Memoria di costituzione dell'amministrazione resistente (art. 46)

Roberto Chieppa

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 46 del codice, ricevuta la notifica, l'amministrazione resistente e le altre parti intimate possono costituirsi in giudizio entro i successivi 60 giorni (che decorrono dal perfezionamento della notificazione presso il destinatario). Nei casi di giudizi abbreviati e in camera di consiglio il termine per la costituzione è ridotto a 30 giorni. Il termine è ordinatorio. In caso di costituzione tardiva, la parte incorre nelle decadenze di cui all'art 73 in relazione alla facoltà di produrre scritti e memorie difensive, le quali possono essere depositate entro 30 giorni liberi prima della udienza di discussione (40 per i documenti e 20 per eventuali memorie di replica). Si tratta di termini, questi ultimi, perentori, e soggetti a dimidiazione nei casi previsti dalla legge. La costituzione formale in giudizio può anche accompagnarsi alla nota di deposito dei documenti, ovvero al deposito di una memoria.

La norma di cui all'art. 46 comma 2 onera l'amministrazione della produzione documentale nella stessa indicata, prescindendo dalla circostanza che la stessa sia costituita in giudizio o meno. La stessa norma autorizza l'amministrazione a depositare in giudizio i documenti che ritiene utili al giudizio. In tale ampia categoria deve farsi rientrare ogni documento proveniente dall'amministrazione anche se lo stesso è formato in vista del giudizio. L'unico limite riguarda la possibilità per l'amministrazione di produrre documenti in giudizio oltre il termine di quaranta giorni di cui all'art. 73, comma 1.

Formula

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ... ] [1]

Ricorso R.G. n. ...

MEMORIA DI COSTITUZIONE IN GIUDIZIO

Nell'interesse di:

- [Amministrazione/Ente/Autorità] [2], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [3] ;

[resistente]

nel ricorso R.G. n. ...

Proposto da [PERSONA FISICA/GIURIDICA], rappresentata e difesa da ..., presso il cui studio è elettivamente domiciliata in ... ;

nei confronti di ...

[PERSONA FISICA/GIURIDICA], in qualità di controinteressato;

PER L'ANNULLAMENTO

- del provvedimento ..., prot. n. ..., notificato in data ..., avente ad oggetto ..., nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale, ivi espressamente incluso ... .

FATTO

Si premette in fatto che: ...

[richiamare sinteticamente i fatti che hanno dato origine al provvedimento impugnato, nonché il contenuto del medesimo; descrivere quindi sinteticamente le doglianze mosse nel ricorso e eventuali sviluppi procedimentali successivi al provvedimento/ricorso]

Ciò premesso, con il presente atto si costituisce in giudizio l'amministrazione ..., come sopra rappresentata e difesa, chiedendo che il ricorso avverso venga dichiarato irricevibile, inammissibile o comunque respinto perché infondato, per i seguenti motivi di:

DIRITTO

[richiamare sinteticamente i fatti e le tesi svolte nel ricorso a sostegno della domanda di annullamento e, quindi svolgere argomenti o eccezioni difensive atte a dimostrare la inammissibilità o infondatezza del ricorso]

1. Sulla inammissibilità del ricorso

Il ricorso appare in primo luogo inammissibile per i seguenti motivi: ...

[indicare eventuali motivi di inammissibilità o improcedibilità del ricorso, con riferimento in particolare, al rispetto dei termini decadenziali, nonché all'interesse ad agire]

[eccepire l'eventuale difetto di giurisdizione o competenza del giudice adito [4]]

2. Sulla infondatezza del ricorso

Nel merito il ricorso appare inoltre infondato in quanto: ...

[eventuale: -Sull'istanza cautelare

Si rinvia alla formula “Memoria di costituzione e replica in relazione alla domanda cautelare”]

[indicare eventuali istanze di remissione in via pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione europea o di legittimità costituzionale]

[indicare eventuali istanze istruttorie]

P.Q.M.

Si chiede che codesto ecc.mo Tribunale voglia dichiarare il ricorso irricevibile, inammissibile o comunque respingerlo perché infondato, con vittoria di spese, diritti e onorari.

Con riserva di dedurre ulteriormente in corso di giudizio.

[Eventuale: Si producono i seguenti documenti:

1) [copia del provvedimento impugnato [5]]

2) [copia di eventuali atti antecedenti, conseguenti e connessi]

3) [ ... ] [6]].

Luogo e data ...

Firma Avv. ... [7]

PROCURA

[V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] [8]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [9].

1. L'atto è indirizzato al T.A.R. adito per il ricorso principale.

2. A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”.

3. In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979).

4. L'art. 15 c.p.a. prevede, allo stato, che il difetto di competenza è rilevato d'ufficio finché la causa non è decisa in primo grado, e che è altresì rilevabile anche dalla parte, ma se il ricorrente non ha proposto la domanda cautelare, il difetto di competenza può essere eccepito dalle parti intimate entro il termine previsto dall'art. 46 comma 1, c.p.a. per la costituzione in giudizio, e dunque entro i sessanta giorni dal perfezionamento nei rispettivi confronti della notificazione del ricorso, ridotti della metà per i riti abbreviati.

