Licenziamento nel pubblico impiego privatizzato e fattispecie legali: la verifica spetta al giudice
14 Settembre 2022
Pubblico impiego privatizzato: la reiterazione di assenze dal luogo di lavoro, rientrando nelle ipotesi in cui la Legge prevede la sanzione del licenziamento, comporta l'adozione automatica della sanzione espulsiva o è valutabile la gravità concreta del caso specifico, tenuto anche conto della precedente condotta positiva del lavoratore?
In tema di licenziamento disciplinare nel pubblico impiego privatizzato, le fattispecie legali di licenziamento per giusta causa e g.m.s. di cui all'art. 55-quater, non costituiscono ipotesi di destituzione di diritto, rimanendo affidata al giudice di merito la verifica in concreto dei presupposti per il legittimo esercizio del potere di recesso, con esclusione di ogni automatismo, censurabile di incostituzionalità.
Anche il giudizio di proporzionalità tra licenziamento disciplinare e addebito contestato - secondo l'orientamento della giurisprudenza - è devoluto al giudice di merito, la cui valutazione, tra l'altro, non può essere censurata in sede di legittimità ove sorretta da motivazione sufficiente e non contraddittoria.
Nell'ipotesi in cui l'assenza dal luogo di lavoro sia stata reiterata ed il dipendente non abbia addotto la sussistenza di circostanze eccezionali, idonee a giustificarla, ben potrebbe ritenersi pregiudicato il vincolo fiduciario utile a consentire la prosecuzione del rapporto.
Non potrebbe ritenersi rilevante, infine, il precedente corretto e positivo comportamento del lavoratore, ciò piuttosto determinando una maggiore esigibilità di una condotta improntata a correttezza e lealtà. |