Istanza per la liquidazione del compenso del verificatore (art. 66).

Gabriele Carlotti

Inquadramento

Il comma 4 dell'art. 66 c.p.a. prevede che, una volta terminata la verificazione, il presidente del collegio, su istanza dell'organismo verificatore o del suo delegato, liquidi con decreto il compenso complessivamente spettante al verificatore, ponendolo provvisoriamente a carico delle parti. Dispone altresì il medesimo comma 4 che si applicano le tariffe in materia di spese di giustizia, ovvero, se inferiori, quelle eventualmente stabilite per i servizi resi dall'organismo verificatore e che il collegio, con la sentenza che definisce il giudizio, il collegio regola definitivamente il relativo onere. Si tratta di materia disciplinata dal decreto del Ministero della giustizia 20 luglio 2012, n. 140, avente per oggetto la determinazione dei parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale del compenso per le professioni regolamentate vigilate dal Ministero della giustizia, ai sensi dell'art. 9, d.l. n. 1/2012, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 27/2012. Il d.m. è applicabile ai funzionari o dipendenti pubblici nominati ausiliari del giudice amministrativo allorquando siano chiamati ad assolvere prestazioni analoghe a quelle rese dai liberi professionisti, atteso che la predetta disciplina regolamentare assume un valore residuale e di chiusura, essendo applicabile in via analogica a casi non espressamente contemplati (T.A.R. Brescia II, n. 1456/2016).

Il compenso complessivamente spettante al consulente tecnico va determinato scomputando l'anticipo eventualmente ricevuto dall'ausiliario.

Formula

AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ... ] [1]

SEZIONE [ ... ] [2]

ISTANZA [3] PER LA LIQUIDAZIONE DEL COMPENSO DEL VERIFICATORE [4]

Il sottoscritto, Sig./Dott.[ ... ] [5], nato a ... il ... (C.F. ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., nella qualità di amministratore unico/legale rappresentante/presidente/direttore [OPPURE: di delegato, autorizzato [6] giusta ordinanza n. ... [7] del ...,] del ... [8], nominato organismo verificatore con l'ordinanza n. ... [9] del ..., in relazione al ricorso n. r.g. ... [10]

PROPOSTO DA

... [11],

CONTRO

Amministrazione/Ente/Autorità ... [12],

E NEI CONFRONTI DI

... ;

PER L'ANNULLAMENTO

- del provvedimento ..., prot. n. ..., notificato in data ..., avente ad oggetto ... [13];

- di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale, ivi espressamente incluso ... [14].

PREMESSO

che, con suddetta ordinanza collegiale, pronunciata fuori udienza e comunicata allo scrivente dalla Segreteria della Sezione in data ... [15], Codesto Ecc.mo Tribunale ha disposto una verificazione, avente per oggetto i seguenti quesiti [ ... ] [16];

che, come accennato, con la predetta ordinanza, è stato individuato, quale organismo verificatore, ... [17];

[che, con la succitata ordinanza [18], Codesto Ecc.mo Tribunale ha autorizzato il capo dell'organismo verificatore, Sig./Dott. ... [19], a delegare al sottoscritto il compimento delle operazioni di verificazione;]

CONSIDERATO

che, in data ... [20], il sottoscritto ha depositato la relazione finale;

che, pertanto, deve considerarsi espletato l'incarico di verificazione affidato;

che, per l'incarico svolto, spetta al sottoscritto l'importo complessivo di euro ..., così calcolato: ... [21] [sulla base delle tariffe [22] stabilite, con atto del ... [23], per lo svolgimento delle operazioni oggetto della verificazione, trattandosi di tariffe inferiori a quelle previste dalle disposizioni in materia di spese di giustizia];

che da tale importo debbono essere detratti euro ... [24], percepiti come anticipo sul compenso, giusta ordinanza collegiale del n. ... del ... [25];

che, pertanto, al sottoscritto spetta un compenso di euro ... ;

P.Q.M.

si chiede di voler liquidare, in favore del sottoscritto, per l'incarico svolto, il compenso complessivo di euro ... o la diversa somma che si riterrà congrua.

