Relata di notifica a mezzo servizio postale (art. 41)

Ciro Daniele Piro

Inquadramento

La notificazione può essere eseguita anche tramite il servizio postale. La fattispecie è disciplinata dall'art. 149 c.p.c. e dalla l. n. 890/1982.

Si prevede in particolare che nel caso di notifica per il tramite del servizio postale, l'ufficiale giudiziario scrive la relazione di notificazione sull'originale e sulla copia dell'atto, facendo menzione dell'ufficio postale per mezzo del quale spedisce la copia al destinatario in piego raccomandato con avviso di ricevimento. La notifica si perfeziona, per il soggetto notificante, al momento della consegna del plico all'ufficiale giudiziario e, per il destinatario, dal momento in cui lo stesso ha la legale conoscenza dell'atto.

Formula

[DA APPORRE IN CALCE ALL'ORIGINALE E ALLA COPIA DEL RICORSO] [1]

RELAZIONE DI NOTIFICAZIONE

Ad istanza dell'Avv. ...., che rappresenta e difende [NOME DELLA PARTE RICORRENTE] come specificato in atti, io sottoscritto Ufficiale Giudiziario addetto all'U.N.E.P. della Corte di Appello di ...., ho notificato il suesteso ricorso/atto a [PERSONA FISICA DESTINATARIA [2] ], residente in ...., alla via ...., ivi trasmettendone copia conforme all'originale per mezzo del servizio postale con raccomandata a.r. n. ...., spedita dall'ufficio postale di ...., in data corrispondente a quella del timbro postale.

Luogo e data ....

Firma dell'Ufficiale giudiziario .... [3]

[1]V. anche la formula “Attestazione di conformità al fine del deposito di copia informatica della documentazione relativa alla notifica”.

[2]Ai sensi dell'art. 145 c.p.c., in caso di notificazione alle persone giuridiche, la stessa si esegue nella loro sede mediante consegna di copia dell'atto al rappresentante o alla persona incaricata di ricevere le notificazioni, o, in mancanza, ad altra persona addetta alla sede stessa ovvero al portiere dello stabile in cui è la sede. La notificazione può anche essere eseguita alla persona fisica (applicandosi in tal caso gli artt. 138, 139 e 141), quale rappresentante dell'ente, dovendosi a tal fine espressamente indicare nell'atto tale qualità e specificare residenza, domicilio e dimora abituale. La notificazione alle società non aventi personalità giuridica, alle associazioni non riconosciute e ai comitati di cui agli artt. 36 ss. c.p.c. si esegue nella sede indicata nell'art. 19 c.p.c., ovvero alla persona fisica che rappresenta l'ente qualora nell'atto da notificare ne sia indicata la qualità e risultino specificati residenza, domicilio e dimora abituale.

[3]Nei casi in cui l'ufficiale giudiziario si avvalga per la notificazione di sistemi telematici, la sottoscrizione è sostituita dall'indicazione a stampa sul documento prodotto dal sistema informatizzato del nominativo dell'ufficiale giudiziario stesso (art. 3, l. n. 890/1982).

Commento

Disciplina applicabile

Nel seguito si avrà riguardo, in particolare, alla forma della notificazione a mezzo del servizio postale che è disciplinata, oltre che dal codice di procedura civile (art. 149), dalla l. n. 890/1982.

L'ufficiale giudiziario deve avvalersi del servizio postale per la notificazione degli atti in materia civile ed amministrativa da eseguirsi fuori del comune ove ha sede l'ufficio, eccetto che la parte chieda che la notificazione sia eseguita di persona (art. 1, comma 2, l. n. 890/2012).

Nel caso di utilizzo del servizio postale, il contenuto della relazione di notificazione è previsto dall'art. 3 l. n. 890/1982, che disciplina anche il procedimento di notifica. Ai sensi di tale norma, l'ufficiale giudiziario scrive la relazione di notificazione sull'originale e sulla copia dell'atto, facendo menzione dell'ufficio postale per mezzo del quale spedisce la copia al destinatario in piego raccomandato con avviso di ricevimento.

