Convenzione di negoziazione assistita in materia di cessazione degli effetti civili (o di scioglimento) del matrimonioInquadramentoLe parti, al fine di comporre una controversia in materia familiare, dovranno stipulare una convenzione di negoziazione assistita con cui si impegnano a cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere in via amichevole la controversia. Formula
CONVENZIONE DI NEGOZIAZIONE ASSISTITA NELLE CONTROVERSIE IN MATERIA DI CESSAZIONE DEGLI EFFETTI CIVILI (O DI SCIOGLIMENTO) DEL MATRIMONIO AI SENSI DELL'ART. 6, D.L. N. 132/2014, CONV. IN L. N. 162/2014[1] A valere ad ogni effetto di legge, TRA la Sig.ra/il Sig. ...., C.F. ...., nata/o a ...., in data ...., residente in ...., via ...., n. ...., [2] assistito/a dall'Avv. ...., C.F. ...., con studio professionale in ...., via ...., n. ...., PEC ..... - da una parte - E il Sig./la Sig.ra ...., C.F. ...., nato/a a ...., in data ...., residente in ...., via ...., n. ...., assistito/a dall'Avv. ...., C.F. ...., con studio in ...., via ...., n. ...., PEC ..... - dall'altra parte - *** PREMESSO – che tra le parti come sopra individuate è sorta una controversia in materia di cessazione degli effetti civili (o di scioglimento) del matrimonio; – che per il tramite dell'Avv. ...., del foro di ...., il Sig./la Sig.ra ...., ha invitato il Sig./la Sig.ra .... a stipulare convenzione di negoziazione ai sensi degli artt. 2 e 6, d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014; – che, a mezzo dell'Avv. ...., del foro di ...., il Sig./la Sig.ra ...., ha comunicato di accettare la procedura di negoziazione assistita; – che, onde dirimere la controversia, le parti si sono determinate a stipulare la presente convenzione di negoziazione assistita ai sensi degli artt. 2 e 6, d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014; – che non è in corso alcun procedimento giurisdizionale avente ad oggetto la medesima controversia e che in merito le parti si impegnano a non intraprendere alcuna azione giudiziale sino al termine del procedimento di negoziazione qui regolato; [3] – che la Sig.ra .... e la Sig.ra .... hanno figli minori (ovvero incapaci, portatori di handicap grave ai sensi dell'art 3, comma 3, l. n. 104/1992 o maggiorenni ma economicamente non autosufficienti) [4]. *** TANTO PREMESSO i sottoscritti dichiarano di essere stati informati dai rispettivi Avvocati e, quindi, di essere consapevoli: – che la negoziazione assistita è un procedimento non contenzioso per la risoluzione dei conflitti, improntato ai principi di buona fede, correttezza, trasparenza e riservatezza; – che nell'ambito del procedimento è possibile esperire la mediazione familiare, al fine di essere coadiuvati da esperti nella individuazione dei canali comunicativi per la miglior gestione della crisi, anche nell'interesse della prole; – che la procedura di negoziazione assistita non può riguardare diritti indisponibili; – dell'importanza per i figli minori di trascorrere tempi adeguati con ciascuno dei genitori e della possibilità di intraprendere un percorso di mediazione familiare anche nell'interesse superiore dei figli [5]; – che è fatto obbligo agli Avvocati e alle parti di tenere riservate le proposte, le dichiarazioni e le informazioni ricevute nel corso del procedimento; – che le proposte, le dichiarazioni e le informazioni acquisite nel corso del procedimento non possono essere utilizzate nel giudizio avente in tutto o in parte il medesimo oggetto; – che i difensori delle parti e coloro i quali partecipano al procedimento non potranno essere tenuti a deporre sul contenuto delle dichiarazioni rese e delle informazioni acquisite; – che a tutti i partecipanti al procedimento si applicano le disposizioni dell'art. 200 c.p.p. e si estendono le garanzie previste per il difensore dalle disposizioni dell'art. 103 c.p.p. in quanto applicabili; – che a far tempo dalla conclusione della presente convenzione i termini di decadenza e di prescrizione relativi ai diritti oggetto della procedura di negoziazione si intendono sospesi fino alla sua conclusione; – che l'accordo eventualmente raggiunto all'esito del presente procedimento, sottoscritto dalle parti e dagli avvocati che le assistono, costituisce titolo esecutivo e titolo per l'iscrizione di ipoteca giudiziale; – che gli eventuali patti di