Istanza di prelievo (art. 71)InquadramentoCon l'istanza di prelievo la parte può segnalare al giudice eventuali ragioni di urgenza del ricorso e ciò consente al Presidente di derogare al criterio cronologico ai fini della fissazione dell'udienza. Si tratta, in sostanza, di una istanza con cui si segnala l'urgenza del ricorso e si chiede la priorità nella trattazione, a sostegno della istanza di fissazione di udienza. Il deposito dell'istanza di prelievo può avvenire anche successivamente alla domanda di fissazione dell'udienza. È necessario indicare le ragioni di urgenza a giustificazione dell'istanza. FormulaAL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL .... SEZIONE .... [1] ISTANZA DI PRELIEVO Nell'interesse di - [PARTE RICORRENTE], elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., che lo/la rappresenta e difende, in relazione al ricorso n. r.g. ...., proposto dal medesimo contro [PARTE RESISTENTE] e nei confronti di [CONTROINTERESSATO]; Considerato che sussiste l'urgenza di definire il ricorso, in quanto .... [indicare la sussistenza delle ragioni di urgenza che supportano l'istanza di prelievo]. CHIEDE alla S.V. di fissare l'udienza di discussione con ogni possibile sollecitudine, ricorrendo gravi ragioni di urgenza come in precedenza specificate. Luogo e data .... Firma Avv. [2] .... DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [3]. [1]Ai sensi dell'art. 136, comma 2, c.p.a., i difensori sono tenuti a depositare tutti gli atti e i documenti con modalità telematiche. A tal fine, il deposito avviene mediante l'utilizzo del modulo disponibile sul sito www.giustizia-amministrativa.it, da inviare via PEC alla segreteria del tribunale adito (vedi le relative istruzioni disponibili sul sito www.giustizia-amministrativa.it). [2]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 1 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Atto”). [3]Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020) l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi. CommentoL'istanza di prelievo è un atto di parte con cui si sollecita il presidente a fissare con urgenza la causa in ragione di motivi di urgenza che non sono compatibili con gli ordinari tempi di fissazione dell'udienza in base al mero criterio cronologico. Si consideri, ad esempio, in tema di procedure di assunzione, le ragioni derivanti dalla intenzione di partecipare ai futuri concorsi banditi dalla amministrazione, nonché l'urgenza correlata alla possibile demolizione delle opere oggetto di controversia, o ancora situazioni circostanziate di difficoltà economica correlate alla pretesa sostanziale fatta valere nel giudizio. Il ricorrente ha l'onere di allegare specifiche situazioni di urgenza, non essendo sufficiente riferirsi al mero decorso del tempo trascorso dalla istanza di fissazione di udienza (Cons. St. VI, n. 737/2017). Tali motivi possono essere già presenti al momento in cui si formula istanza di fissazione di udienza per la prima volta e allora la parte dovrà indicare, contestualmente alla domanda di fissazione, che si tratta di una richiesta anche ai sensi dell'art. 71 (v. T.A.R. Campania, VII, n. 1973/2014, che ammette la possibilità di presentare un'unica istanza che contenga in sé sia l'istanza di fissazione dell'udienza di discussione che la segnalazione dell'urgenza della trattazione, la quale assorba pertanto in sé sia l'istanza di fissazione di udienza che l'istanza di prelievo, a prescindere dal nomen iuris assegnato dalla parte alla predetta istanza). Ciò rileva naturalmente ai fini della perenzione, laddove una simile istanza potrà dunque assumere rilievo ai fini della interruzione del termine ai sensi dell'art. 81 c.p.a. anche in considerazione del principio della libertà delle forme processuali e del rilievo che l'ordinamento, con l'istituto della perenzione, intende sollecitare la definizione della lite e non applicare una mera sanzione, fine a se stessa, derivante dall'inerzia di parte (v. Cons. St. IV, n. 4172/2005, secondo cui “ai fini di impedire la perenzione, può essere intesa come domanda di fissazione dell'udienza una istanza di prelievo diretta ad accelerare la fissazione di una causa, atteso che tale atto dimostra l'intento di non abbandonare la causa”). Nel caso in cui le ragioni di urgenza dovessero sopravvenire nel corso di causa, la parte potrà presentare istanza di prelievo successivamente, circostanziando tale evenienza. L'art. 71 disciplina la fissazione dell'udienza e il termine per la richiesta di fissazione dell'udienza di discussione è ridotto ad un anno dal deposito o dalla cancellazione della causa dal ruolo in coerenza con la riduzione ad un anno del termine di perenzione. Con il comma 1-bis dell'art. 73, introdotto dall'articolo 17, comma 7, lettera a) punto 2) del d.l. 9 giugno 2021, n. 80, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2021, n. 113, era stato previsto un divieto assoluto di cancellazione della causa dal ruolo al fine di evitare un utilizzo strumentale dell'istituto per posticipare la decisione della causa, ponendo così fine a una modalità di differire la decisione della causa che proprio il codice aveva formalmente riconosciuto. Il divieto assoluto di cancellazione della causa dal ruolo è stato rimeditato ed eliminato dall'art. 7, comma 2-bis, d.l. 30 aprile 2022, n. 36, conv. con modif. in l. 29 giugno 2022, n. 79, che ha soppresso le parole «d'ufficio o» con la conseguenza che ora la cancellazione della causa dal ruolo è possibile d'ufficio, restando un divieto alla cancellazione su istanza di parte. È stata esclusa la necessità di un'autonoma domanda di fissazione udienza in seguito alla proposizione di motivi aggiunti, propri o impropri (Cons. giust. amm. reg. Sicilia, n. 709/2022). L'istanza di prelievo non è un atto idoneo a interrompere il termine di prescrizione non presentando i requisiti previsti dall'art. 2943, quarto comma, c.c. (Cass. S.U., n. 17619/2022). A seguito dell'istanza di prelievo, il giudice, accertata la completezza del contraddittorio e dell'istruttoria, sentite sul punto le parti costituite, può definire, in camera di consiglio, il giudizio con sentenza in forma semplificata (art. 71-bis c.p.a.). L'istanza di prelievo assume rilievo altresì per gli effetti che la legge le ricollega nell'ambito della disciplina della equa riparazione per irragionevole durata del processo (si rinvia sul punto al commento alla formula “Istanza di prelievo ex art. 71-bis c.p.a.”). |