Impugnazione contro la motivazione della sentenza in seguito all'impugnazione del dispositivo (art. 119)InquadramentoLa decisione pronunciata dall'autorità giudiziaria sul ricorso in primo grado è impugnabile mediante appello al Consiglio di Stato. Il termine per proporre appello è di trenta giorni dalla notificazione della sentenza o di tre mesi dalla sua pubblicazione. Per quanto concerne la sentenza di primo grado, il termine di deposito della stessa è dimezzato a 23 giorni. Tuttavia, le parti possono chiedere l'anticipata pubblicazione del dispositivo che deve avvenire entro sette giorni dalla decisione della causa. È possibile proporre appello anche avverso il solo dispositivo al fine di ottenere la sospensione dell'esecutività del dispositivo stesso, proponendo appello entro trenta giorni dalla relativa pubblicazione, con riserva dei motivi da proporre entro trenta giorni dalla notificazione della sentenza o entro tre mesi dalla sua pubblicazione. La mancata richiesta di sospensione dell'esecutività del dispositivo non preclude la possibilità di chiedere la sospensione dell'esecutività della sentenza dopo la pubblicazione dei motivi. FormulaAL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE APPELLO AI SENSI DELL'ART. 119 C.P.A. [1] Proposto da [PERSONA FISICA], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/p.za .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/p.za ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [2]...., C.F. .... [3], PEC .... [4], fax .... [5], iscritto nell'albo dei patrocinanti in cassazione, che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [6]. - [PERSONA GIURIDICA] [7], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [8]...., C.F. .... [9], PEC: .... [10], fax .... [11], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [12]. [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [13] CONTRO - .... in primo grado rappresentat .... e difes .... dall'Avv. .... ed elettivamente domiciliato in .... via ...., n. ....; E NEI CONFRONTI DI - .... in primo grado rappresentat .... e difes .... dall'Avv. .... ed elettivamente domiciliato in ...., via ...., n. ....; PER LA RIFORMA E/O L'ANNULLAMENTO - della sentenza del T.A.R. del .... n. ...., la cui motivazione è stata pubblicata in data ...., il cui dispositivo è stato impugnato in data ...., conosciuto in data ...., con cui è stato .... il ricorso n. r.g. .... proposto da .... per l'annullamento de .... provvediment ...., prot. n. ...., notificato in data ...., avente ad oggetto .... [14] ; FATTO - [indicare anche lo svolgimento del processo: il provvedimento originariamente impugnato e i dati identificativi dell'originario ricorrente e del provvedimento; i motivi di ricorso originario; la sentenza del T.A.R. e il contenuto del dispositivo, emesso dal T.A.R. ai sensi dell'art. 119, comma 5, c.p.a.; la data di conoscenza del dispositivo; la data e il contenuto dell'appello immediato proposto avverso il dispositivo e l'eventuale provvedimento cautelare adottato; la data del deposito della motivazione della sentenza e, sinteticamente, il relativo contenuto] DIRITTO - [indicare i motivi per quali si ritiene meritevole di annullamento o di riforma la sentenza impugnata, sia in rito che nel merito, con eventuale graduazione degli stessi (in via principale e in via subordinata)] - [eventuale riproposizione delle domande ed eccezioni che il T.A.R. ha assorbito o comunque non ha esaminato] - [indicare le richieste, cioè la riforma della sentenza appellata ed eventualmente, per l'effetto, l'annullamento del provvedimento originariamente impugnato] - [indicare eventuali istanze istruttorie] ISTANZA CAUTELARE - [Indicare i motivi per i quali le statuizioni della sentenza recano un danno grave e irreparabile all'appellante] - [Eventuale Istanza al Presidente di adozione di misure cautelari provvisorie, in considerazione della sussistenza di una situazione di estrema gravità e urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio, precisandone i motivi; indicare anche il contenuto delle misure cautelari provvisorie di cui si chiede l'adozione] - [indicare eventuali istanze istruttorie] P.Q.M. Voglia il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, previa sospensione della sentenza di primo grado, accogliere l'appello e, per l'effetto, in riforma della sentenza gravata, accogliere il ricorso di primo grado e annullare i .... provvediment .... con questo impugnat .... oppure dichiarare inammissibile, improcedibile o rigettare il ricorso di primo grado. Con vittoria di spese e onorari del doppio grado di giudizio. Si allegano i seguenti documenti: 1) [originale dell'appello con la prova delle eseguite notificazioni e copie di rito] 2) [sentenza appellata] 3) [fascicolo del primo grado di giudizio, se non già depositato