Presenta all'ufficio postale la copia dell'atto da notificare in busta chiusa, apponendo su quest'ultima le indicazioni del nome, cognome, residenza o dimora o domicilio del destinatario, con l'aggiunta di ogni particolarità idonea ad agevolarne la ricerca. Deve inoltre apporre sul plico il numero del registro cronologico, la propria sottoscrizione ed il sigillo dell'ufficio.

All'ufficio postale, l'ufficiale presenta anche l'avviso di ricevimento compilato con le indicazioni richieste dal modello predisposto dall'Amministrazione postale, con l'aggiunta del numero del registro cronologico. L'avviso di ricevimento deve indicare come mittente la parte istante o il suo procuratore quando sia stato già nominato. Nei casi in cui il cancelliere deve prendere nota sull'originale del provvedimento dell'avvenuta notificazione di un atto di impugnazione o di opposizione, la ricevuta di ritorno deve indicare come mittente l'ufficiale giudiziario tenuto a dare avviso dell'impugnazione o dell'opposizione.

Per gli aspetti generali della disciplina delle notificazioni, si rinvia al commento alla formula “Relata di notificazione a persona fisica”.

Perfezionamento della notifica a mezzo del servizio postale

Il momento in cui la notifica si perfeziona assume rilevanza ai fini del rispetto dei termini di decadenza per introdurre le azioni disciplinate dal codice del processo amministrativo.

Ai sensi dell'art. 149 c.p.c., la notifica a mezzo del servizio postale si perfeziona, per il soggetto notificante, al momento della consegna del plico all'ufficiale giudiziario e, per il destinatario, dal momento in cui lo stesso ha la legale conoscenza dell'atto.

La norma recepisce gli interventi della Corte cost., n. 477/2002 che ha dichiarato illegittima la precedente formulazione che, anche per il notificante, prevedeva il perfezionamento della notifica alla data di consegna del plico, anziché della sua spedizione. Si è così introdotta la regola del c.d. doppio perfezionamento, per cui, per il notificante, il perfezionamento di ha con la consegna del plico all'ufficiale giudiziario, mentre per il destinatario, con la legale conoscenza dell'atto.

Il momento in cui si perfeziona per il notificante è diverso da quello della esistenza della notifica – intesa come prova della sua esistenza –, che si realizza solo mediante il deposito in giudizio della cartolina di ricevimento.

Al riguardo è stato chiarito, da costante giurisprudenza che:

– la prima parte del procedimento di notificazione si perfeziona per il notificante con la tempestiva consegna dell'atto da notificare all'ufficiale giudiziario e con l'indicazione di elementi sufficienti all'identificazione del destinatario e alla sua individuazione.

– a seguito dell'espletamento di tali incombenti si esaurisce l'attività di pertinenza di colui che chiede la notifica ed inizia la fase del procedimento di competenza dell'ufficiale giudiziario. Tale seconda fase è necessaria affinché si consolidi l'anticipazione del perfezionamento, e si conclude quando la notifica si realizza anche per il destinatario;

– con riguardo a tale seconda fase, il riconoscimento della sussistenza di un impedimento non imputabile al tempestivo esercizio della notifica e che dipende da eventi sottratti al potere di impulso e di controllo cui è tenuto il difensore del ricorrente, consente l'assegnazione di un nuovo termine per la ripetizione della notificazione (T.A.R. Trento (Trentino-Alto Adige) I, 26 gennaio 2010, n. 25).

A tal fine è irrilevante la scelta del difensore di eseguire la notifica a mezzo del servizio postale direttamente, piuttosto che rivolgersi all'ufficiale giudiziario (per gli atti tipici della procedura di notificazione); in entrambi i casi opera il principio della scissione soggettiva degli effetti della procedura di notificazione (cfr. Cass., n. 17748/2009; Cons. St. II, n. 3973/2019).

