Istanza per la concessione dell'esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo per mancata opposizione o per mancata attività dell'opponente (art. 118 c.p.a.; art. 647 c.p.c.)InquadramentoL'istituto del decreto ingiuntivo trova applicazione dinanzi al giudice amministrativo solo per le materie devolute alla sua giurisdizione esclusiva ed aventi ad oggetto diritti soggettivi di natura patrimoniale. La rilevanza del procedimento monitorio risiede nel fatto che esso consente di ottenere, in presenza dei presupposti di legge, inaudita altera parte, un provvedimento di condanna denominato ingiunzione costituente titolo esecutivo. Tale funzione si realizza consentendo al giudice di emanare un provvedimento di condanna in assenza di contraddittorio e spostando sul debitore ingiunto (destinatario del provvedimento di condanna) l'onere di instaurare un processo a cognizione piena. La fase monitoria è sempre necessaria e si sviluppa dal momento del deposito del ricorso fino alla notifica del decreto ingiuntivo o al rigetto del ricorso, dando vita ad un procedimento sommario tipico, caratterizzato dall'assenza di contraddittorio. La fase successiva è solamente eventuale e viene introdotta su iniziativa dell'ingiunto, il quale propone opposizione al decreto ingiuntivo notificatogli, determinando l'introduzione di un processo a cognizione piena destinato a concludersi con una sentenza. Le condizioni di ammissibilità del procedimento sono descritte all'art. 633 c.p.c., il quale individua sia requisiti di tipo oggettivo che relativi alla tipologia di diritti che possono costituire oggetto della domanda monitoria, sia di tipo documentale. La provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo può essere concessa fin dalla relativa emissione nel caso in cui ricorrano le condizioni di cui all'art. 642 c.p.c. In difetto, ai sensi dell'art. 647 c.p.c., l'esecutorietà può essere concessa per mancata opposizione dell'ingiunto oppure nell'ipotesi in cui l'opponente non si sia costituito. FormulaAL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ....] [1] ISTANZA PER LA DECLARATORIA DI ESECUTORIETÀ DEL DECRETO INGIUNTIVO AI SENSI DELL'ART. 647 C.P.C.[2] Nell'interesse di [PERSONA FISICA] [3], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/p.za .... n. ...., .... elettivamente domiciliato/a in ...., via/p.za ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [4]...., C.F. .... [5], PEC .... [6], fax .... [7], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [8]. - [PERSONA GIURIDICA] [9], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [10]...., C.F. .... [11], PEC: .... [12], fax .... [13], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [14]. [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [15] - ricorrente - CONTRO - [Amministrazione/Ente/Autorità] [16], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [17], - resistente - PER L'ESECUTORIETÀ - del decreto ingiuntivo n. ...., pubblicato in data .... notificato in data .... FATTO E DIRITTO - Su ricorso dell'istante, iscritto al n. r.g. .... è stato emesso decreto ingiuntivo n. ...., pubblicato in data ...., notificato in data .... a parte resistente ....; - [indicare una delle ipotesi descritte all'art. 647 c.p.c. e, pertanto: parte resistente nonostante la rituale notifica del decreto ingiuntivo non ha proposto opposizione nel termine assegnato; parte resistente, pur avendo notificato rituale opposizione al decreto ingiuntivo, non si è costituita in giudizio]; - Si chiede, pertanto, al Presidente del .... la dichiarazione di esecutività del decreto ingiuntivo ai sensi dell'art. 647 c.p.c. P.Q.M. Voglia il Presidente de .... dichiarare il decreto ingiuntivo esecutivo ai sensi dell'art. 647 c.p.c. Si producono i seguenti documenti: 1) [notifica del decreto ingiuntivo] 2) [ ....] [18] Luogo e data .... Firma Avv. [19].... PROCURA [V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [20]. [1]Il ricorso e, quindi, anche l'istanza in oggetto si deve proporre dinnanzi al T.A.R. nella cui circoscrizione territoriale ha sede l'amministrazione che ha emesso l'atto, ovvero nel cui ambito regionale sono limitati gli effetti diretti dell'atto (cfr. art. 13, comma 1 c.p.a.). Si sottolinea, in dottrina, che anche nella giurisdizione esclusiva vi è pur sempre un atto amministrativo da impugnare o un comportamento connesso all'esercizio di un potere pubblicistico, sicché può ritenersi che la competenza per il decreto ingiuntivo vada determinata individuando il tribunale competente per l'atto amministrativo impugnato o per il comportamento inadempiente tenuto. [2]Ai sensi dell'art. 118 c.p.a. per l'ingiunzione è competente il presidente o il magistrato da lui delegato. La medesima regola deve ritenersi operante anche per l'istanza ai sensi dell'art. 647 c.p.c. [3]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011). [4]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.). [5]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, 8 comma, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico. [6]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”. [7]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]». [8]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'articolo 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all. 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. [9]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio. [10]V. nt. 4. [11]V. nt. 5. [12]V. nt. 6. [13]V. nt. 7. [14]V. nt. 8. [15]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. [16]A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”. [17]In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979). [18]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. V. anche Formula [“Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”]. [19]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all. 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”). [20]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, comma 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all. 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a. (introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016) ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020). CommentoEsecutorietà per mancata opposizione o per mancata attività dell'opponente L'art. 647 c.p.c. dispone che il giudice dichiara esecutivo il decreto in due casi: se non è stata fatta opposizione nel termine stabilito o se l'opposizione è stata proposta davanti a un giudice diverso da quello che ha emesso il decreto ingiuntivo (in caso di mancata opposizione, il giudice ordina la rinnovazione della notificazione, se risulta o appare probabile che l'intimato non abbia avuto conoscenza del decreto a causa dell'irregolarità della notifica o, comunque, per motivi a lui non imputabili); se l'opponente non si è costituito in giudizio nei termini. La dichiarazione di esecutorietà impedisce di proporre una nuova opposizione contro il decreto o il proseguimento di quella proposta e di proporre in altro giudizio la domanda tendente a contrastare l'accertamento contenuto nel decreto ingiuntivo (Cass. I, n. 6355/1980). Il decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo costituisce titolo esecutivo e consente al creditore di iscrivere ipoteca giudiziale. L'esecutorietà del decreto pronunciata ex art. 647 c.p.c. può essere contestata per la mancanza dei presupposti necessari nell'ambito del giudizio di opposizione (Cass. II, n. 6777/1991). |