La giurisdizione in materia di controversie relative alla fase esecutiva dei rapporti di concessione

08 Novembre 2022

Le controversie relative alla fase esecutiva di un rapporto concessorio, tanto se implicanti la costruzione e gestione dell'opera pubblica, quanto se non collegate all'esecuzione di un'opera, sono devolute alla giurisdizione del giudice ordinario.

Il caso. La vicenda trae origine dalla stipula di una convenzione tra la Gestione ed Esercizio del Sistema Tranvia – Gest s.p.a., la Tram di Firenze s.p.a. e l'Amministrazione comunale di Firenze, avente ad oggetto la gestione dei beni e delle opere destinate alla produzione del servizio tramviario di Firenze da parte del Concessionario (Tram di Firenze s.p.a.).

Nello specifico, nella fase esecutiva del rapporto sorgevano tra le parti questioni attinenti alla corretta interpretazione delle clausole della convenzione (e nello specifico, della clausola relativa all'individuazione dell'esatta estensione dei terreni delle opere necessarie alla gestione e manutenzione del Sistema Tranvia da affidare alla custodia e manutenzione del Gestore).

Il gestore, nonostante fosse presente nella convenzione una clausola che devolveva ad un collegio arbitrale la cognizione di ogni controversia insorta durante il periodo di durata della concessione, proponeva ricorso innanzi al Tar Firenze, sottoponendo dunque le questioni insorte alla cognizione del giudice amministrativo.

La giurisdizione nelle controversie relative alla fase esecutiva di un rapporto concessorio. Nella pronuncia in questione, l'adito Tar affronta innanzitutto la problematica relativa alla necessità di qualificare in termini di questione di competenza o di giurisdizione, la questione concernente la necessità di attribuire le controversie sulle problematiche insorte tra le parti durante il periodo di concessione al Collegio arbitrale.

A tal riguardo, il Giudice amministrativo chiarisce innanzitutto che, come confermato dalla Corte di Cassazione e dal Consiglio di Stato, la previsione di cui all'art. 133 comma 1 lett. c) c.p.a. (secondo la quale “Sono devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo […] le controversie in materia di pubblici servizi relative a concessioni di pubblici servizi, escluse quelle concernenti indennità, canoni ed altri corrispettivi…”) deve intendersi in termini “ampi” e comprensivi di tutte le controversie attinenti alla fase esecutiva della convenzione e del rapporto concessorio.

In tali casi, infatti, a venire in rilievo è il profilo paritario e meramente patrimoniale del rapporto concessorio e non già l'esercizio di poteri autoritativi della pubblica amministrazione.

Conseguentemente – continua il Tar – qualsivoglia controversia attinente alla fase esecutiva della convenzione e/o del rapporto concessorio è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario.

Essendo la conclusione in ordine alla competenza arbitrale “intrecciata” con il riconoscimento della giurisdizione del Giudice ordinario in materia di attività esecutiva della convenzione, ne deriva che laddove sorgano questioni attinenti l'interpretazione di una convenzione che contenga una clausola di devoluzione ad un collegio arbitrale, la questione costituisce una questione di giurisdizione, da risolvere mediante la declaratoria del difetto di giurisdizione del Giudice amministrativo nei confronti del Collegio arbitrale.

Sulla scorta di tali considerazioni, il Tar Firenze ha dichiarato il difetto di giurisdizione del Giudice amministrativo nei confronti del Collegio arbitrale previsto dall'art. 29 della Convenzione di concessione del sistema tranvia dell'area di Firenze.

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