Anomalia dell’offerta: non costituisce duplice verifica l’esame della congruità del costo del lavoro nel rispetto dell’economicità delle procedure d’appalto

27 Novembre 2023

L'art. 95, comma 10, d. lgs. n. 50/2016, laddove prevede la verifica della congruità del costo del lavoro, non impedisce che tale adempimento sia espletato nel più ampio ambito del procedimento di valutazione dell'anomalia dell'offerta; in realtà, la disposizione deve essere interpretata nel senso della necessità della verifica del costo del lavoro anche quando l'offerta non è, in senso tecnico, anomala e non già nel senso di una duplice verifica che, comportando un'inutile proliferazione di adempimenti, non sarebbe coerente con i principi di economicità, efficacia e tempestività cui debbono essere ispirate le procedure di appalto secondo l'art. 30, comma 1, d. lgs. n. 50/2016.

Il caso. La ricorrente adiva il TAR al fine di ottenere l'annullamento della Determinazione con cui il Comune aggiudicava una procedura negoziata ai sensi dell'art. 60 comma 1 d. lgs. n. 50/2016 per l'affidamento in concessione del servizio di gestione parcheggi a pagamento nel centro abitato del Comune per la durata di 7 anni. 

La pronuncia del Tar Lazio. Il Tribunale, dopo aver dichiarato infondato il primo motivo di ricorso, ha rilevato che l'offerta economica presentata dall'aggiudicataria risulta immune dai vizi prospettati nel gravame in quanto la procedura oggetto di causa è finalizzata all'affidamento di una concessione di servizi, tale dovendosi qualificare il rapporto con la stazione appaltante in ragione del rischio di gestione gravante sul concessionario e della prestazione effettuata direttamente da quest'ultimo nei confronti degli utenti in luogo dell'amministrazione concedente (Cons. Stato n. 1811/2018, Cons. Stato n. 1243/2014).

Con la seconda censura la ricorrente prospettava la violazione dell'art. 95 comma 10 d.lgs. n. 50/2016 ed eccesso di potere in ragione del mancato espletamento, ad opera della stazione appaltante, della verifica della congruità del costo della manodopera che avrebbe dovuto necessariamente essere effettuata prima dell'aggiudicazione.

Secondo i giudici, il motivo è infondato inducendo a ritenere inaccoglibile l'istanza istruttoria in quanto avente ad oggetto documentazione non rilevante ai fini della decisione.

Secondo l'art. 95 comma 10 d. lgs. n. 50/2016 “nell'offerta economica l'operatore deve indicare i propri costi della manodopera e gli oneri aziendali concernenti l'adempimento delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ad esclusione delle forniture senza posa in opera, dei servizi di natura intellettuale e degli affidamenti ai sensi dell'articolo 36, comma 2, lettera a). Le stazioni appaltanti, relativamente ai costi della manodopera, prima dell'aggiudicazione procedono a verificare il rispetto di quanto previsto all'articolo 97, comma 5, lettera d)”.

La disposizione prevede l'obbligo della stazione appaltante di verificare, prima dell'aggiudicazione, la conformità del costo del lavoro alle tabelle ministeriali previste dall'art. 23 d. lgs. n. 50/2016.

Il Collegio ha affermato che nella fattispecie tale verifica risulta effettuata dalla stazione appaltante a seguito delle giustificazioni presentate dall'aggiudicataria con la relazione del 23/04/23 la quale, nel paragrafo “analisi voci di costo”, ha evidenziato la conformità del costo del lavoro al CCNL ritenuto dalla stessa applicabile.

La stazione appaltante ha preso atto di tali giustificazioni e le ha espressamente condivise attraverso la valutazione della commissione esaminatrice cristallizzata nel verbale di gara n. 4.

Tale modus procedendi, a parere del TAR, risulta corretto.

L'art. 95 comma 10 d. lgs. n. 50/2016, infatti, laddove prevede la verifica della congruità del costo del lavoro, non impedisce che tale adempimento sia espletato nel più ampio ambito del procedimento di valutazione dell'anomalia dell'offerta; in realtà, la disposizione deve essere interpretata nel senso della necessità della verifica del costo del lavoro anche quanto l'offerta non è, in senso tecnico, anomala e non già nel senso di una duplice verifica che, comportando un'inutile proliferazione di adempimenti, non sarebbe coerente con i principi di economicità, efficacia e tempestività cui debbono essere ispirate le procedure di appalto secondo l'art. 30 comma 1 d. lgs. n. 50/2016.

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