In presenza di condotte astrattamente ascrivibili a cause non automatiche di esclusione non sussiste l'onere di motivazione analitica dell'ammissione alla gara

29 Novembre 2023

La stazione appaltante che sia venuta a conoscenza di condotte astrattamente ascrivili alle cause non automatiche di esclusione di cui all'art. 80, comma 5, d.lgs. n. 50/2016, per le quali è richiesta una valutazione in ordine all'idoneità delle vicende a rendere l'operatore economico non affidabile, non è tenuta a un'analitica motivazione della scelta di ammettere il concorrente alla gara dovendo, invece, motivare solo il provvedimento di esclusione.

La sentenza in commento si sofferma sul differente onere motivazionale che grava sulla stazione appaltante per l'ammissione o meno di un operatore economico in presenza di condotte astrattamente ascrivili alle cause non automatiche di esclusione di cui all'art. 80, comma 5, d.lgs. n. 50/2016, condotte in relazione alle quali è necessaria una valutazione in ordine all'affidabilità del concorrente.

Il Collegio conferma l'orientamento giurisprudenziale (vedasi ex multis Cons. Stato, sez. V, 5 maggio 2020, n. 2850; Id., sez. IV, 10 novembre 2021, n. 7501; Id., 14 giugno 2022, n. 4831) secondo il quale la stazione appaltante è tenuta ad una motivazione analitica solo qualora decida di escludere l'operatore economico e non qualora, viceversa, decida di ammetterlo alla gara. In caso di ammissione, infatti, le ragioni del giudizio di affidabilità dell'operatore economico devono desumersi per implicito dall'adesione alle osservazioni da questi effettuate nella dichiarazione che riporta le vicende pregresse (cfr. Cons. Stato, sez. IV, 27 ottobre 2022, n. 9204).

Pertanto, il concorrente che dissenta dalla valutazione dell'amministrazione sull'ammissione di un concorrente non può limitarsi ad addurre il difetto di motivazione, ma deve contestare detta valutazione ab intrinseco, adducendo elementi concreti e puntuali, idonei a dimostrare l'inattendibilità del giudizio tecnico-discrezionale avversato. Nel caso di specie, tale contestazione non è avvenuta poiché, secondo il Collegio, gli elementi invocati dalla ricorrente a dimostrazione dell'inaffidabilità dell'aggiudicataria non palesano un'illogicità della valutazione espressa con i provvedimenti impugnati.

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