Istanza di accesso in corso di causa (art. 116)

Maurizio Santise

Inquadramento

L'accesso documentale è previsto dalla l. n. 241/1990 ed ha una dimensione individuale perché può essere chiesto da tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso (art. 22, comma 1, lett. b), l. n. 241/1990). È, peraltro, escluso espressamente che l'accesso possa essere preordinato «ad un controllo generalizzato dell'operato delle pubbliche amministrazioni». L'istanza di accesso può essere proposta anche direttamente in corso di giudizio con domanda rivolta direttamente al giudice amministrativo che può ordinare, con ordinanza istruttoria, l'esibizione dei documenti richiesti.

Formula

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE, SEDE [ ....]

ISTANZA DI ACCESSO IN CORSO DI CAUSA EX ART. 116, COMMA 2, C.P.A.

Nell'interesse di

- [PERSONA FISICA], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC: ...., fax ...., che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ....

- [PERSONA GIURIDICA], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC: ...., fax ...., che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .....

- ricorrente -

CONTRO

- [Amministrazione/Ente/Autorità], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato,

- resistente -

E NEI CONFRONTI DI

- Sig./Sig.ra .... residente in ...., via/piazza .... n. ....

-controinteressato -

PER LA DECLARATORIA

del diritto di accesso agli atti richiesti al Comune di [ ....] con l'istanza proposta dalla ricorrente il ...., rimasta priva di riscontro (cf., all. ....), con conseguente ordine all'Amministrazione comunale intimata di esibizione della documentazione richiesta.

Premessa in fatto che, con ricorso tempestivamente notificato all'amministrazione resistente e al controinteressato, il ricorrente ha impugnato il provvedimento .... emesso dal Comune di [ ....]

Considerato che, al fine di valutare la legittimità del provvedimento impugnato, è necessario acquisire i seguenti documenti:

1) ....

2) .....

Considerato che, con motivata istanza del ...., l'odierna ricorrente ha chiesto al Comune di [ ....] l'accesso, mediante estrazione di copia, della sopra menzionata documentazione;

Considerato che l'amministrazione non ha risposto nel termine trenta giorni dalla proposizione dell'istanza di accesso.

MOTIVI IN DIRITTO

1. Sussiste, ai sensi dell'art. 22, comma 3, l. n. 241/1990 l'interesse diretto, attuale e concreto della .... S.r.l. all'accesso ai descritti atti dell'Amministrazione comunale.

Infatti, (Esporre le ragioni di diritto)

Al riguardo, la norma citata dispone che: “Tutti i documenti amministrativi sono accessibili, ad eccezione di quelli indicati all'art. 24, commi 1, 2, 3, 5 e 6”; l'art. 24, comma 7, prevede, altresì, che: “Deve comunque essere garantito ai richiedenti l'accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i propri interessi giuridici”.

La giurisprudenza consolidata ha, infatti, evidenziato che: “Ai fini dell'esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi, le esigenze di tutela della segretezza e della riservatezza, cui rispondono le prescrizioni dei primi sei commi dell'art. 24, l. n. 241/1990, nonché dei conseguenti regolamenti attuativi, sono recessive rispetto al diritto di difesa di rango costituzionale” (Cons. St. IV, n. 1999/2017).

Per quanto innanzi dedotto, il ricorrente, come in epigrafe rappresentata e difesa,

CHIEDE

che codesto Ecc.mo Collegio, in accoglimento della presente istanza, voglia:

– preliminarmente, accertare il diritto della deducente all'accesso agli atti in possesso del Comune di ...., come indicati nell'istanza di accesso del ....;

– per l'effetto, ordinare all'Amministrazione comunale intimata, ai sensi dell'art. 116, comma 4 c.p.a., l'esibizione della documentazione richiesta.

Con ogni conseguente statuizione prevista dalla legge.

Si dichiara che la presente controversia è esente dal pagamento del contributo unificato.

Luogo e data ....

Firma Avv. [21]....

PROCURA

[V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate]

ISTANZA ABBREVIAZIONE DEI TERMINI (EVENTUALE)

[V. formula “Istanza abbreviazione dei termini”]

RELATA DI NOTIFICA

[V. formula “Relata di notifica a persona fisica e formule correlate”] [22]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [23].

[21]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. e dall'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. 115/2002, modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif., nella l. n. 114/2014. Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis, d.P.R. cit., «Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax .... ovvero qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale, .... il contributo unificato è aumentato della metà».

[22]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo deposito Atto).

[23]Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. Con riferimento all'obbligo di cui all'art. 7, comma 4, d.l. n. 168/2016, dapprima prorogato sino al 1° gennaio 2019, e successivamente reso permanente per effetto dell'art. 15, comma 1-bis, d.l. n. 113/2018, conv. con modif. dalla l. n. 132/2018 (che ha soppresso le parole «e sino al 1º gennaio 2019»), di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi.

Commento

Il diritto di accesso agli atti, esercitato in corso di causa, è subordinato alla valutazione del giudice del relativo procedimento, che ai fini dell'ammissibilità ne deve valutare l'inerenza e la specifica rilevanza probatoria.

È necessario distinguere a seconda che la pretesa all'accesso agli atti della P.A. sia esercitata in un momento antecedente o a prescindere da una eventuale tutela dei propri interessi in sede giudiziaria, dalla diversa ipotesi di esercizio strettamente connesso ad un processo in corso di giudizio.

Infatti, mentre nel primo caso si tratta di valutare in generale l'interesse all'esibizione degli atti amministrativi richiesti che ben può coincidere con la finalità di cura o di difesa dei propri interessi giuridici (artt. 22 e ss. l. n. 241/1990), nel caso di esercizio in corso di causa, tale diritto è soggetto a limiti più rigorosi.

Infatti, come ribadito dal Legislatore, da ultimo con il d.lgs. n. 104/2010, allo stesso modo la giurisprudenza amministrativa da tempo afferma che la domanda di accesso in corso di causa è soggetta a limitazioni, stante il suo carattere strumentale “rispetto alle domande e alle eccezioni ivi formulate, conseguendone un diritto di accesso processualmente condizionato, la cui istanza dovrebbe essere dichiarata inammissibile ogni qualvolta riguardi atti non rilevanti ai fini del decidere”.

Risulta evidente, pertanto, che la suddetta limitazione ai soli giudizi amministrativi discende dal fatto che solo in tale ambito il giudice amministrativo potrebbe direttamente valutare l'inerenza della domanda di accesso ai fini probatori, valutazione che precede il giudizio di fondatezza o meno della domanda stessa.

È stato, peraltro, evidenziato che ai sensi degli artt. 24, l. n. 241/1990, 13, d.lgs. n. 163/2006 e 116 comma 2, c.p.a., il ricorso per l'accesso a documenti proposto in corso di causa dal ricorrente principale non può essere dal giudice esaminato se prima non è stato definito il ricorso incidentale escludente del controinteressato che, se fondato, renderebbe inutile l'accesso ai documenti laddove, ove respinto, farebbe riemergere la legittimazione attiva del ricorrente principale (Cons. St. III, n. 3688/2014).

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