Osservatorio antimafia - Il controllo sui soggetti ai sensi dell'art. 85 del Testo Unico Antimafia colpisce anche i “meri dipendenti”
13 Aprile 2023
Il caso. Il tema principale trattato dalla I Sezione del TAR Campania - Napoli, riguarda l'adozione di un'informativa antimafia, le cui vicende su cui si fonda il provvedimento riguarderebbero un dipendente che, a detta di parte ricorrente, sarebbe privo di cariche sociali e di quote maggioritarie per indirizzare la volontà societaria. Il TAR Campania - Napoli, nel respingere il ricorso, ha affermato che il condizionamento mafioso può derivare anche dalla presenza di soggetti che non svolgono ruoli apicali all'interno della società, ma siano o figurino come meri dipendenti, entrati a far parte dell'impresa senza alcun criterio selettivo e filtri preventivi. La mafia, non si serve necessariamente dei soli amministratori o dei soci di una società per condizionare l'impresa e strumentalizzare i propri scopi, ben potendo avvalersi di soggetti che nell'impresa svolgono una qualsivoglia mansione, anche di un solo dipendente “infiltrato”, poiché il suo scopo non è solo la scalata delle gerarchie societarie, ma il controllo delle attività economiche più lucrose con ogni mezzo e con ogni uomo idoneo allo scopo, con una flessibilità di forme interne che sfugge e intende sfuggire, per non attirare controlli esterni, alle “armonie prestabilite” del diritto societario. |