5. Ai sensi dell'art. 46, comma 2, l'amministrazione resistente ha l'obbligo di produrre tutti gli atti del procedimento; in difetto, potrà darsi adito alle attività istruttorie di cui agli artt. 63 e ss.

6. Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni per ci si oppone all'accoglimento del ricorso.

7. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo Deposito Atto; v. art. 6, all.to 2).

8. “Gli avvocati dello Stato, esercitano le loro funzioni innanzi a tutte le giurisdizioni ed in qualunque sede e non hanno bisogno di mandato, neppure nei casi nei quali le norme ordinarie richiedono il mandato speciale, bastando che consti della loro qualità” (art. 1, r.d. n. 1611/1933). Per ciò che riguarda la possibilità di ricorrere ad avvocati del libero foro, l'art. 5 del r.d. n. 1611/1933 ("Nessuna Amministrazione dello Stato può richiedere la assistenza di avvocati del libero foro se non per ragioni assolutamente eccezionali, inteso il parere dell'Avvocato generale dello Stato e secondo norme che saranno stabilite dal Consiglio dei ministri”).

9. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito istituzionale della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020).

Commento

Le modalità e i termini che assistono la costituzione delle parti intimate nel giudizio instaurato a seguito del ricorso sono specificati all'art. 46. Il comma 1 prevede il termine, ordinatorio, di 60 giorni entro il quale le parti intimate possono costituirsi in giudizio. Il termine decorre dal perfezionamento nei propri confronti della notificazione del ricorso.

L'atto di costituzione può essere formale, limitandosi a eleggere domicilio presso un difensore ai fini del giudizio, rappresentando la qualità di resistente al giudizio promosso, ovvero può accompagnarsi al deposito dei documenti in giudizio o di una memoria. In tal caso i termini ordinari previsti, ossia 40 e 30 giorni liberi prima dell'udienza, sono perentori. Anche se la costituzione è ammessa sino alla udienza di discussione, in tal caso la parte decade dalla facoltà di produzione documentale.

Rispetto alla precedente formulazione contenuta nell'art. 22 della l. T.A.R. (che riguardava la costituzione delle «altre parti interessate») il riferimento testuale alle «parti intimate» chiarisce che la costituzione in giudizio riguarda le sole parti, che hanno ricevuto la notificazione del ricorso, essendo l'intervento lo strumento a disposizione delle altre parti. Si tratta dell'amministrazione resistente e dei controinteressati, ossia quei soggetti che, avendo tratto un vantaggio dal provvedimento impugnato, hanno un interesse alla sua conservazione e conseguentemente a resistere alla domanda del ricorrente diretta all'annullamento dell'atto (in giudizi diversi da quello di annullamento i controinteressati sono più in generale i soggetti, titolari di un interesse di segno opposto a quello del ricorrente).

La costituzione riguarda anche le parti intimate successivamente, ad esempio, a seguito di un ricorso incidentale o di un ricorso per motivi aggiunti. In tal caso il termine di 60 giorni – o quello dimezzato nei casi previsti dal codice – decorre dal perfezionamento della notifica di tale atto.

L'atto di costituzione non deve essere notificato, in quanto riguarda una parte “intimata”, che ha quindi già ricevuto la notifica dell'atto introduttivo del giudizio. Ciò rappresenta una differenza con il regime ordinario dell'intervento di terzi nel giudizio, che invece è svolto con atto notificato alle altre parti del processo. Per tali categorie di soggetti, dunque, l'art 46 prevede la costituzione mediante memoria e, al comma 3, l'attribuzione delle incombenze di comunicazione alla segreteria del giudice (Cons. St. IV, n. 1720/2013; T.A.R. Lazio (Roma) II, ord. n. 3095/2012).

Il termine previsto dalla norma è posto a garanzia delle parti intimate ed è estrinsecazione del dritto di difesa nel processo amministrativo. Ne segue che lo stesso deve ritenersi prevalente rispetto alle esigenze di celerità sottese alla fissazione a breve della udienza di discussione che, in ogni caso, non potrà tenersi prima che il suddetto termine sia spirato (Cons. St. V, n. 1661/2014; Cons. St. V, n. 6298/2011; T.A.R. Friuli-Venezia Giulia I, 7 ottobre 2014, n. 489). A tal fine, il ricorrente potrà comunque fare istanza di abbreviazione dei termini, in caso vi sia necessità di fissare l'udienza prima del termine di costituzione (v. formula “Istanza di abbreviazione termini”).

La costituzione tardiva

Come detto, il termine per la costituzione delle parti intimate è pacificamente ritenuto ordinatorio. In questo senso, la mancata costituzione nel termine indicato non comporta decadenze, potendo le parti costituirsi successivamente e, eventualmente, decidere di partecipare alla sola fase orale. Ciò vale anche con riferimento alla previsione, di cui all'art. 46, per cui al momento della costituzione le parti indicano anche i mezzi di prova di cui intendono valersi, che le parti potranno richiedere anche successivamente. Invero, i termini decadenziali si applicano alla produzione di scritti difensivi e documenti (Cons. St. VI, n. 1256/2015; Cons. St. III, n. 1049/2015).

