Il principio di equivalenza non opera rispetto alle caratteristiche che specificano e definiscono l'oggetto della fornitura

22 Dicembre 2022

Il TAR Toscana si è interrogato in ordine all'operatività del principio di equivalenza a fronte della mancanza delle caratteristiche dell'oggetto della fornitura non qualificabili come specifiche tecniche in senso proprio.

Nell'ambito della procedura aperta, suddivisa in lotti, per la conclusione di convenzioni aventi ad oggetto la fornitura triennale di sistemi di terapia a pressione negativa con relativo materiale di consumo da destinare alle Aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Toscana, veniva previsto dalla legge di gara, quale requisito migliorativo per l'attribuzione di uno specifico punteggio on/off, il doppio strato dei fogli di drenaggio per il trasporto dell'essudato.

La concorrente seconda classificata impugnava l'aggiudicazione della gara, dolendosi del fatto che il punteggio aggiuntivo fosse stato attribuito alla aggiudicataria, sebbene il foglio di drenaggio da quest'ultima offerto possedesse un singolo strato soltanto.

La Stazione appaltante, a sua volta, invocava il principio di equivalenza previsto dall'art. 68 del d.lgs. n. 50/2016, per giustificare l'attribuzione del punteggio premiale in ragione della considerazione per cui il foglio di drenaggio dell'offerta prima classificata si dimostrava complessivamente idoneo alla funzione a cui era destinato (la raccolta dell'essudato), a fronte delle ottime capacità di drenaggio del materiale di cui constava il singolo strato del foglio.

La Sezione, richiamando la propria precedente giurisprudenza, ha evidenziato che l'ambito di operatività del principio di equivalenza «attiene alle specifiche tecniche in senso proprio, consistenti cioè in standard capaci di individuare e sintetizzare alcune caratteristiche proprie del bene o del servizio, espressi in termini di certificazione, omologazione, attestazione, o in altro modo».

Di contro, allorché non vi sia la previsione di uno standard tecnico normativo nel senso indicato, il principio di equivalenza non può operare. Nel caso di specie, il Collegio ha ritenuto che la presenza del doppio strato - prevista esclusivamente come criterio premiale di valutazione delle offerte tecniche e non come requisito di ammissione - non costituisse propriamente una specifica tecnica, bensì una caratteristica ulteriore tale da specificare e definire l'oggetto della fornitura, attraverso la valorizzazione di un aspetto ritenuto apprezzabile dalla Stazione appaltante, alla luce dei propri bisogni. Di qui l'illegittimità dell'attribuzione del punteggio aggiuntivo. Diversamente opinando, a giudizio del Collegio, si finirebbe per premiare un prodotto differente da quello esattamente individuato e ritenuto meritevole di valorizzazione dalla legge di gara, ossia un aliud pro alio.

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