Istanza di concessione di misure cautelari ante causam (art. 61)InquadramentoIn base all'art. 61 la tutela cautelare ante causam è sostanzialmente strutturata in modo analogo alla tutela monocratica: è stabilito che il provvedimento di accoglimento è notificato dal richiedente alle altre parti entro il termine perentorio fissato dal giudice, non superiore a cinque giorni e che lo stesso perde comunque effetto ove entro quindici giorni dalla sua emanazione non venga notificato il ricorso con la domanda cautelare ed esso non sia depositato nei successivi cinque giorni corredato da istanza di fissazione di udienza. In ogni caso la misura concessa ai sensi del presente articolo perde effetto con il decorso di sessanta giorni dalla sua emissione, dopo di che restano efficaci le sole misure cautelari che siano confermate o disposte in corso di causa. Con la generalizzazione dello strumento della tutela cautelare ante causam si è concluso un lungo dibattito che dopo una iniziale chiusura della giurisprudenza nazionale aveva condotto dapprima – sotto la spinta della giurisprudenza comunitaria - all'introduzione dell'istituto nel processo in materia di appalti e poi alla sua generale estensione all'intero processo amministrativo. Tale forma di tutela è stata sostanzialmente strutturata in modo analogo alla tutela monocratica, ma ancorata a presupposti di eccezionale gravità e urgenza, tali da non consentire neanche la previa redazione e notificazione del ricorso. FormulaAL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ... ] [1] ISTANZA DI MISURE CAUTELARI ANTERIORI ALLA CAUSA Nell'interesse di: - [PERSONA FISICA] [2], nato/a a ... il ... (C.F. ...), residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [3] ..., C.F. ... [4], PEC: ... [5], Fax ... [6], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [7]. - [PERSONA GIURIDICA] [8], con sede legale in ..., via/piazza ..., n. ..., iscritta nel registro delle imprese di ..., n. ..., P. I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [9] ..., C.F. ... [10], PEC: ... [11], fax ... [12], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [13]. [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata ... ed il numero di fax ... ] [14] - ricorrente - CONTRO - [Amministrazione/Ente/Autorità] [15], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [16], - resistente - E NEI CONFRONTI DI - Sig./ Sig.ra ... residente in ..., via/piazza ... n. ... [17] - controinteressato - PER L'ADOZIONE DI MISURE CAUTELARI ANTERIORI ALLA CAUSA FATTO E DIRITTO L'odierno istante intende proporre un giudizio davanti a codesto Tar, con il quale sarà impugnato il provvedimento ... e chiesta la condanna dell'amministrazione a ... . Ricorre nel caso di specie una situazione di eccezionale gravità e urgenza, tale da non consentire neppure la previa notificazione del ricorso e la domanda di misure cautelari provvisorie con decreto presidenziale, in quanto ... (indicare le ragioni di eccezionale gravità e urgenza). Sotto il profilo del fumus boni iuris, riservandosi ogni ulteriore argomentazione al momento della proposizione del ricorso, si rileva che ... (indicare in modo sintetico e chiaro i motivi del successivo ricorso o quanto meno una prospettazione degli stessi). In presenza di tali ragioni, appare indispensabile l'adozione delle seguenti misure cautelari, necessarie per garantire la tutela durante il tempo occorrente per la proposizione del ricorso di merito e della domanda cautelare in corso di causa. Le misure cautelari richieste consistono nella sospensione del provvedimento ... e nell'ordine alla amministrazione di non adottare alcun ulteriore atto esecutivo nelle more della presentazione del ricorso P.Q.M. Si chiede al Presidente del Tribunale adito di disporre, inaudita altera parte, le misure cautelari indicate in motivazione (può essere opportuno ripetere qui le specifiche misure cautelari richieste) Con riserva di dedurre ulteriormente al momento della presentazione del ricorso. Si producono i seguenti documenti: 1) [copia del provvedimento che si intende impugnare] 2) [copia di eventuali atti antecedenti, conseguenti e connessi] 3) [ ... ] [18]. Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro ... . Il contributo unificato, già versato, dovrà, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro ... [rinvio a Formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”]. Luogo e data ... Firma Avv. ... [19] PROCURA [V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] RELATA DI NOTIFICA [V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [20]. 1. L'istanza si deve proporre dinnanzi al Tar nella cui circoscrizione territoriale ha sede l'amministrazione che ha emesso l'atto, ovvero nel cui ambito regionale sono limitati gli effetti diretti dell'atto (cfr. art. 13, comma 1, c.p.a.). Nel caso di controversie relative al pubblico impiego, sussiste il foro speciale indicato dall'art. 13, comma 2 (ossia il T.A.R. nella cui circoscrizione è situata la sede di servizio). 2. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011). 3. In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc...). 4. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, 8° comma, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art.40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico. 5. Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”. 6. L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'articolo 136 [c.p.a.] ». 7. La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico, il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. 8. In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio. 9. V. nt. 3. 