Con riguardo alla competenza degli ufficiali giudiziari nelle notifiche a mezzo posta, si è ritenuto che i ricorsi al Consiglio di Stato e al T.A.R. possono essere notificati dagli ufficiali giudiziari solo nell'ambito del mandamento in cui ha sede l'ufficio al quale essi sono addetti, mentre la notificazione (a mezzo posta) al di fuori di tale mandamento può essere effettuata soltanto dagli ufficiali giudiziari aventi sede nella città in cui ha sede l'adito organo di giustizia amministrativa, con conseguente inammissibilità del ricorso notificato a mezzo posta dall'ufficiale giudiziario il cui ufficio non si trovi nella stessa città del T.A.R. adito (T.A.R. Palermo (Sicilia) III, 19 giugno 2013, n. 1339). Si tratta, come visto di irregolarità che non inficia la validità della tempestiva notifica eseguita da parte ricorrente, pur eseguita dall'ufficiale giudiziario incompetente (Cons. St. III, n. 954/2012, Cons. St., Ad. plen., n. 4/1982).

Il momento di decorrenza del termine per il deposito del ricorso, ai sensi dell'art. 45 c.p.a., è quello del perfezionamento dell'ultima delle notifiche anche per il destinatario. Come visto nel commento alla formula precedente, la norma fa comunque salva la possibilità di procedere al deposito anche in un momento anteriore (sin dal momento in cui si perfeziona per il notificante), dovendo tuttavia depositare successivamente la prova della avvenuta notifica per il destinatario, con la produzione degli avvisi di ricevimento restituiti dal vettore postale.

Ai sensi dell'art. 4 l. n. 890/1982, l'avviso di ricevimento costituisce prova dell'eseguita notificazione per il destinatario dell'atto. Quest'ultimo, completato in ogni sua parte e munito del bollo dell'ufficio postale recante la data dello stesso giorno di consegna, è spedito all'indirizzo già predisposto dall'ufficiale giudiziario. L'avviso di ricevimento può essere trasmesso per telegrafo o in via telematica, purché il mittente anticipi la spesa oltre il pagamento della tassa normale. Lo smarrimento dell'avviso di ricevimento non dà diritto ad alcuna indennità. L'Amministrazione postale è però tenuta a rilasciare senza spesa un duplicato ed a farlo avere al mittente nel più breve tempo possibile (art. 6 l. n. 890/1982).

Rifiuto del destinatario e irreperibilità

Se il destinatario (o le altre persone alle quali può farsi la consegna) rifiuta di firmare l'avviso di ricevimento, pur ricevendo il piego, ovvero se il destinatario rifiuta il piego stesso o di firmare il registro di consegna (circostanza che equivale a rifiuto del piego), l'agente postale ne fa menzione sull'avviso di ricevimento indicando, se si tratti di persona diversa dal destinatario, il nome ed il cognome della persona che rifiuta di firmare nonché la sua qualità; appone, quindi, la data e la propria firma sull'avviso di ricevimento che è subito restituito al mittente in raccomandazione, unitamente al piego nel caso di rifiuto del destinatario di riceverlo. Con l'espletamento di tali formalità, la legge prevede che la notificazione si ha per eseguita alla data suddetta.

Qualora invece l'agente postale non può recapitarlo per temporanea assenza del destinatario o per mancanza, inidoneità o assenza delle persone sopra menzionate, il piego è depositato lo stesso giorno presso l'ufficio postale preposto alla consegna o presso una sua dipendenza. Del tentativo di notifica del piego e del suo deposito presso l'ufficio postale è data notizia al destinatario, a cura dell'agente postale preposto alla consegna, mediante avviso in busta chiusa a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento (quest'ultimo, in caso di assenza del destinatario, deve essere immesso nella cassetta della corrispondenza dell'abitazione, dell'ufficio o dell'azienda).

