Ricorso per l'ottemperanza di sentenze esecutive non passate in giudicato (art. 112)

Roberto Chieppa

Inquadramento

Il principio costituzionale dell'effettività della tutela giurisdizionale richiede che la sentenza emanata nei confronti della parte soccombente venga portata ad esecuzione anche senza la cooperazione di quest'ultima e il giudizio di ottemperanza serve proprio a dare esecuzione alle sentenze pronunciate nei confronti della p.a., ove questa non provveda direttamente.

Il giudizio di ottemperanza ha costituito fino ad oggi uno degli strumenti più efficaci del processo amministrativo.

L'ottemperanza costituisce uno strumento di coazione diretta, che consente al giudice amministrativo di dare attuazione al giudicato, anche sostituendosi all'amministrazione; in altri ordinamenti, la fase esecutiva delle pronunce del giudice nei confronti della p.a. è rimessa unicamente a strumenti di coazione indiretta, quali ad esempio il pagamento di sanzioni, ma manca uno strumento, che consente al giudice di sostituirsi all'amministrazione con l'esercizio di poteri anche di merito.

Il rilievo che ha assunto il giudizio di ottemperanza contrastava però con la scarna, datata e spesso lacunosa normativa in passato vigente, che si era formata a partire dal regolamento del 1907, passando poi per il TU del consiglio di Stato del 1924 e la l. T.A.R. del 1971.

L'art. 27 del TU del Consiglio di Stato si occupava della sola ottemperanza alle sentenze del giudice ordinario, mentre lo strumento è stato poi esteso alle sentenze dello stesso giudice amministrativo.

L'intervento riformatore del Codice del processo amministrativo ha, quindi, costituito l'occasione per una risistemazione di norme datate e lacunose, che tuttavia erano state fino ad oggi utilizzate in modo particolarmente efficace da parte della giurisprudenza.

Per quanto concerne le sentenze del giudice amministrativo viene mantenuta la distinzione tra giudicato e sentenze solo esecutive; al riguardo, si ricorda che l'art. 33 della l. T.A.R., nel testo modificato dall'art. 10 della l. n. 205 del 2000, aveva previsto che per l'esecuzione delle sentenze non sospese dal Consiglio di Stato il tribunale amministrativo regionale esercitasse i poteri inerenti al giudizio di ottemperanza al giudicato di cui all'art. 27, primo comma, numero 4), Testo unico Consiglio di Stato.

Oggi l'art. 112, comma 2, lett. b), prevede che l'azione di ottemperanza può essere proposta per conseguire l'attuazione “delle sentenze esecutive e degli altri provvedimenti esecutivi del giudice amministrativo”.

Formula

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ... ] [1]

RICORSO PER L'OTTEMPERANZA [2]

Nell'interesse di:

- [PERSONA FISICA] [3], nato/a a ... il ... (C.F. ...), residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [4] ..., C.F. ... [5], PEC: ... [6], Fax ... [7], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [8].

- [PERSONA GIURIDICA] [9], con sede legale in ..., via/piazza ..., n. ..., iscritta nel registro delle imprese di ..., n. ..., P. I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [10] ..., C.F. ... [11], PEC: ... [12], Fax ... [13], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [14].

[Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata ... ed il numero di fax ... .] [15]

- ricorrente -

CONTRO

- [Amministrazione/Ente/Autorità] [16], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [17],

- resistente -

E NEI CONFRONTI DI

- Sig./Sig.ra ... residente in ..., via/piazza ... n. ...

- controinteressato -

PER L'OTTEMPERANZA

della sentenza esecutiva del ... n. ... del ... [18]

FATTO

In data ... è stata pubblicata la sentenza del ... n. ..., che è allo stato esecutiva.

Con la predetta sentenza è stato accolto il ricorso del sottoscritto avente ad oggetto ... .

In particolare, dalla sentenza sorge l'obbligo per l'amministrazione qui intimata di conformarsi al giudicato.

Essendo fino ad oggi l'amministrazione qui intimata restata inerte o avendo adottato atti violativi o elusivi del giudicato (specificare se è stata proposta previa diffida, che non è comunque obbligatoria e se l'amministrazione ha adottato atti in violazione o elusione della sentenza), si agisce in questa sede per l'ottemperanza della menzionata sentenza.

DIRITTO

Alcun dubbio sussiste sulla esecutività della sentenza di cui si chiede l'attuazione in quanto ... .

