Ricorso in appello dell'interveniente (art. 102)

Roberto Chieppa

Inquadramento

La legittimazione a proporre appello è attribuita alle sole parti formali del giudizio di primo grado e non è, quindi, più ammesso l'appello del terzo, il quale ha a disposizione il solo strumento dell'opposizione.

Si prevede la legittimazione ad appellare dell'interveniente solo se titolare di una posizione giuridica autonoma, in conformità con quanto affermato dall'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato con la decisione n. 2 del 1996, con cui, appunto, è stato ritenuto che è legittimato a proporre appello il soggetto intervenuto ad opponendum nel giudizio di primo grado, che sia titolare di una propria e autonoma posizione giuridica, anche nel caso di mancata impugnazione della parte resistente in primo grado.

Si ricorda che, in passato, la legittimazione ad impugnare era riconosciuta alle sole parti necessarie del giudizio di primo grado, restati soccombenti.

Successivamente, sempre prima dell'entrata in vigore del Codice, la giurisprudenza aveva riconosciuto la legittimazione all'appello avverso le sentenze amministrative di primo grado non solo alle parti necessarie del giudizio di prime cure, ancorché non intimate o non costituite, e all'interventore (che non sia parte necessaria, per i capi della sentenza che direttamente lo riguardano), ma pure a quei soggetti che, pur non assumendo la veste processuale di controinteressati, risultano titolari di una posizione sostanziale d'interesse legittimo in ordine alla conservazione dell'atto impugnato in primo grado (i controinteressati c.d. «sostanziali»).

Non era messo in dubbio che l'interventore ad opponendum in primo grado fosse legittimato a proporre appello avverso la sentenza che annulli il provvedimento, da cui egli trae, anche in via riflessa, il proprio vantaggio giuridico.

Infatti, era stato riconosciuto che l'intervento ad opponendum, nel giudizio di primo grado, da parte del titolare di autonoma posizione giuridica, legittima l'interveniente ad impugnare la sentenza sfavorevole di primo grado (Cons. St., Ad. plen., n. 2/1996), purché l'interventore vantasse una propria autonoma e qualificata posizione giuridica e non solo un mero interesse di fatto (Cons. St., Ad. plen., n. 15/1997).

Era stato, tuttavia, ritenuto inammissibile l'appello proposto da un'associazione di consumatori, nel caso in cui la stessa non abbia partecipato in alcun modo, pur avendone titolo, al giudizio di primo grado (Cons. St., Ad. plen., n. 1/2007).

Il soggetto interveniente ad adiuvandum nel giudizio di primo grado non è legittimato a proporre appello in via principale e autonoma, salvo che non abbia un proprio interesse direttamente riferibile alla sua posizione, come nel caso in cui sia stata negata la legittimazione all'intervento o sia stata emessa nei suoi confronti la condanna alle spese giudiziali (Cons. St. IV, n. 567/2020).

Con l'entrata in vigore del Codice è stata esclusa l'ammissibilità dell'appello del terzo, essendo la legittimazione all'appello stata limitata alle parti fra le quali è stata pronunciata la sentenza di primo grado ed è stata legislativamente riconosciuta la legittimazione all'appello anche all'interventore a condizione che sia titolare di una posizione giuridica autonoma.

I terzi sono invece legittimati all'opposizione di terzo in presenza dei relativi presupposti.

Formula

ECC.MO CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE

APPELLO

Nell'interesse di:

- [PERSONA FISICA] [1], nato/a a ... il ... (C.F. ...), residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [2] ..., C.F. ... [3], PEC: ... [4], Fax ... [5], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [6].

- [PERSONA GIURIDICA] [7], con sede legale in ..., via/piazza ..., n. ..., iscritta nel registro delle imprese di ..., n. ..., P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [8] ..., C.F. ... [9], PEC: ... [10], Fax ... [11], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [12].

[Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata ... ed il numero di fax ... .] [13]

- appellante -

CONTRO

- [Amministrazione/Ente/Autorità] [14], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [15],

- appellato -

E NEI CONFRONTI DI

- Sig./Sig.ra ... residente in ..., via/piazza ... n. ..., rappresentato e difeso nel giudizio di primo grado dall'Avv. ... ed elettivamente domiciliato presso ...

- controinteressato -

PER L'ANNULLAMENTO

- della sentenza del T.A.R. del ..., n. ..., pubblicata in data ..., notificata in data ... [16], con cui è stato accolto/respinto il ricorso ... [17].

FATTO

[descrivere in maniera sintetica le vicende della precedente fase del giudizio, in particolare il provvedimento di cui è stato chiesto l'annullamento, i motivi di ricorso dedotti a sostegno della originaria domanda (o le ragioni dedotte per contrastare la domanda, in caso di appello della parte resistente in primo grado), nonché il contenuto della sentenza di cui si chiede l'annullamento]

Il sig. ... proponeva ricorso al T.A.R. del ... avverso il provvedimento del ... adottato da ... ed avente ad oggetto ..., deducendo che: ...

Nel giudizio di primo grado lo scrivente spiegava intervento ad opponendum nella sua qualità di ..., quale portatore di una propria e autonoma posizione giuridica confliggente con quella del ricorrente.

Con sentenza del ..., notificata in data ... / pubblicata in data ..., il T.A.R. ha accolto il ricorso sulla base delle seguenti motivazioni: ...