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [26].

Luogo e data ...

Firma ...

1. Dispone l'art. 66, comma 4, c.p.a. che la liquidazione del compenso, al termine dell'incarico, spetta al presidente del collegio che provvede con decreto. Va indicato, nell'intestazione, il tribunale amministrativo regionale avanti al quale pende la causa e che ha nominato il verificatore.

2. Nel caso di un tribunale amministrativo regionale articolato in più sezioni va indicata anche la sezione presso la quale è incardinato il giudizio.

3. L'istanza per la liquidazione del compenso del verificatore non è un atto di parte e, pertanto, non debbono essere rispettati i limiti dimensionali e le specifiche tecniche stabiliti con il d.P.C.S. n. 167/2016, come modificato dal d.P.C.S. 16 ottobre 2017, n. 127.

4. L'istanza può essere proposta dal verificatore o dal delegato di questi.

5. Vanno indicate le generalità del capo dell'organismo verificatore o del suo delegato.

6. L'art. 66, comma 1, c.p.a. contempla la possibilità che il giudice possa autorizzare il capo dell'organismo verificatore a indicare un delegato per il compimento delle operazioni di verificazione.

7. Occorre indicare gli estremi del provvedimento (un'ordinanza o una sentenza non definitiva, ai sensi dell'art. 36, comma 2, c.p.a.) con il quale il collegio abbia autorizzato il capo dell'organismo verificatore a delegare le operazioni di verificazione.

8. Va indicata l'esatta denominazione dell'organismo verificatore e il rapporto esistente tra detto organismo e il relativo capo.

9. Occorre indicare gli estremi identificativi dell'ordinanza (o della sentenza non definitiva) con la quale è stata disposta la verificazione.

10. Inserire il numero di registro generale del ricorso.

11. Inserire il nome del ricorrente.

12. A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica” o della diversa Autorità indicata nello statuto comunale; in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”.

13. Appare utile indicare altresì una breve descrizione dell'oggetto e del contenuto del provvedimento impugnato.

14. Indicare eventuali atti prodromici, preparatori o consequenziali di cui si chiede l'annullamento.

15. L'indicazione della data della comunicazione della segreteria può rilevante al fine di dimostrare, qualora occorra, la data in cui si sia avuta conoscenza dell'incarico di verificatore.

16. Stabilisce il comma 1 dell'art. 66 c.p.a. che il giudice, nell'ordinanza con la quale sia stata disposta una verificazione, debba anche formulare i quesiti, oltre a fissare un termine per il compimento delle operazioni di verificazione e per il deposito della relazione conclusiva.

17. Prevede il comma 2 dell'art. 19 c.p.a. che la verificazione deve essere affidata a un organismo pubblico, estraneo alle parti del giudizio, munito di specifiche competenze tecniche. Al riguardo si deve tener conto di quanto disposto dall'art. 7, comma 2, c.p.a., secondo cui, ai fini del codice del processo amministrativo, per pubbliche amministrazioni, si intendono anche i soggetti ad esse equiparati o comunque tenuti al rispetto dei principi del procedimento amministrativo.

18. Si allude all'ordinanza con la quale è stata autorizzato il capo dell'organismo verificatore a delegare il compimento delle operazioni di verificazione.

19. Va indicato il nome del capo dell'organismo verificatore.

20. Occorre indicare la data in cui sia stata depositata dal verificatore la relazione finale. Difatti, l'art. 66, comma 1, c.p.a. stabilisce che il collegio, con l'ordinanza con la quale abbia disposto la verificazione, fissa anche un termine per il suo compimento e per il deposito della relazione conclusiva, termine quest'ultimo che, pur non segnando la cessazione di ogni attività del verificatore (il quale potrebbe anche essere chiamato, dopo il deposito della relazione, a fornire chiarimenti), può considerarsi il momento in cui l'incarico può ritenersi espletato. Ai fini della valutazione dell'incarico svolto il giudice tiene conto anche del rispetto dei termini stabiliti con l'ordinanza di nomina del verificatore.