L'obbligo conformativo che grava sull'amministrazione consiste in:

a) (specificare il contenuto dell'obbligo conformativo)

L'inadempimento della p.a. intimata è dimostrato dalla sua totale inerzia nel dare esecuzione alla sentenza / (alternativo) dall'aver adottato i seguenti atti palesemente posti in violazione o elusione della sentenza e da considerare, quindi, nulli e come tali tamquam non essent (indicare il contenuto degli atti e spiegare).

Si chiede, pertanto, che venga ordinato all'amministrazione di dare esecuzione alla sentenza entro il termine di quindici giorni, nominando fin da ora un commissario ad acta che intervenga in sostituzione dell'amministrazione alla scadenza del predetto termine.

[indicare eventuali istanze istruttorie]

L'amministrazione dovrà altresì essere condannata al pagamento delle spese di giudizio, in relazione alle quali appare evidente la sussistenza di un danno erariale da segnalare alla competente Procura della Corte dei Conti, cui si chiede di inviare la sentenza con cui è deciso il presente ricorso (se proposta azione di risarcimento o domanda per il pagamento di una somma di denaro ai sensi dell'art. 114, comma 4, lett. e), c.p.a., integrare la richiesta con riferimento anche a tali somme).

Si chiede che il difensore sia sentito in camera di consiglio.

P.Q.M.

Si chiede al Tribunale adito, respinta ogni contraria istanza, di accogliere il ricorso di ottemperanza e, per l'effetto, di ordinare all'amministrazione intimata di dare esecuzione alla sentenza indicata in epigrafe entro il termine di giorni 15, nominando fin da ora un commissario ad acta che intervenga in sostituzione dell'amministrazione alla scadenza del predetto termine.

Si chiede che la sentenza sia trasmessa alla competente Procura presso la Corte dei Conti.

Con riserva di dedurre ulteriormente nel corso di causa.

Con vittoria di spese e onorari.

Si producono i seguenti documenti:

1) [copia della sentenza di cui si chiede l'esecuzione]

2) [atto di diffida e messa in mora] (eventuale)

3) [ ... ] [19].

Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il contributo unificato è dovuto per un importo pari a Euro ..., trattandosi di ricorso di ottemperanza [rinvio a Formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”].

Luogo e data ...

Firma Avv. ... [20]

PROCURA

[V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate]

ISTANZA ABBREVIAZIONE DEI TERMINI (eventuale)

[V. formula “Istanza abbreviazione dei termini”]

RELATA DI NOTIFICA

[V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] [21]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [22].

1. Il ricorso si deve proporre dinnanzi al T.A.R. che ha emesso la sentenza da ottemperare. La competenza è del tribunale amministrativo regionale anche per i suoi provvedimenti confermati in appello con motivazione che abbia lo stesso contenuto dispositivo e conformativo dei provvedimenti di primo grado. La giurisprudenza riconosce, infatti, la competenza funzionale in unico grado del Consiglio di Stato, quale giudice dell'esecuzione del giudicato, ogniqualvolta l'amministrazione si deve adeguare a statuizioni rese per la prima volta in appello, anche se la sentenza di primo grado è stata confermata con integrazione e modifiche della motivazione, e cioè qualora dalla motivazione della decisione di secondo grado emergesse un autonomo contenuto precettivo, quanto al contenuto e alle modalità dell'ottemperanza.

2. Il contenuto del ricorso è disciplinato dall'art. 40 c.p.a. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 44 c.p.a., lo stesso deve recare, a pena di nullità, la sottoscrizione del ricorrente (se sta in giudizio personalmente) o del difensore (con indicazione, in questo caso, della procura speciale). Il ricorso è un atto di parte e, pertanto, debbono essere rispettati i limiti dimensionali e le specifiche tecniche stabiliti con il d.P.C.S. n. 167/2016.

3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011).

4. In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc...).

5. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico.

6. Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”.

7. L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'articolo 136 [c.p.a.]”.

8. La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico, il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”.

9. In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio.

10. V. nt. 4.

11. V. nt. 5.

12. V. nt. 6.

13. V. nt. 7.

14. V. nt. 8.

15. In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento.

16. A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”.

17. In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979).

18. In caso di azione di ottemperanza proposta in relazione ad una decisione resa su un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica vanno inseriti gli estremi di tale decisione. Per il lodo arbitrale vedi la formula “Ricorso per ottemperanza per lodo arbitrale ex art. 112 lett. e)”.

19. Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. V. anche Formula [“Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”].

20. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo Deposito Atto; v. art. 6, all.to 2).

21. V. anche Formule “Attestazione di conformità al fine del deposito di copia informatica della documentazione relativa alla notifica (art. 14, comma 5, all. 1, d.P.C.S. 28 luglio 2021)” e “Attestazione di conformità al fine del deposito della prova della notifica a mezzo pec che non possa essere fornita con modalità telematiche”.

22. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito istituzionale. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020).

Commento

La formula in commento si riferisce alla richiesta di esecuzione di una sentenza del giudice amministrativo, esecutiva e non ancora passata in giudicato.

L'art. 114 prevede che in caso di ottemperanza di sentenze non passate in giudicato o di altri provvedimenti, il giudice determina le modalità esecutive, considerando inefficaci gli atti emessi in violazione o elusione e provvede di conseguenza, tenendo conto degli effetti che ne derivano (si utilizza il termine inefficaci, in luogo del termine nulli previsto per agli atti violativi o elusivi del giudicato e la differenza si giustifica proprio con il diverso grado di stabilità della sentenza).

L'ottemperanza di sentenze esecutive, ma non passate in giudicato può, infatti, comportare qualche problema legato alla necessità di non determinare, in sede di esecuzione, effetti irreversibili, che potrebbero poi essere travolti da un diverso esito del giudizio.

Le sentenze esecutive non sono necessariamente solo quelle dei T.A.R., in quanto può avvenire che sia chiesta l'esecuzione di una sentenza del Consiglio di Stato, esecutiva ma non ancora passata in giudicato, perché pendente il ricorso per cassazione o già impugnata con tale rimedio; in questo caso la formula andrà adattata.

Il giudice deve allora tenere conto «degli effetti che ne derivano», proprio per evitare effetti irreversibili o comunque regolare tale situazione.

Nella formula è inserita la richiesta di nomina di un commissario ad acta, che può tuttavia essere oggetto di una istanza specifica (v. formula “Istanza di nomina del commissario ad acta nel giudizio di ottemperanza”).

Si consiglia di inserire sempre tale richiesta, utilizzando la appena citata formula nei casi in cui il giudice non nomini subito il commissario ad acta e si riservi di farlo, su istanza di parte, in caso di perdurante inottemperanza alla scadenza del termine assegnato all'amministrazione.

A differenza della formula relativa all'ottemperanza di sentenze passate in giudicato (“Ricorso di ottemperanza”) non è qui richiamata la possibilità di inserimento di domande di risarcimento del danno o di pagamento di una somma per violazione, inosservanza o ritardo nell'esecuzione del giudicato, trattandosi di domande che rispettivamente l'art. 112, comma 3 e l'art. 114 comma 3, lett. e) riferiscono al giudicato.

La trattazione del ricorso in ottemperanza in camera di consiglio consente una definizione generalmente celere del giudizio; non si può tuttavia escludere che si renda necessario proporre una istanza cautelare, per la quale si rinvia alla formula “Ricorso con contestuale istanza cautelare”.

Nella formula è inserita anche la richiesta di trasmissione della sentenza che decide(rà) il ricorso alla competente Procura della Corte dei Conti per il danno erariale causato, in modo da rendere maggiormente consapevole l'amministrazione del rischio che corre sottraendosi agli obblighi conformativi di una sentenza esecutiva, in quanto il danno grave che integra l'elemento soggettivo della responsabilità amministrativo contabile è facilmente integrato nelle ipotesi in cui consapevolmente non si dà esecuzione ad una pronuncia del giudice e tale principio vale non solo per il giudicato.

Per quanto riguarda la natura del giudizio di ottemperanza, misto di cognizione e di esecuzione, le questioni di competenza, il concetto di giudicato, il rapporto tra giudicato e diritto dell'U.E. e tra giudicato e Cedu, l'inadempimento della p.a. quale presupposto per agire in ottemperanza, il termine di prescrizione, la legittimazione, la notificazione, lo svolgimento del giudizio in camera di consiglio, la giurisdizione estesa al merito e le impugnazioni delle sentenze di ottemperanza, si rinvia al commento alla formula “Ricorso di ottemperanza”.

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