con l'appello avverso il dispositivo] 4) [ ....] [15] Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che si tratta di controversia soggetta al rito abbreviato comune di cui all'art. 119 c.p.a. per la quale il contributo dovuto è di Euro ..... Il contributo unificato, già versato, dovrà, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro .... [rinvio a Formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”] Luogo e data .... Firma Avv. [16].... PROCURA [V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] ISTANZA ABBREVIAZIONE DEI TERMINI (EVENTUALE) [V. formula “Istanza abbreviazione dei termini”] RELATA DI NOTIFICA [V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] [17] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [18]. [1]Il contenuto del ricorso in appello è disciplinato dall'art. 101 c.p.a., in base al quale il ricorso in appello deve contenere l'indicazione del ricorrente, del difensore, delle parti nei confronti delle quali è proposta l'impugnazione, della sentenza che si impugna, nonché l'esposizione sommaria dei fatti, le specifiche censure contro i capi della sentenza gravata, le conclusioni, la sottoscrizione del difensore con indicazione della procura speciale rilasciata anche unitamente a quella del giudizio di primo grado. [2]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.). [3]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, 8 comma, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico. [4]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”. [5]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]». [6]La procura, conferita ad avvocato abilitato al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all. 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. [7]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio. [8]V. nt. 2. [9]V. nt. 3. [10]V. nt. 4. [11]V. nt. 5. [12]V. nt. 6. [13]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. [14]Appare utile indicare altresì una breve descrizione dell'oggetto e del contenuto del provvedimento. [15]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso e/o dei fatti giustificativi della richiesta di sospensione della sentenza. V. anche Formula [“Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”]. [16]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”). [17]V. anche Formule “ Attestazione di conformità al fine del deposito di copia informatica della documentazione relativa alla notifica (art. 14, comma 5, all. 1, d.P.C.S. 28 luglio 2021)” e “Attestazione di conformità al fine del deposito della prova della notifica a mezzo PEC che non possa essere fornita con modalità telematiche”. [18]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, comma 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all.to 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a. (introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016) ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020). CommentoTermini di impugnazione Per quanto riguarda l'appello l'unico termine a non essere dimezzato è quello per la notificazione dell'appello su ordinanza cautelare. Tutti gli altri termini sono invece dimezzati, come emerge dall'art. 119, comma 7, c.p.a., in base al quale si prevede che le disposizioni di cui all'art. 119 c.p.a. si applicano anche nei giudizi di appello, revocazione e opposizione di terzo. Ne deriva che il termine breve decorrente dalla notificazione della sentenza è di trenta giorni, ai sensi dell'art. 92, comma 1, c.p.a. e il termine lungo è di tre mesi dalla pubblicazione della sentenza, ai sensi dell'art. 92, comma 2, c.p.a. Nel caso dell'appello avverso il dispositivo i termini sono i medesimi ma decorrenti dalla notificazione o dalla pubblicazione del dispositivo. Come sottolineato dalla giurisprudenza (Trib. reg. giust. amm, n. 359/2016), pertanto, quando la sentenza di primo grado non è notificata, la proposizione dell'appello soggiace al termine d'impugnativa lungo dimezzato che è fissato dalla regola generale dell'art. 92, comma 3, del c.p.a. in tre mesi dalla pubblicazione della decisione da gravare (Cons. St. IV, n. 3689/2016). La dimidiazione coinvolge anche le impugnazioni incidentali, il termine di deposito delle impugnazioni, i termini per la costituzione delle altre parti. La giurisprudenza ha, comunque, precisato che il dimezzamento dei termini vale per i giudizi di impugnazione che si svolgono dinanzi al giudice amministrativo e non si estendono al ricorso per Cassazione (Cons. St. III, n. 1500/2015). Appello avverso il dispositivo Il legislatore ha previsto che, su richiesta delle parti con dichiarazione di interesse attestata nel verbale d'udienza, può essere prevista la pubblicazione del dispositivo entro sette giorni dall'udienza di merito. L'istanza vincola il giudice a pubblicare il