L'avviso di avvenuto deposito del plico da notificare deve contenere l'indicazione del soggetto che ha richiesto la notifica e del suo eventuale difensore, dell'ufficiale giudiziario al quale la notifica è stata richiesta e del numero di registro cronologico corrispondente, della data di deposito e dell'indirizzo dell'ufficio postale dove si trova, nonché l'espresso invito al destinatario a provvedere al ricevimento del piego a lui destinato mediante ritiro dello stesso entro il termine massimo di sei mesi, con l'avvertimento che la notificazione si ha comunque per eseguita trascorsi dieci giorni dalla data del deposito e che, decorso inutilmente anche il predetto termine di sei mesi, l'atto sarà restituito al mittente. Al riguardo la Corte cost., n. 346/1998, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di tali previsioni, nella parte in cui non prevedono che, in caso di rifiuto di ricevere il piego o di firmare il registro di consegna da parte delle persone abilitate alla ricezione ovvero in caso di mancato recapito per temporanea assenza del destinatario o per mancanza, inidoneità o assenza delle persone sopra menzionate, del compimento delle formalità descritte e del deposito del piego sia data notizia al destinatario medesimo con raccomandata con avviso di ricevimento.

Trascorsi dieci giorni dalla data di spedizione della lettera raccomandata di cui al secondo comma senza che il destinatario o un suo incaricato ne abbia curato il ritiro, l'avviso di ricevimento è immediatamente restituito al mittente in raccomandazione con annotazione in calce, sottoscritta dall'agente postale, della data dell'avvenuto deposito e dei motivi che l'hanno determinato, dell'indicazione “atto non ritirato entro il termine di dieci giorni” e della data di restituzione. Trascorsi sei mesi dalla data in cui il piego è stato depositato nell'ufficio postale o in una sua dipendenza senza che il destinatario o un suo incaricato ne abbia curato il ritiro, il piego stesso è restituito al mittente con annotazione in calce, sottoscritta dall'agente postale, della data dell'avvenuto deposito e dei motivi che l'hanno determinato, dell'indicazione “non ritirato entro il termine di centottanta giorni” e della data di restituzione.

La notificazione si ha per eseguita decorsi dieci giorni dalla data di spedizione della lettera raccomandata di cui al secondo comma ovvero dalla data del ritiro del piego, se anteriore. Nel caso, invece, che durante la permanenza del piego presso l'ufficio postale o una sua dipendenza il destinatario o un suo incaricato ne curi il ritiro, l'impiegato postale lo dichiara sull'avviso di ricevimento che, datato e firmato dal destinatario o dal suo incaricato, è subito spedito al mittente, in raccomandazione (Cass. VI, n. 8895/2022).

Qualora la data delle eseguite formalità manchi sull'avviso di ricevimento o sia, comunque, incerta, la notificazione si ha per eseguita alla data risultante dal bollo di spedizione dell'avviso stesso. In caso di grafia illeggibile del destinatario, ove l'atto sia consegnato tramite servizio postale all'indirizzo del destinatario e non risulti, per non esserne stata indicata la qualità sull'avviso di ricevimento, che il consegnatario sia stato persona diversa dal destinatario, deve presumersi, fino a querela di falso, che la consegna sia stata effettuata nelle mani del destinatario, non rilevando che sull'avviso di ricevimento non sia stata barrata l'apposita casella (Cons. St. VI, n. 345/2018).

Ove il destinatario risulti irreperibile all'indirizzo indicato, di tale circostanza dovrà essere dato atto sull'avviso di ricevimento, restituendolo, subito, al mittente col piego, in raccomandazione (art. 9 l. n. 890/1982). In tema di irreperibilità, ai fini del perfezionamento del procedimento di notificazione, vale la disciplina di cui agli artt. 140 c.p.c. (irreperibilità relativa) e 143 (irreperibilità assoluta). In tali casi il mero riferirsi alla impossibilità di notifica nella relata di notifica non è sufficiente a soddisfare i requisiti previsti dalla legge dovendosi dare atto dell'avvenuto espletamento di tutte le formalità prescritte dalla legge, ed in particolare il luogo di immissione dell'avviso (Cass. VI, ord. n. 13278/2013).

Mancato perfezionamento della notifica e rimessione in termini

Qualora per il destinatario dell'atto la notifica non si perfezioni in ragione di circostanze non imputabili alla parte notificante, la giurisprudenza ha ammesso la possibilità di rimessione in termini per eseguire un nuovo tentativo di notifica. A seguito della sentenza della Corte cost., n. 148/2021, la rinnovazione è ammessa anche se l'esito negativo della notifica dipenda da causa imputabile al notificante (cfr. il commento sub Art. 44, in Chieppa, Codice del processo amministrativo commentato, Milano, 2022).