L'amministrazione resistente potrà allora costituirsi fino all'udienza di discussione del ricorso; tuttavia, ove siano decorsi i termini di cui al precedente art. 73 comma 1, la parte incorre nelle preclusioni e nelle decadenze dalle facoltà processuali di deposito di memorie, documenti e repliche ivi previste. In tal caso, la costituzione è ammessa nei limiti delle difese orali, dovendo il giudice ritenere non utilizzabili ai fini del decidere le memorie ed i documenti depositati tardivamente (T.A.R. Roma (Lazio) I, 31 agosto 2015, n. 10960). Ciò vale anche per i riti speciali, ove tale termine è soggetto a dimidiazione. Qualora il giudice dovesse porre a base della decisione atti o documenti oggetto di deposito tardivo, la circostanza rileverebbe come violazione del diritto di difesa e del principio del contraddittorio (Cons. St. III, n. 1340/2015).

Il decorso i termini di cui all'art. 73 comma 1, preclude il deposito di memorie, documenti e repliche e, in tal caso, la costituzione è ammessa nei limiti delle difese orali, dovendo il giudice ritenere non utilizzabili ai fini del decidere le memorie ed i documenti depositati tardivamente. In caso di costituzione in udienza, ricorrendone i presupposti, il giudice potrà disporre un rinvio al fine di consentire alle altre parti (e in particolare al ricorrente) di esercitare il proprio diritto di difesa avverso eventuali eccezioni, questioni in rito o di legittimità costituzionale, che la parte intimata costituita tardivamente potrebbe sollevare soltanto nell'udienza di discussione, qualora (Cons. St. V, n. 4367/2014; Cons. St., Ad. plen., n. 5/2013; T.A.R. Abruzzo I, 20 aprile 2016, n. 245).

Unico effetto che deriva dalla mancata costituzione entro il termine previsto dall'art. 46 è quello della decadenza dalla possibilità di eccepire il difetto di competenza dell'organo adito (art. 15, comma 3) (T.A.R. Roma (Lazio) III, 22 settembre 2015, n. 11347).

La decisione se costituirsi nei termini ordinatori indicati dall'art. 46 o successivamente attiene alla strategia processuale, anche se appare sempre preferibile la costituzione tempestiva, anche se meramente formale.

In caso di ricorso con domanda cautelare, la tempestiva costituzione in giudizio è invece necessaria sia per contraddire sulla richiesta cautelare, sia per evitare che l'eventuale accelerazione del giudizio con definizione nel merito con sentenza in forma breve avvenga senza le controdeduzioni al ricorso (v. formule “Memoria di costituzione e replica in relazione alla domanda cautelare” e “Opposizione orale alla definizione del giudizio nel merito (da verbalizzare)”).

Il deposito del provvedimento impugnato

Entro il termine di costituzione l'amministrazione è tenuta a produrre l'eventuale provvedimento impugnato nonché gli atti e i documenti in base ai quali l'atto è stato emanato (art. 46, comma 2). Il provvedimento impugnato e gli atti del procedimento amministrativo relativo, sono per definizione «indispensabili» al giudizio e la mancata produzione da parte dell'Amministrazione non comporta decadenza, sussistendo il potere-dovere del giudice di acquisirli d'ufficio (Cons. St. VI, n. 2820/2014; Cons. St. VI, n. 2738/2011; T.A.R. Lazio (Roma), II-bis, n. 5577/2012). Peraltro, in caso di ordine di esibizione e di conseguente comportamento inerte dell'amministrazione che non vi abbia adempiuto, il giudice può desumere argomenti di prova ai sensi dell'art. 64, comma 4 da tale comportamento inerte ai fini del difetto di istruttoria. (T.A.R. Puglia (Bari) I, 9 giugno 2016, n. 723).

Della produzione da parte dell'amministrazione del provvedimento impugnato e degli altri atti e documenti è data comunicazione alle parti costituite a cura della segreteria.

La norma di cui all'art. 46 comma 2 onera l'amministrazione della produzione documentale nella stessa indicata, prescindendo dalla circostanza che la stessa sia costituita in giudizio o meno. La stessa norma autorizza l'amministrazione a depositare in giudizio i documenti che ritiene utili al giudizio. In tale ampia categoria deve farsi rientrare ogni documento proveniente dall'amministrazione anche se lo stesso è formato in vista del giudizio. L'unico limite riguarda la possibilità per l'amministrazione di produrre documenti in giudizio oltre il termine di quaranta giorni di cui all'art. 73, comma 1 dello stesso d.lgs. n. 104/2010 termine fissato a garanzia del contraddittorio e del diritto di difesa (T.A.R. Liguria I, 9 gennaio 2014, n. 20).

Per ciò che riguarda la costituzione nel giudizio di appello, si rinvia al commento alla formula “Memoria di costituzione con riproposizione dei motivi assorbiti”.

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