10. V. nt. 4. 11. V. nt. 5. 12. V. nt. 6. 13. V. nt. 7. 14. In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. 15. A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”. 16. In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979). 17. Ai sensi dell'art. 41, comma 2, c.p.a., il ricorso va notificato ad almeno uno dei controinteressati individuati nell'atto stesso. 18. Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. 19. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo Deposito Atto; v. art. 6, all.to 2). 20. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020). CommentoLa generalizzazione della tutela ante causam è avvenuta con il Codice, che ha attuato uno specifico criterio della legge delega. La legge delega (art. 44 della l. n. 69/2009) ha indicato quale criterio quello di riordinare la tutela cautelare, anche generalizzando quella ante causam e, in attuazione della legge delega, è stata generalizzata la tutela presidenziale monocratica ante causam. Dopo il lungo dibattito che ha preceduto l'introduzione della tutela ante causam nel processo amministrativo resta il dato di un utilizzo estremamente limitato dello strumento, anche a causa dell'introduzione di un rito speciale per ilo processo elettorale (materia in cui l'istituto è stato a volte utilizzato) e del fatto che in materia di appalti il c.d. obbligo di stand still, che preclude la stipula del contratto in caso di presentazione di ricorso con contestuale domanda cautelare (art. 21, comma 11, d.lgs. n. 50/2016) non scatta in caso di presentazione di una azione cautelare ante causam. Peraltro, nel rito in materia di appalti le accelerazioni del giudizio introdotte dal legislatore conducono ad una rapida definizione del merito togliendo ulteriore spazio alla tutela ante causam. Singolare è la circostanza che la tutela ante causam è nata nel contenzioso in materia di appalti ed è anche stata accantonata proprio in tale contenzioso. A conferma di ciò, in dottrina è stato evidenziato che l'istituto della tutela ante causam, più che rispondere ad una effettiva esigenza di giustizia (esigenza che, a tacer d'altro, è assolta egregiamente dal procedimento monocratico previsto dall'art. 56 e, prima di esso, dall'art. 21, comma 9, della l. n. 1034/1971), costituisce il portato di un obbligo di adeguamento della legislazione nazionale ai rilievi formulati in sede comunitaria: la prassi dei primi anni di applicazione dell'art. 245 del d.lgs. n. 163/2006 ha dimostrato la scarsa utilità di un simile strumento nel processo amministrativo, ed i primi anni di vigore del Codice ha confermato il dato tendenziale emerso in precedenza (Freni). Per quanto concerne le modalità di utilizzo, sotto il profilo soggettivo l'art. 61 parla di «soggetto legittimato al ricorso», riprendendo la formula dell'art. 245 del d.lgs. n. 163/2006) e ciò dovrebbe indurre a ritenere che il giudice debba effettuare una seppur sommaria verifica circa la legittimazione a ricorrere e l'interesse ad agire del richiedente. Nell'istanza è opportuno non limitarsi ad evidenziare le ragioni di eccezionale gravità e urgenza, ma trattare, benché in modo sintetico e diverso dalla proposizione del formale ricorso, del fumus boni iuris. È inoltre stabilito che il provvedimento di accoglimento è notificato dal richiedente alle altre parti entro il termine perentorio fissato dal giudice, non superiore a cinque giorni e che lo stesso perde comunque effetto ove entro quindici giorni dalla sua emanazione non venga notificato il ricorso con la domanda cautelare ed esso non sia depositato nei successivi cinque giorni corredato da istanza di fissazione di udienza. Ai sensi degli artt. 55 e 56, il termine per la fissazione della camera di consiglio per la trattazione della domanda cautelare, nel caso di istanza di tutela cautelare ante causam, deve essere calcolato avendo riguardo alla notificazione in via ordinaria dell'atto introduttivo del giudizio, non potendo attribuirsi rilevanza, a tal fine, alla notifica eventualmente eseguita a mezzo fax, atteso l'obbligo per la parte ricorrente di effettuare comunque la notifica in via ordinaria, sancito dall'art. 56, comma 5 (T.A.R. Calabria (Reggio Calabria) I, 8 maggio 2013, n. 264). Un utilizzo della tutela ante causam è avvenuto con riferimento alla possibilità di utilizzare tale previsione per rendere ammissibile nel processo amministrativo l'accertamento tecnico preventivo dello stato dei luoghi, in presenza di seri elementi di urgenza, tali da far ragionevolmente ritenere che sussista un significativo rischio di dispersione della prova – stante il pericolo di crolli — nell'intervallo di tempo occorrente per proporre l'azione risarcitoria avverso il rifiuto di rilascio di permesso di costruire per eseguire sugli immobili gli interventi finalizzati al recupero statico e funzionale e, comunque, nelle more della definizione del giudizio pendente (T.A.R. Lazio (Roma) II, 2 ottobre 2013, n. 8558). La richiesta di un accertamento tecnico preventivo, formulata ai sensi dell'art. 61, è una delle modalità “utili” di utilizzo dell'istituto, essendo diretta ad ottenere qualcosa di diverso dalla mera misura cautelare solitamente ottenibile nel processo amministrativo. Tenuto conto che gli adempimenti per formulare una istanza ai sensi dell'art. 61 di poco differiscono da quelli richiesti per la presentazione di un ricorso, sembra preferibile notificare direttamente un ricorso nella maggior parte dei casi e riservarsi l'istanza ex art. 61 in casi veramente eccezionali o per richieste particolari, come quella inerente l'accertamento tecnico preventivo. |