dispositivo entro il termine previsto dalla norma. Lo scopo della previsione è quello di cristallizzare la decisione e di consentire l'immediata formazione del titolo esecutivo. Si tratta di una previsione applicabile ai soli provvedimenti a contenuto decisorio e non alle ordinanze istruttorie o ai decreti. L'anticipata pubblicazione interessa solo la sentenza che definisce il giudizio, almeno parzialmente, e non i provvedimenti interinali, quali ordinanze istruttorie o altro. Una volta pubblicato, il dispositivo è pienamente efficace, onde si determinano immediatamente i suoi effetti demolitori e conformativi. La pubblicazione del dispositivo costituisce un'opportunità che il legislatore offre alle parti a fini acceleratori e corrisponde all'esigenza di conoscere, sia pure in sintesi, la decisione del giudice in anticipo rispetto alla sentenza completa della motivazione, con l'evidente finalità di consentire alle parti di adottare le iniziative ritenute più opportune a fini organizzativi o economico finanziari (Cons. St. III, n. 713/2014). La parte può proporre appello avverso il dispositivo al fine di ottenerne la sospensione prima della pubblicazione della motivazione della sentenza. L'appello è proponibile entro trenta giorni dalla pubblicazione, con riserva dei motivi da proporre entro trenta giorni dalla notificazione della sentenza o entro tre mesi dalla sua pubblicazione (Cons. St., Ad. plen., n. 8/2014). La giurisprudenza ha inoltre definito il tema del rapporto tra appello contro il dispositivo e appello contro la sentenza traducendolo in una fattispecie a formazione progressiva. In particolare (Cons. St., Ad. plen., n. 8/2014), i due appelli costituiscono espressione del medesimo potere di impugnazione della parte, con la conseguenza che non incorrono nella sanzione di inammissibilità i motivi aggiunti che non contengono una compiuta e separata esposizione dei fatti su cui si innesta la controversia, ma rinviano alle considerazioni già espresse nell'atto di impugnazione del dispositivo. L'effetto devolutivo della controversia si produce in un primo tratto limitatamente all'emissione delle misure cautelari che l'impugnazione del dispositivo consente di anticipare in presenza della sola esecutività del dispositivo medesimo; nel secondo tratto con effetto di cognizione piena del merito della controversia in relazione ai motivi di appello che il ricorrente è posto in condizione di articolare dopo la pubblicazione della motivazione della sentenza. Correlativamente e per converso, è inammissibile l'appello rivolto contro il dispositivo, qualora sia privo dell'istanza cautelare (Cons. St. V, n. 5375/2013) ed è improcedibile qualora non venga seguito dall'impugnazione della intera sentenza (Cons. St. IV, n. 3842/2000; Cons. St. V, n. 3389/2018). Sul tema, la giurisprudenza amministrativa ha ritenuto che l'appello contro il dispositivo e l'appello contro la motivazione costituiscono distinti momenti di esercizio del medesimo potere di impugnazione della parte, che devolvono la controversia al Giudice di appello nel primo caso solo quanto all'emissione di misure cautelari, nel secondo caso quanto alla cognizione piena del merito della controversia in relazione ai motivi di impugnativa che il ricorrente è posto in condizione di articolare, con definitiva determinazione del thema decidendum, a seguito dell'esame compiuto della motivazione. Pertanto, la parte che, anticipando la tutela, ha presentato appello immediato contro il dispositivo è onerata, una volta pubblicata la motivazione, di dedurre in modo compiuto i motivi di appello al fine di non incorrere nell'improcedibilità dell'impugnazione proposta contro il dispositivo e nella perdita di efficacia di ogni misura cautelare eventualmente accordata. Ne segue per corollario che l'appello deve essere deciso esaminando l'atto presentato per secondo, nel quale sono, per l'appunto, dedotti i relativi motivi, salvo il caso in cui il secondo atto faccia espresso riferimento ai contenuti del primo (Cons. St. III, n. 2079/2019). La mancata pubblicazione del dispositivo non comporta la nullità della pronuncia emessa nel testo integrale, perché a differenza del processo del lavoro, nel quale la lettura del dispositivo risponde ad esigenze di concentrazione del giudizio e di immutabilità della decisione, nel rito speciale in esame la pubblicazione del dispositivo ha finalità meramente acceleratorie del giudizio. Secondo la giurisprudenza prevalente, qualora si verifichino discrasie tra il dispositivo pubblicato e la pronuncia redatta per esteso, è ammessa la correzione del primo da parte della seconda (Cons. St. V, n. 4746/2003) e, comunque, l'errore è emendabile mediante il procedimento di correzione di errore materiale (Cons. St. III, n. 871/2016; Cons. St. IV, n. 4103/2015). |