Può accadere, ad esempio, che il mancato perfezionamento della notifica sia dipeso da fatto (non del ricorrente ma) del vettore postale. In tal caso si ritengono sussistenti i presupposti per concedere la rimessione in termini per la notifica del gravame al controinteressato (T.A.R. Lombardia (Milano) III, 3 febbraio 2015, n. 383). Analogamente, nel caso di furto o smarrimento del plico postale contenente il ricorso, debitamente attestato con dichiarazione del vettore (T.A.R. Lombardia (Milano) II, 17 febbraio 2017, n. 406; T.A.R. Potenza (Basilicata) I, 13 settembre 2016, n. 881).

È inammissibile il ricorso in caso di omesso deposito dell'avviso di ricevimento, attestante l'avvenuta sua ricezione da parte del destinatario, dovendosi distinguere tra perfezionamento della notifica a mezzo posta, che si realizza per il richiedente al momento della presentazione dell'atto da notificare all'Ufficiale giudiziario, ed esistenza della notifica (o meglio, prova della sua esistenza), che si realizza solo mediante il deposito in giudizio della cartolina di ricevimento; pertanto, il mancato deposito dell'avviso di ricevimento del ricorso da parte del ricorrente e la conseguente impossibilità, in mancanza di costituzione della parte intimata, di stabilire la reale ed effettiva instaurazione del contraddittorio, conduce inevitabilmente ad una declaratoria di inammissibilità.

Qualora il ricorrente, su cui grava l'onere di depositare la prova del perfezionamento della notifica del gravame, rappresenti al giudice le ragioni di impossibilità di tale produzione, in particolare documentando che il mancato deposito sia dipeso da fatto estraneo alla sua sfera di controllo e di essersi diligentemente attivata al fine di superare l'ostacolo, il giudice può disporre un rinvio della trattazione. Altrimenti, in mancanza di deposito della cartolina attestante la ricezione dell'atto introduttivo da parte della destinataria e in carenza di costituzione di quest'ultima, non avendo il ricorrente espletato l'incombente né dedotto alcunché sul punto, il ricorso va dichiarato inammissibile (T.A.R. Roma (Lazio) III, 3 maggio 2016, n. 5017).

È stato anche ammesso che, in caso di particolari esigenze cautelari, che non consentono di attendere la ricevuta dell'avviso di notificazione, è possibile procedere al previo deposito della necessaria attestazione di consegna, fornita dal servizio di monitoraggio (c.d. tracking) della corrispondenza nel sito internet delle poste (T.A.R. Catania, dec. 2 marzo 2017, n. 165; T.A.R. Lazio, 6 settembre 2016, n. 5205).

Ai fini della notificazione a mezzo del servizio postale è sufficiente individuare la residenza attraverso l'indicazione della via e del numero civico. Non rileva l'eventuale indicazione erronea dell'interno o del piano, se l'agente postale abbia tuttavia individuato nell'edificio l'esatto appartamento(Cass. sez. trib., n. 22983/2021).

Le novità introdotte dalla legge n. 205/2017

Al fine di dare completa attuazione al processo di liberalizzazione di cui all'art. 1, commi 57 e 58, della l. n. 124/2017, e di assicurare, a decorrere dall'anno 2018, l'effettività dei risparmi di spesa da esso derivanti, nonché l'efficiente svolgimento del servizio di notificazioni a mezzo posta, a tutela della funzionalità dell'amministrazione giudiziaria e della finanza pubblica, la legge di bilancio 2018 (art. 1, l. n. 205/2017, commi 461 e ss.) introduce importanti novità alle modalità di notifica a mezzo del servizio postale, modificando la legge n. 890/1982 e, in particolare, prevedendo la possibilità di avvalersi, per la notificazione degli atti giudiziari e delle violazioni del codice della strada, di operatori postali diversi da Poste Italiane, che abbiano però ottenuto l'apposita licenza (per effetto dell'abrogazione dell'art. 4 d.lgs. n. 261/1999, ad opera della l. n. 124/2017 – art. 1, comma 57 –, è stata eliminata la riserva di tali servizi postali al fornitore del servizio universale).

