Controversie inerenti la fase esecutiva del rapporto di finanziamento e giurisdizione del giudice ordinario

Redazione Scientifica
20 Ottobre 2022

Nelle controversie inerenti alla fase esecutiva del rapporto di finanziamento la giurisdizione spetta al giudice ordinario, vertendosi in materia di diritti soggettivi.

Per giurisprudenza consolidata delle Sezioni Unite e della Plenaria, il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo nelle controversie in materia di contributi e sovvenzioni pubbliche, è fondato sulla natura della situazione soggettiva azionata. Nella fase esecutiva del rapporto di finanziamento, laddove il rapporto di finanziamento è ormai paritetico, è configurabile una situazione soggettiva di diritto soggettivo, con la conseguente giurisdizione del giudice ordinario, atteso che alla pubblica amministrazione è demandata la sola verifica dell'effettivo adempimento degli obblighi imposti al beneficiario e dei presupposti di esigibilità del contributo, senza alcun apprezzamento discrezionale circa l'an, il quid, il quomodo dell'erogazione.

Invece, è configurabile una situazione soggettiva d'interesse legittimo, devoluta alla giurisdizione del giudice amministrativo, ove la controversia riguardi una fase procedimentale precedente al provvedimento discrezionale attributivo del beneficio, oppure quando, a seguito della concessione del beneficio, il provvedimento sia stato annullato o revocato per vizi di legittimità o per contrasto iniziale con il pubblico interesse, ma non per inadempienze del beneficiario.

Pertanto, qualora l'amministrazione abbia disposto un'azione di recupero della sovvenzione già erogata, mediante revoca, decadenza o risoluzione, adducendo l'inadempimento del beneficiario degli obblighi impostigli dalla legge o dagli atti concessivi del contributo, al cui adempimento è condizionata l'erogazione del finanziamento, la cognizione è devoluta al giudice ordinario.

In tal caso la controversia attiene alla fase esecutiva del rapporto di sovvenzione, per cui sussiste, per effetto della concessione del contributo, un diritto soggettivo relativo alla concreta erogazione del finanziamento, e non già una discrezionale rinnovata ponderazione tra l'interesse pubblico e quello del beneficiario; il giudice ordinario è competente a conoscere le controversie instaurate per ottenere gli importi dovuti o per contrastare l'amministrazione che abbia disposto il recupero del finanziamento concesso.

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