Gravi illeciti professionali e self cleaning: l’operatore economico ha l’onere di rendere una dichiarazione dettagliata della violazione compiuta

16 Gennaio 2024

L'operatore economico ha l'onere di rendere una dichiarazione dettagliata della violazione compiuta e delle misure di self-cleaning adottate a seguito di un illecito professionale. La stazione appaltante, dall'altro lato, deve effettuare una valutazione specifica ai fini del giudizio di affidabilità del concorrente. L'eventuale dichiarazione di aver commesso l'illecito resa in maniera reticente o senza fornire informazioni sufficienti alla valutazione da parte della stazione appaltante non comporta l'esclusione dalla gara ma l'attivazione del soccorso istruttorio.

Il caso

Il TAR Lombardia ha esaminato un motivo di ricorso incidentale concernente la richiesta di esclusione dalla gara del secondo classificato, per non aver quest'ultimo reso una dichiarazione completa circa la commissione di un illecito rilevante ai sensi dell'art. 80, comma 5, lett. a), Codice dei contratti pubblici del 2016 (d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50). Nello specifico, l'operatore economico ha dichiarato di aver commesso la violazione senza indicare in cosa sia consistita, aggiungendo di avere adottato misure di self cleaning .

La soluzione del TAR Lombardia

Il TAR Lombardia ha accolto il motivo di ricorso, ritenendo in primo luogo che la genericità della dichiarazione non possa comunque comportare l'esclusione dalla gara chiesta dal ricorrente incidentale, atteso che neppure la violazione degli obblighi informativi discendenti dall'art. 80, comma 5, lett. c), Codice dei contratti pubblici del 2016 può comportare l'esclusione automatica del concorrente reticente (Cons. Stato, sez. V, 3 ottobre 2023, n. 8642).

Il Giudice amministrativo ha poi rilevato che l'operatore economico nel DGUE ha genericamente dichiarato l'avvenuta violazione degli obblighi applicabili in materia di diritto ambientale, sociale e del lavoro, senza alcun riferimento al tipo di violazione, alla data di commissione delle predette violazioni né all'esito del procedimento penale conseguente.

La stazione appaltante, inoltre, non ha effettuato alcun approfondimento o valutazione specifica su tale dichiarazione, non potendo neppure ricavarsi un giudizio positivo implicito attesa la genericità ed incompletezza della dichiarazione. In relazione, poi, all'adozione di misure sufficienti a dimostrare la propria affidabilità nonostante l'esistenza delle violazioni, la concorrente ha fatto riferimento ad una serie di documenti volti a comprovare le misure di self cleaning adottate che non sono stati tuttavia versati agli atti del giudizio. Il TAR Lombardia, dunque, ha accolto il motivo di ricorso affermando la doverosità, in sede di conformazione alla pronuncia, di attivazione del soccorso istruttorio.

La stazione appaltante, infatti, non può abdicare a tale obbligo valutativo, che si correla all'obbligo dichiarativo imposto ai concorrenti. La verifica di affidabilità dell'appaltatore è un principio cardine del sistema che deve essere condotto in concreto per mezzo di un giudizio discrezionale ed autonomo da parte della stazione appaltante.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.