21. Debbono essere indicate, in modo dettagliato, le singole voci del calcolo del compenso e le modalità seguite per il computo.

22. Prevede l'art. 66, comma 4, c.p.a. che, per la liquidazione del compenso spettante al verificatore, si applicano le tariffe stabilite dalle disposizioni in materia di spese di giustizia, ovvero, se inferiori, quelle eventualmente stabilite per i servizi resi dall'organismo verificatore.

23. Occorre indicare l'atto con il quale siano state previste le tariffe applicate dall'organismo verificatore.

24. L'art. 66, comma 3, c.p.a. dispone, infatti, che il collegio, con l'ordinanza con la quale abbia disposto una verificazione, può anche stabilire che venga corrisposto al verificatore, o al suo delegato, un anticipo sul compenso. Tale importo, se ricevuto dal verificatore, deve essere scomputato dal compenso finale.

25. Vanno indicati dell'ordinanza con la quale sia stato liquidato l'anticipo sul compenso (qualora si tratti di ordinanza differente da quella con cui sia stata disposta la consulenza tecnica).

26. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, d.l. n. 168/2016, tutti gli adempimenti previsti dal Codice e dalle norme di attuazione inerenti ai giudizi introdotti con ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017, sono eseguiti con modalità telematiche, nel rispetto del decreto del Presidente del Consiglio di Stato, previsto dal comma 1 del predetto art. 13 e recante le regole tecnico-operative del processo amministrativo telematico (attualmente si tratta del d.P.C.S. 28 luglio 2021, pubblicato nella G.U. 2 agosto 2021, n. 183). Ai fini del deposito telematico, si dovranno utilizzare gli appositi moduli rinvenibili sul sito: www.giustizia-amministrativa.it. (in particolare, v. il Modulo Deposito per Ausiliari del Giudice e Parti non rituali/Atti, Tipologia: Richiesta Liquidazione compenso).

Commento

L'art. 66, comma 4, c.p.a. non contempla espressamente la possibilità di delegare a un diverso magistrato l'esercizio della competenza presidenziale all'adozione del decreto di liquidazione provvisoria del compenso spettante al verificatore. La ratio della disposizione va probabilmente ricercata nella circostanza che, nel corso dell'esecuzione dello specifico mezzo istruttorio, il magistrato viene delegato dal collegio (e non dal presidente) ed è investito di compiti prettamente istruttori, mentre la liquidazione del compenso è un'attività più propriamente amministrativa.

L'art. 66 comma 4, c.p.a. dispone che la liquidazione del compenso sia disposta, al termine delle operazioni, con decreto presidenziale e che sia definitivamente regolata con la sentenza che definisce il giudizio. Avverso detto decreto presidenziale l'interessato può proporre l'opposizione prevista dall'art. 15, d.lgs. n. 150/2011, come stabilisce l'art. 170, d.P.R. n. 115/2002, applicabile anche al processo amministrativo in forza dell'espresso richiamo contenuto nel precedente art. 2. Laddove tale fase processuale sia stata pretermessa e di conseguenza l'interessato sia stata privato del diritto di proporre opposizione prima della definitiva liquidazione del compenso, avvenuto direttamente con la sentenza, non è possibile riaprire la fase oppositiva poiché, così operando, si attribuirebbe ad un giudice monocratico (il capo dell'ufficio giudiziario) la non consentita funzione di giudice d'appello o di giudice del reclamo avverso una decisione di un organo giurisdizionale collegiale, al quale l'art. 66 c.p.a. attribuisce la competenza alla definitiva regolazione in ordine al compenso dell'ausiliario. Neppure può ipotizzarsi che le doglianze in discorso possano trovare ingresso in un giudizio di secondo grado, dal momento che l'interessato non è stata parte nel processo deciso con la sentenza contestata, sicché l'appello introdurrebbe una contestazione del tutto estranea all'ambito ordinario del giudizio (T.A.R. Trento I, n. 498/2015).

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