Sui rapporti tra la dilazione del termine di impugnazione e l’accesso all’offerta tecnica

15 Novembre 2022

Nelle procedure di evidenza pubblica, la dilazione del termine di impugnazione si applica solo in presenza di comportamenti tardivi e/o ostruzionistici da parte della stazione appaltante in riferimento all'istanza d'accesso, mentre il concorrente non può, con il rinvio nel tempo dell'istanza di accesso agli atti di gara, posticipare a suo gradimento il termine ultimo per l'impugnazione dell'aggiudicazione.

La fattispecie.

Nella fattispecie, la ricorrente ha formulato istanza di accesso all'offerta tecnica della controinteressata così motivata: “Poiché le informazioni contenute nella documentazione richiesta consentiranno all'impresa scrivente di meglio rappresentare, ai sensi e per gli effetti dell'art. 10 legge 241/90 e s.i., le proprie osservazioni a tutela dei propri diritti ed interessi”.

Non è stata presentata, dunque, un'istanza ai sensi dell'art. 53 del codice appalti, che avrebbe dovuto essere motivata dall'esigenza di agire in giudizio per la tutela dei propri interessi, ma una domanda generica, dichiaratamente volta a ottenere un accesso “procedimentale”, strumentale a garantire una piena partecipazione al procedimento e che trova il proprio limite, per quanto di interesse, alla lettera d) del comma 6 dell'art. 24 della legge n. 241/1990, che garantisce anche la tutela degli interessi industriali e commerciali, ancorché relativi a dati forniti all'amministrazione.

A seguito del diniego, motivato da esigenze di segretezza e dall'omessa indicazione della strumentalità dell'accesso rispetto alla tutela degli interessi dell'istante in sede giudiziale, la ricorrente ha puntualmente formulato una nuova istanza di accesso, ai sensi dell'art. 53 del d.lgs. 50/2016.

Il TAR adito è tenuto a valutare la sussistenza dell'interesse concreto e attuale all'ostensione della documentazione richiesta.

La soluzione.

Il Collegio ha evidenziato che per l'impugnazione dell'aggiudicazione è prevista la dilazione temporale fino al momento in cui è consentito l'accesso, qualora i motivi di ricorso conseguano alla conoscenza dei documenti che completano l'offerta dell'aggiudicatario, e l'istanza di accesso agli atti deve essere tempestivamente formulata.

Nelle procedure di evidenza pubblica, la dilazione del termine di impugnazione si applica solo in presenza di comportamenti tardivi e/o ostruzionistici da parte della stazione appaltante in riferimento all'istanza d'accesso, mentre il concorrente non può posticipare a suo gradimento il termine ultimo per l'impugnazione dell'aggiudicazione, con il rinvio nel tempo dell'istanza di accesso agli atti di gara (si v. Cons. St. ad. plen., n. 12 del 2020).

Cionondimeno deve essere permesso al concorrente un congruo termine per poter chieder l'accesso, eguale a quello assegnato all'amministrazione per consentirlo («immediatamente e comunque entro quindici giorni»: art. 76, comma 2, del d. lgs. n. 50 del 2016).2

Di conseguenza, il ricorso deve essere notificato entro il trentesimo giorno dalla piena conoscenza dell'aggiudicazione della gara, salvo l'esercizio del diritto di accesso: esercizio che deve comunque intervenire entro il termine di quindici giorni dallo stesso dies a quo e che, se tempestivo, comporta la non decorrenza del termine di impugnazione di trenta giorni fino a che l'accesso non sia stato consentito.

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