Successione in appalto di servizi: in caso di trasferimento di un gruppo di lavoratori si determina automaticamente l'applicazione dell'art. 2112 c.c.?
13 Dicembre 2023
Nel caso di successione di un datore-imprenditore ad un altro in un appalto di servizi, è sufficiente il trasferimento di un rilevante numero di dipendenti per ritenere applicabile l'art. 2112 c.c., con il connesso diritto dei lavoratori licenziati dal precedente appaltatore al trasferimento presso l'impresa subentrante? In caso di successione di un imprenditore ad un altro in un appalto di servizi, non esiste un diritto dei lavoratori licenziati dall'appaltatore cessato al trasferimento automatico presso l'impresa subentrante, ma occorre accertare in concreto che vi sia stato un trasferimento di azienda, ai sensi dell'art. 2112 c.c., mediante il passaggio di beni di non trascurabile entità, nella loro funzione unitaria e strumentale all'attività di impresa, o almeno del know how o di altri caratteri idonei a conferire autonomia operativa ad un gruppo di dipendenti. Si osserva, inoltre, che nei settori in cui l'attività si fonda essenzialmente sulla mano d'opera - come nel caso di specie, trattandosi di appalto di un servizio - è configurabile un trasferimento d'azienda qualora il nuovo imprenditore non si limiti a proseguire l'attività, ma riassuma anche una parte essenziale, in termini di numero e di competenza, del personale specificamente destinato dal predecessore a tali compiti, potendo corrispondere ad un'entità economica, idonea a conservare la sua identità al di là del trasferimento, un gruppo di lavoratori che assolva stabilmente un'attività comune. Al di fuori di tali ipotesi osterebbe ad una diversa conclusione quanto previsto dall'art. 29, co. 3, d.lgs. n. 276/2003, il quale non potrebbe ritenersi in contrasto con il diritto europeo, tenuto conto che la giurisprudenza sovranazionale in materia consente, ma non impone, l'estensione dell'ambito di protezione dei lavoratori di cui alla direttiva 2001/23/CE ad ipotesi ulteriori rispetto a quella del trasferimento di azienda. In sintesi, dunque, qualora sia accertato che tra i due datori-imprenditori è mancato in concreto il passaggio di beni di non trascurabile entità e che i dipendenti, pur essendo numerosi, non costituiscono un gruppo dotato di una propria identità funzionale e non possiedono un'autonoma capacità operativa o un particolare know how che consenta di attribuire al loro insieme la valenza di porzione di azienda suscettibile di cessione, non potrebbe trovare accoglimento la domanda fondata sull'art. 2112 c.c., in quanto non applicabile nel caso specifico. |