comunicazione alle parti della proposta di conciliazione del mediatore

Roberta Nardone

Inquadramento

Il mediatore, quando l'accordo non è raggiunto, ne dà atto nel verbale e può formulare una proposta di conciliazione da allegare al verbale. In ogni caso formula la proposta se le parti gliene fanno concorde richiesta in qualunque momento del procedimento. Prima della formulazione della proposta il mediatore informa le parti delle possibili conseguenze di cui all'art. 13, d.lgs. n. 28/2010 in caso di mancata accettazione della proposta. La proposta di conciliazione formulata è comunicata alle parti per iscritto. Le dette fanno pervenire al mediatore per iscritto ed entro 7 giorni della comunicazione, o nel maggior termine indicato dal mediatore, l'accettazione o il rifiuto della proposta. In mancanza di risposta nel termine, la proposta si ha per rifiutata.

Formula

COMUNICAZIONE ALLE PARTI DELLA PROPOSTA DI CONCILIAZIONE DEL MEDIATORE

(ART. 11, D.LGS. N. 28/2010)

ORGANISMO [1] DI MEDIAZIONE ...

Iscritto al n. ... del Registro degli Organismi di mediazione;

Sede legale: ...;

Procedimento n. ... del ....

Ai sigg. [2]

... nato a ... il ... residente in ... alla via ... n. ... C.F. ...

E

... nato a ... il ... residente in ... alla via ... n. ... C.F. ...

parti nel procedimento n. ... avente ad oggetto: ...

SI COMUNICA

che il mediatore, ai sensi dell'art. 11, d.lgs. n. 28/2010 ha formulato la seguente proposta di conciliazione:

(testo della proposta)

SI AVVISANO LE PARTI CHE:

- dovranno far pervenire entro 7 giorni dal ricevimento della presente comunicazione (oppure: nel maggior termine indicato dal mediatore), l'accettazione o il rifiuto della proposta;

- che, in mancanza di risposta nel termine sopra indicato, la proposta si ha per rifiutata.

L'istante ...

L'istante ...

1. Solo un Organismo iscritto al Ministero della Giustizia è legittimato a gestire una mediazione ai sensi del d.lgs. n. 28/2010 e del d.m.n. 150/2023.

2. La comunicazione va fatta a tutte le parti coinvolte nella controversia quindi anche alle parti assenti o che non abbiano aderito in caso di proposta c.d. contumaciale.

Commento

Principi generali

Quando, all'esito della fase facilitativa le parti non siano ancora riuscite a trovare un accordo ma il mediatore abbia comunque fatto emergere i reali bisogni ed interessi delle dette, che gli consentono di formulare una proposta di conciliazione, l'art. 11 attribuisce al mediatore tale facoltà [3], direttamente senza che il predetto debba rivolgersi all'organismo [4]. Ove, poi, sia supportato dalla concorde richiesta delle parti “in qualunque momento del procedimento” il mediatore, recita la norma - “formula una proposta di conciliazione”.

Dispone il comma 2 dell'art. 11 del d.lgs. n. 28/2010 che la proposta di conciliazione è comunicata alle parti per iscritto e le parti fanno pervenire entro 7 giorni dal ricevimento l'accettazione o il rifiuto della proposta.

Nulla esclude che la proposta possa essere formulata direttamente all'incontro ed ivi accettata o, in seguito a breve rinvio, accettata alla successiva udienza, al fine di evitare carico di lavoro per la segreteria, costi e dispendio di tempo a causa dei tempi del servizio postale. Sarà, invece, necessario inviarla per posta o con altro mezzo di ricezione, per il caso che la proposta sia formulata, con tempi più comodi, fuori udienza dal mediatore o nel caso in cui la proposta coinvolga una parte rimasta assente [5].

Il comma 2 dell'art. 11, nella nuova formulazione dopo il d.lgs. n. 149/2022, attribuisce una maggiore discrezionalità al mediatore quanto al termine entro cui le parti devono far pervenire l'accettazione o il rifiuto della proposta: non più fissato rigidamente in sette giorni, come nella precedente formulazione, ma previsto in “sette giorni dalla comunicazione o nel maggior termine indicato dal mediatore”, anche al fine di consentire lo svolgimento delle valutazioni riservate ad organi collegiali (ad esempio assemblea di condominio) o vertici decisionali competenti.

Il procedimento

Dal punto di vista procedurale il comma 2 dell'art. 11 stabilisce che la proposta del mediatore debba essere comunicata per iscritto alle parti. Tale dizione fa ritenere che il mediatore rediga la proposta in separata sede e non in presenza delle parti, non potendosi, tuttavia, escludere una redazione e comunicazione della stessa a verbale.