DIRITTO

1. In via preliminare si sottolinea che, ai sensi dell'art. 102, comma 2, c.p.a., lo scrivente, in quanto titolare di una posizione giuridica autonoma, è legittimato a proporre appello a prescindere dalla proposizione di appello da parte del resistente in primo grado.

La titolarità della propria posizione giuridica autonoma, oltre che derivare dal riconoscimento dell'ammissibilità dell'atto di intervento ad opponendum in primo grado, risulta dal fatto che ... .

2. La sentenza indicata in epigrafe è meritevole di annullamento per i seguenti motivi:

[indicare i motivi per quali si ritiene errata la sentenza impugnata, distinguendo eventuali errori in procedendo e errori in iudicando]

[in caso di mancata pronuncia esplicita, riproporre le eccezioni a sostegno ritenute assorbite o non esaminati dal T.A.R.]

[indicare eventuali istanze di remissione in via pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione europea o di legittimità costituzionale]

[indicare eventuali istanze istruttorie]

Sulla base delle precedenti considerazioni si chiede la riforma della sentenza appellata e, per l'effetto, la declaratoria di inammissibilità ovvero la reiezione del ricorso di primo grado.

Con vittoria di spese, diritti e onorari del doppio grado di giudizio.

P.Q.M.

Si chiede a codesto Ecc.mo Giudice, respinta ogni contraria istanza, di accogliere il ricorso in appello indicato in epigrafe e, per l'effetto, in riforma della sentenza impugnata, di respingere il ricorso proposto in primo grado.

Con vittoria di spese e onorari del doppio grado di giudizio.

Si producono i seguenti documenti:

1) [copia della sentenza gravata]

2) [fascicolo del primo grado di giudizio]

3) [ ... ] [18].

Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro ... . Il contributo unificato, già versato, dovrà, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro ... [rinvio a Formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”].

Luogo e data ...

Firma Avv. ... [19] ...

PROCURA

[V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate]

ISTANZA ABBREVIAZIONE DEI TERMINI (eventuale)

[V. Formula “Istanza abbreviazione dei termini”]

RELATA DI NOTIFICA

[V. Formula “Relata di notifica”]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [20].

1. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011).

2. In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc...).

3. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, 8° comma, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art.40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico.

4. Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”.

5. L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'articolo 136 [c.p.a.]”.

6. La procura, conferita ad avvocato abilitato al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico, il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”.

7. In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio.

8. V. nt. 2.

9. V. nt. 3.

10. V. nt. 4.

11. V. nt. 5.

12. V. nt. 6.

13. In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento.

14. A titolo esemplificativo, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”.

15. In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979).

16. Indicare il numero e la data del provvedimento. In caso di mancata notifica o comunicazione, indicare il momento in cui lo stesso è stato conosciuto.

17. Inserire il n. di RG del ricorso e una descrizione sintetica del suo oggetto.

18. Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni dell'appello, nonché di eventuali istanze istruttorie, nei limiti consentiti dall'art. 104, comma 2, c.p.a. V. anche Formula [“Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”].

19. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo Deposito Atto; v. art. 6, all.to 2).

20. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito istituzionale della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato l'obbligo Con riferimento all'obbligo di cui all'art. 7, comma 4, d.l. n. 168/2016, dapprima prorogato sino al 1° gennaio 2019, e successivamente reso permanente per effetto dell'art. 15, comma 1-bis, d.l. n. 113/2018, conv. con modif. dalla l. n. 132/2018 (che ha soppresso le parole «e sino al 1º gennaio 2019»), di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020).

Commento

La formula in commento riguarda l'atto di appello dell'interventore ad opponendum in primo grado, che come già evidenziato nell'inquadramento è l'ipotesi più frequente di appello dell'interventore.

La formula va completata con la spiegazione del fatto che l'appellante sia titolare di una posizione giuridica autonoma e con gli specifici motivi di appello.

Per i motivi di appello e i termini del ricorso in appello si rinvia alla formula “Ricorso in appello al Consiglio di Stato”.

Tuttavia, non si può escludere in assoluto che l'interventore ad adiuvandum nel giudizio di primo grado possa avere interesse all'appello.

Infatti, il soggetto, interveniente ad adiuvandum nel giudizio amministrativo di primo grado, non è legittimato a proporre appello in via principale e autonoma, salvo che non abbia un proprio interesse direttamente riferibile alla sua posizione, come nel caso in cui sia stata negata la legittimazione all'interventore o sia stata emessa nei suoi confronti la condanna alle spese giudiziali; questa regola, di origine giurisprudenziale ed ora recepita dall'art. 102, comma 2, c.p.a., secondo cui l'interventore può proporre appello soltanto se titolare di una posizione giuridica autonoma, costituisce il corollario del carattere dipendente del suo interesse nel giudizio principale, il quale non gli consente altro che aderire alle censure formulate dal ricorrente poiché, diversamente opinando, l'intervento in giudizio potrebbe costituire uno strumento per l'elusione del termine di decadenza, consentendo al cointeressato di proporre una impugnazione per la quale è scaduto il termine di decadenza.

Nel caso ricorrano le condizioni per l'appello dell'interventore ad adiuvandum la formula andrà adattata alla specificità della posizione dell'appellante.

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