Misure cautelari adottabili dal giudice amministrativo: l’intervento della Corte costituzionale

Redazione Scientifica
04 Settembre 2023

La Corte costituzionale ha dichiarato che nell'esercizio del potere cautelare al giudice amministrativo è consentito non solo sospendere l'atto impugnato ma anche adottare tutte le misure "atipiche", a contenuto propulsivo o sostitutivo, con le quali viene attribuito anticipatamente e provvisoriamente il bene della vita cui aspira il ricorrente.

La Corte costituzionale, con sentenza n. 137 del 6 luglio 2023, nell'ambito dei giudizi per conflitto di attribuzione tra Enti, sorti a seguito delle ordinanze cautelari del TAR, con cui erano state specificati gli effetti propri della sospensione degli atti amministrativi impugnati, ha dichiarato che al giudice amministrativo, nell'esercizio del potere cautelare, è consentito adottare tutte le misure «che appaiono, secondo le circostanze, più idonee ad assicurare interinalmente gli effetti della decisione sul ricorso».

La Corte, a tal fine, sottolinea che il giudice amministrativo, nell'esercizio del potere cautelare, può adottare una misura cautelare di natura sospensiva e, dunque, "tipica", specificando l'effetto proprio della sospensione degli atti amministrativi impugnati ovvero chiarire quali siano gli effetti necessariamente conseguenti all'esercizio del potere cautelare di sospensione degli atti applicativi della legge, ma è altresì consentito al medesimo giudice adottare tutte le misure «che appaiono, secondo le circostanze, più idonee ad assicurare interinalmente gli effetti della decisione sul ricorso», ai sensi dell'art. 55, comma 1, dell'Allegato 1 (Codice del processo amministrativo), al d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104 (Attuazione dell'art. 44 della l. 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il riordino del processo amministrativo).

Nell'ottica dell'effettività della tutela giurisdizionale, infatti, il potere cautelare non si esaurisce nella sospensione dell'atto impugnato, ma comprende la possibilità di adottare misure "atipiche", a contenuto propulsivo o sostitutivo, con le quali viene attribuito anticipatamente e provvisoriamente il bene della vita cui aspira il ricorrente.

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