In ogni caso l'art. 11 precisa che la proposta deve essere allegata al verbale. La comunicazione va fatta a tutte le parti coinvolte nella controversia quindi anche a quelle assenti o che non abbiano aderito in caso di proposta c.d. contumaciale. Le parti, sempre per iscritto e nel termine perentorio di 7 giorni, o nel maggior termine indicato dal mediatore, debbono far pervenire al mediatore, dovendosi intendere in tal senso anche l'organismo di mediazione, l'accettazione o il rifiuto della proposta. Nel caso di mancata risposta la proposta deve considerarsi rifiutata. Nel caso in cui una o più accettazioni arrivino oltre il termine indicato, ma prima della redazione e deposito del verbale di mancata conciliazione, l'organismo dovrà comunicare alle altre parti tempestivamente accettanti la notizia della accettazione tardiva ed informare di ciò le stesse parti tardivamente accettanti al fine di consentire l'eventuale richiesta congiunta di tutte le parti della fissazione di un incontro per la verbalizzazione della raggiunta conciliazione. La fissazione del termine è infatti strumentale ad evitare lungaggini e manovre dilatorie: se tutte le parti, tuttavia, sono d'accordo è possibile derogare al termine dei 7 giorni in coerenza con il favor mediationis che anima l'intera disciplina. Nel caso, invece, di mancata accettazione della proposta anche di una sola parte [6] il mediatore redigerà un verbale di mancata conciliazione, allegando la proposta ed indicando le ragioni del mancato accordo, cioè la mancata accettazione di tutte le parti o di taluna di esse. Se invece tutte le parti aderiscono alla proposta del mediatore, tale proposta diviene il testo di accordo che le parti sottoscriveranno facendolo proprio [7] e che verrà allegato al verbale di conciliazione che redigerà il mediatore [8].

Nel d.m. n. 150/2023 non risulta riprodotta la previsione dell'abrogato art. 7, comma 2, lett. b) del d.m. n. 180/2010 per la quale “l'organismo può prevedere nel regolamento che, in caso di formulazione della proposta ai sensi dell'art. 11 del decreto legislativo, la stessa può provenire da un mediatore diverso da quello che ha condotto sino ad allora la mediazione e sulla base delle sole informazioni che le parti intendono offrire al mediatore proponente”. Deve ritenersi, comunque, che in assenza di una previsione specifica nel regolamento di procedura dell'organismo, la proposta non possa essere formulata da un mediatore diverso da quello che ha condotto la procedura e che, in caso di mancata adesione e/o partecipazione di una o più parti al procedimento, al mediatore sia precluso formulare la proposta [9].

3. T.A.R. Abruzzo I, n. 98/2017, nella quale si stabilisce che il mediatore debba formulare la proposta anche in assenza di richiesta congiunta delle parti, annullando la parte del regolamento di procedura impugnato che ne impediva la formulazione.

4. In alcuni casi è accaduto che fosse il giudice a sollecitare la proposta del mediatore: nell'ordinanza del 6 aprile 2017 del Tribunale di Napoli, si dispone che “il mediatore, sulla base della lettura degli atti messi a disposizione delle parti e se del caso previa nomina da parte dell'organo di mediatore ausiliario o avvalendosi di esperto iscritto all'albo, formuli una proposta conciliativa indipendentemente dalla concorde richiesta delle parti”; con ordinanza del 15 giugno 2016 il Tribunale di Vasto, ritenendo che “la procedura di mediazione non è stata ritualmente svolta, essendo stato omesso un passaggio cruciale e ineludibile, che connota la natura stessa dell'attività del mediatore (...)”, dispone che “le parti provvedano, senza oneri economici aggiuntivi, a riattivare la procedura di mediazione innanzi allo stesso mediatore che l'ha precedentemente condotta, affinché il mediatore formuli una proposta di conciliazione, ai sensi dell'art. 11 deld.l gs. n. 28/ 2010, anche in assenza di una concorde richiesta delle parti”, anche in ottemperanza alle indicazioni impartite dal giudice in una precedente ordinanza. In Trib. Patti I, 25 maggio 2017 si legge: “In caso di effettivo svolgimento della mediazione che non si concluda con il raggiungimento di un accordo amichevole il mediatore deve provvedere comunque alla formulazione di una proposta di conciliazione, anche in assenza di una concorde richiesta delle parti (nel caso di specie il Tribunale dispone che le parti provvedano ad attivare la procedura di mediazione, ricorrendo ad un qualsiasi organismo di conciliazione, pubblico o privato, a condizione che il regolamento dell'ente non contenga clausole limitative della facoltà del mediatore di formulare una proposta conciliativa, subordinandone l'esercizio alla condizione della previa richiesta congiunta di tutte le parti)”.

5. La possibilità di formulare la proposta anche in caso di parte invitata assente deve essere prevista nel regolamento dell'organismo.

6. Salvo il caso di controversia con pluralità di parti, ma scindibile, e di proposta formulata nel senso che abbia valore vincolante per le parti accettanti, con riguardo alla controversia tra di loro insorta, anche in caso di mancata accettazione di taluna delle altre parti (si tratta della c.d. conciliazione plurilaterale con clausola di sopravvivenza).

7. In realtà l'accettazione della proposta avvenuta per iscritto e già vincolante per le parti, ciascuna delle quali si può considerare domiciliata presso il mediatore o l'organismo di mediazione ai fini della ricezione della dichiarazione di volontà di ciascuna altra parte.

8. In questa ipotesi, come nel caso di verbale di esito negativo, la mancata sottoscrizione di una delle parti del verbale non potrà impedire il perfezionamento dello stesso con la dichiarazione del mediatore che attesti la mancata indebita sottoscrizione di una delle parti già vincolata dalla adesione manifestata alla proposta del mediatore, per quanto, in caso di verbale negativo, alcuni autori equiparano l'ipotesi di impossibilità di sottoscrivere a quella della non volontà di sottoscrivere il verbale da alcuna delle parti.

9. Non sembra derogabile dall'autonomia regolamentare degli organismi la previsione secondo cui “in ogni caso, il mediatore formula una proposta di conciliazione se le parti gliene fanno concorde richiesta”. La norma sembra dotata di un grado di imperatività tale da consentire il rifiuto al mediatore di formulare una proposta, pur nel caso di concorde richiesta delle parti, nel solo caso in cui queste non gli abbiano fornito le informazioni necessarie per tale formulazione.

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