Le modifiche – si premette – entreranno in vigore una volta approvato il provvedimento del Ministero dello sviluppo economico che disciplina le procedure per il rilascio delle licenze agli operatori postali per il servizio di notificazione a mezzo posta (l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con delibera n. 77/18/CONS del 28 febbraio 2018, ha approvato il regolamento in materia di rilascio delle licenze per svolgere il servizio di notificazione a mezzo posta di atti giudiziari e di violazioni del codice della strada; da ultimo, con d.m. 19 luglio 2018 (G.U n. 208 del 7 settembre 2018), il Ministero ha adottato il disciplinare attuativo e l'apposito modello per la presentazione della domanda finalizzata al conseguimento della licenza individuale speciale. In particolare, il citato decreto ha definito le procedure per il rilascio delle licenze speciali, i relativi requisiti e obblighi del licenziatario, nonché i casi di revoca, rinnovo e cessione a terzi). Per l'effetto, le modifiche al procedimento di notifica a mezzo posta disciplinato dagli artt. 1 e ss. l. n. 890/1982, di cui ai commi da 97-bis a 97-quater dell'art. 1, l. n. 190/2014, sono oggi vigenti.

Nello specifico, per quanto di interesse per il contenzioso amministrativo, si segnalano le seguenti novità:

i) per le notificazioni (in materia penale, civile e amministrativa effettuate in corso di procedimento, sull'avviso di ricevimento e sul piego devono essere indicati come mittenti, con indicazione dei relativi indirizzi, ivi compreso l'indirizzo di posta elettronica certificata ove il mittente sia obbligato per legge a dotarsene, la parte istante o il suo procuratore o l'ufficio giudiziario, a seconda di chi abbia fatto richiesta della notificazione all'ufficiale giudiziario. In ogni caso il mittente che non sia gravato dall'obbligo di cui al periodo precedente può sempre indicare un indirizzo di posta elettronica certificata ai fini della trasmissione della copia dell'avviso di ricevimento ai sensi dell'art. 6 (art. 3, l. n. 890/1982);

ii) se il destinatario o le persone alle quali può farsi la consegna rifiutano di firmare l'avviso di ricevimento pur ricevendo il piego, ovvero se il destinatario rifiuta il piego stesso o di firmare documenti attestanti la consegna, il che equivale a rifiuto del piego, l'operatore postale ne fa menzione sull'avviso di ricevimento indicando, se si tratti di persona diversa dal destinatario, il nome ed il cognome della persona che rifiuta di firmare nonché la sua qualità, appone la data e la propria firma sull'avviso di ricevimento che è subito restituito al mittente in raccomandazione, unitamente al piego nel caso di rifiuto del destinatario di riceverlo. Analogamente, la prova della consegna è fornita dall'addetto alla notifica nel caso di impossibilità o impedimento determinati da analfabetismo o da incapacità fisica alla sottoscrizione (art. 7, comma 4, l. n. 890/1982);

iii) quando il mittente ha indicato un indirizzo di posta elettronica certificata, l'operatore forma una copia per immagine su supporto analogico dell'avviso di ricevimento secondo le modalità prescritte dall'art. 22 del codice di cui al d.lgs. n. 82/2005, e provvede, entro tre giorni dalla consegna del piego al destinatario, a trasmettere con modalità telematiche la copia dell'avviso al mittente. In alternativa, l'operatore postale genera l'avviso di ricevimento direttamente in formato elettronico ai sensi dell'art. 21 del codice di cui al d.lgs. n. 82/2005 e lo trasmette in conformità a quanto previsto dal secondo periodo del presente comma. L'originale dell'avviso di ricevimento trasmesso in copia è conservato presso l'operatore postale, dove il mittente può ritirarlo (art. 6 l. n. 890/1982 che, a differenza delle altre modifiche, si applica a decorrere dal 1° giugno 2018).

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