Anomalia dell’offerta: la modifica del costo della manodopera in corso di gara rende illegittima l’aggiudicazione dell’appalto

22 Novembre 2023

È illegittima l’aggiudicazione di un appalto di servizi disposta in favore di un concorrente che, in corso di gara, ha rivisto ovvero modificato l’ammontare del costo della manodopera.

Il caso. La società seconda graduata in una procedura aperta contestava il provvedimento di aggiudicazione lamentando, tra il resto, l'indebita modifica dell'offerta da parte dell'aggiudicataria nell'ambito del procedimento di verifica dell'anomalia, così da ricondurre il costo della manodopera nel rispetto dei minimi tabellari.

Precisamente, accadeva che per risolvere il problema dell'incongruità del costo della manodopera in seguito ai giustificativi dell'aggiudicataria (dovuta a un presunto errore di calcolo), la stazione appaltante si era avvalsa di una consulenza esterna, sulla cui base aveva finito per rivedere in aumento il costo della manodopera rispetto a quello indicato nell'offerta, al fine di poter considerare quest'ultima congrua.

La modifica dell'offerta. Il Collegio ha ricordato in premessa che per costante orientamento giurisprudenziale la correzione di eventuali errori di scritturazione e di calcolo è invero ammessa alla sola condizione che vi si possa pervenire con ragionevole certezza, e, comunque, senza attingere a fonti di conoscenza estranee all'offerta medesima o a dichiarazioni integrative o rettificative dell'offerente (Cons. Stato, sez. V, n. 7752/2020; id., sez. III, n. 2536/2021 e n. 1132/2020). In tale prospettiva, è ammissibile una modifica delle giustificazioni delle singole voci di costo al fine di porre rimedio a originari e comprovati errori di calcolo, sempre che resti ferma l'entità iniziale dell'offerta economica, nel rispetto del principio dell'immodificabilità che presiede la logica della par condicio tra i competitori.

La decisione. Nel caso di specie, il TAR ha osservato che l'errore di calcolo non era evidentemente riconoscibile ex se, sulla base della sola lettura dell'offerta economica, tant'è che la discrasia era così incerta da aver determinato il ricorso a una consulenza tecnica da parte della stazione appaltante, che ha tuttavia condotto a una totale rivisitazione del costo della manodopera offerto dall'aggiudicataria, mediante una fonte di conoscenza ulteriore rispetto al contenuto dell'offerta economica.

Inoltre, ulteriori profili di illegittimità emergono ove si consideri l'indirizzo per cui, rispetto ai costi della manodopera, una loro modifica introdotta nel corso del procedimento di verifica dell'anomalia comporta un'inammissibile rettifica di un elemento costitutivo ed essenziale dell'offerta economica, che non è suscettibile di essere immutato nell'importo, al pari degli oneri aziendali per la sicurezza, pena l'incisione degli interessi pubblici posti a presidio delle esigenze di tutela delle condizioni di lavoro e di parità di trattamento dei concorrenti, come imposte dall'art. 95, co. 10, d.lgs. n. 50/2016.

Da tanto consegue dunque l'accoglimento del gravame.

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