Attività consultiva del Consiglio di Stato: la richiesta di parere è ammissibile solo se è proposta dal Ministro o da autorità delegata

Redazione Scientifica
25 Settembre 2023

Il Consiglio di Stato ha dichiarato il non luogo a provvedere sulla richiesta di parere presentata da soggetto a ciò non legittimato, ovvero dal capo dell'Ufficio legislativo del Ministero interessato e non dal Ministro o da soggetto da questi delegato.

La legittimazione alla presentazione della richiesta di parere è attribuita all'organo di indirizzo politico, ovvero all'organo titolare del potere di rappresentanza esterna, per cui qualora l'istanza sia presentata da soggetto non legittimato va dichiarato il non luogo a provvedere.

Nella fattispecie, il Consiglio di Stato ha rilevato che la richiesta di parere non era stata presentata dal Ministro interessato o da soggetto da questi delegato, né recava alcun visto dello stesso Ministro ai fini della trasmissione al Consiglio.

Tanto premesso, il Collegio ha ritenuto opportuno porre all'attenzione dell'Amministrazione ulteriori profili di inammissibilità dei quesiti diretti ad attivare la funzione consultiva facoltativa del Consiglio evidenziando, tra gli altri, che nell'esercizio dell'attività consultiva, il Consiglio di Stato, quale organo di consulenza imparziale e terzo dello Stato-ordinamento e non dello Stato-apparato, non è destinato a supportare le scelte decisionali delle Amministrazioni quante volte esse ritengano di avvalersi della consulenza del Consiglio stesso, dal momento che la funzione consultiva svolta nell'interesse non dell'ordinamento generale, ma dell'amministrazione assistita, compete, specificamente, all'Avvocatura dello Stato.

Per quanto innanzi, il Collegio invita l'Amministrazione a considerare che, nel caso di trasmissione di un nuovo quesito sulla materia da parte del Ministro competente o di soggetto da questi delegato - eventualmente a seguito di acquisizione dell'avviso dell'Avvocatura dello Stato - la richiesta di parere dovrà riguardare questioni di larga massima, la cui soluzione potrà guidare la successiva azione amministrativa nel suo concreto, futuro esplicarsi e non supportare l'amministrazione nelle sue scelte decisionali.

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