Gara unica su più sedi regionali: competenza del TAR su ammissibilità del ricorso cumulativo e impugnazione degli atti

06 Novembre 2023

La decisione sull’impugnativa degli atti della procedura di gara spetta al TAR Lazio quando la stazione appaltante avente sede in Roma abbia dato luogo ad un’unica procedura di gara riguardante lavori e servizi da prestare in vari ambiti regionali.

Il caso. La stazione appaltante, con sede legale in Roma, ha bandito una procedura di gara per l'affidamento del servizio mensa, suddiviso in n. 13 lotti presso le proprie sedi dislocate sul territorio nazionale. La ricorrente ha partecipato a n. 9 lotti ed è stata poi esclusa dalla gara a causa della rilevata anomalia della propria offerta. A questo punto la ricorrente ha impugnato l'esclusione e le successive aggiudicazioni con un unico ricorso cumulativo.

La soluzione del TAR Lazio. In primo luogo, il TAR Lazio ha ribadito la propria competenza sull'impugnativa, atteso che la stazione appaltante ha sede nella Regione Lazio ed ha avviato un'unica procedura di gara riguardante servizi da prestare in vari ambiti regionali, ancorché divisa in lotti diversi e non, invece, a diverse procedure di gara per quanti sono i lotti indicati dal bando. In questi casi, infatti, deve ritenersi che tutti gli atti della procedura di gara, fino alla stipulazione del contratto, producano effetti non limitati ad un ambito territoriale circoscritto e coincidente con il territorio regionale, ma siano riferibili all'intero territorio nel quale si esplica la competenza della Stazione appaltante, con conseguente applicazione dell'art. 13, comma 1, c.p.a., quale criterio ordinario di riparto della competenza, quello della sede dell'autorità amministrativa cui fa capo l'esercizio del potere.

Il TAR Lazio, poi, ha ritenuto ammissibile il ricorso cumulativo rilevando che anche se in relazione ad alcuni profili specifici siano state prospettate censure non riferibili a tutti i lotti, ciò non fa venire meno la sostanziale unitarietà delle ragioni dell'esclusione e dell'apparato di censure predisposte dalla ricorrente, giacché queste ultime evidenziano aspetti specifici di un quadro omogeneo e sono dirette avverso un apparato argomentativo altrettanto unitario, alla base del giudizio di non congruità.

A giudizio del TAR Lazio, anche in questo caso può parlarsi di censure idonee a inficiare segmenti procedurali comuni con conseguente ammissibilità del ricorso cumulativo.

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