Decreto legislativo - 1/09/2011 - n. 150 art. 5 - Sospensione dell'efficacia esecutiva del provvedimento impugnato

Enrico Pelino

Sospensione dell'efficacia esecutiva del provvedimento impugnato

 

1. Nei casi in cui il presente decreto prevede la sospensione dell'efficacia esecutiva del provvedimento impugnato il giudice vi provvede, se richiesto e sentite le parti, con ordinanza non impugnabile, quando ricorrono gravi e circostanziate ragioni esplicitamente indicate nella motivazione.

2. In caso di pericolo imminente di un danno grave e irreparabile, la sospensione puo' essere disposta con decreto pronunciato fuori udienza. La sospensione diviene inefficace se non e' confermata, entro la prima udienza successiva, con l'ordinanza di cui al comma 1.

Inquadramento

I provvedimenti oggetto di sospensione devono ritenersi unicamente quelli del Garante, nel contesto della loro impugnazione ai sensi del combinato disposto degli artt. 152 cod. privacy e 78 GDPR. Ciò si evince dal settimo comma dell'art. 10 d.lgs. n. 150/2011.

Va notato che due commi che compongono la disposizione in commento prevedono condizioni di applicabilità diverse. Il secondo, che introduce ipotesi inaudita altera parte, ha natura infatti più spiccatamente cautelare e richiede la compresenza di due elementi in tal senso tipici: gravità e irreparabilità del danno conseguenti alla mancata sospensione dell'efficacia esecutiva.

L'eventuale provvedimento di sospensione va poi confermato alla prima udienza, pena l'inefficacia.

Il primo comma poggia invece su presupposti non necessariamente coincidenti con quelli del secondo, vale a dire sulla sussistenza di ragioni gravi e circostanziate. Giova notare lo spostamento dell'asse logico, che dal riferimento al danno, grave e irreparabile (secondo comma), si colloca sul riferimento alle motivazioni che sostengono l'impugnazione del provvedimento del Garante, gravi e circostanziate (primo comma). Se ne deduce che per l'ottenimento dell'ordinanza sospensiva, come pure per la conferma in contraddittorio dell'eventuale decreto inaudita altera parte, non hanno pregio dirimente né la gravità del danno (es. entità economica della sanzione comminata) né la sua irreparabilità. Quella che il Giudice è chiamato a svolgere appare piuttosto una valutazione preliminare sul fumus delle ragioni del ricorrente.

L'ordinanza di accoglimento del decreto di sospensione non è impugnabile.

Giova notare che con sentenza del 19 ottobre 2018, n. 189, la Corte costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale in ordine al primo comma rispetto agli artt. 3 e 76 Cost.

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