trasferimento immobiliari contenuti nell'accordo hanno effetti obbligatori; – che in presenza di figli minori, di figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave ai sensi dell'art. 3, comma 3, l. n. 104/1992, ovvero economicamente non autosufficienti l'accordo raggiunto all'esito del presente procedimento, sottoscritto dalle parti e dagli avvocati che le assistono, sarà trasmesso entro dieci giorni al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente il quale lo autorizzerà ove lo ritenga rispondente all'interesse dei figli mentre, in caso contrario oppure ove ritenga necessario procedere all'ascolto del minore, lo trasmetterà al Presidente del Tribunale che fisserà la comparizione delle parti per i provvedimenti consequenziali; [6] – che l'accordo raggiunto a seguito della convenzione produce gli effetti e tiene luogo dei provvedimenti giudiziali che definiscono, nei casi di cui all'art. 6, commi 1 e 1-bis, d.l. n. 132/2014 e di cui all'art. 1, comma 24, l. n. 76/2016, i procedimenti di cessazione degli effetti civili (o di scioglimento) del matrimonio; – che copia dell'accordo, autenticata dall'Avvocato, verrà trasmessa all'Ufficiale dello Stato Civile del Comune in cui il matrimonio fu iscritto e verrà trasmessa, munito di nullaosta o di autorizzazione, a mezzo posta elettronica certificata o con altro sistema elettronico di recapito certificato qualificato, al Consiglio dell'ordine presso cui è iscritto uno degli avvocati, che ne cura la conservazione ai sensi dell'art. 43, d.lgs. n. 82/2005 in apposito archivio e ne rilascia copia autentica alle parti e ai difensori che lo hanno sottoscritto; *** Tutto ciò premesso e dichiarato, le parti STIPULANO E CONVENGONO QUANTO SEGUE: I. Oggetto della convenzione Le parti dando corso alla procedura di negoziazione assistita si impegnano a cooperare in buona fede e con lealtà per raggiungere, tramite l'assistenza dei rispettivi avvocati, una soluzione consensuale della controversia tra di esse insorta, nei modi previsti dagli artt. 2 e ss. del d.l. n. 132/2014, convertito in l. n. 164/2014, e relativa alla cessazione degli effetti civili (o scioglimento) del matrimonio. II. Durata della procedura di negoziazione Le parti concordemente fissano nel giorno .... il termine ultimo per l'espletamento della presente procedura. Nel rispetto dell'art. 2, comma 2, lett. a), d.l. n. 132/2014 il termine non può essere inferiore ad un mese e superiore a tre mesi, prorogabile per ulteriori trenta giorni su accordo delle parti. Nei limiti di legge, le parti potranno disporre la conclusione anticipata della procedura in ogni momento in cui si palesi manifesta e condivisa l'impossibilità di raggiungere un accordo, ovvero questo sia raggiunto. III. Fase negoziale 1. Per favorire il raggiungimento di un'intesa le parti convengono di partecipare personalmente agli incontri di negoziazione. 2. Le parti si impegnano a non compiere durante la procedura atti tali da alterare il quadro economico e personale del nucleo familiare [7][8]. 3. Le parti, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 2-bis, d.l. n. 132/2014, concordano [9]: – che sia consentito lo svolgimento della negoziazione con modalità telematiche. In tal caso, ciascun atto del procedimento, ivi compreso l'accordo conclusivo, sarà formato e sottoscritto nel rispetto delle disposizioni del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005 e sarà trasmesso a mezzo posta elettronica certificata o con altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato, secondo quanto previsto dalla normativa anche regolamentare concernente la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. Ove l'accordo di negoziazione dovesse essere contenuto in un documento analogico sottoscritto dalle parti, la sottoscrizione sarà certificata dagli avvocati con firma digitale, o altro tipo di firma elettronica qualificata o avanzata, nel rispetto delle regole tecniche di cui all'art. 20, comma 1-bis, d.lgs. n. 82/2005; – che, a eccezione degli incontri di acquisizione delle dichiarazioni del terzo, sia consentito lo svolgimento degli incontri con collegamenti audiovisivi a distanza in cui sia garantita la effettiva e reciproca udibilità e visibilità delle persone collegate. 4. Lo svolgimento della negoziazione è regolato come segue: [10] – il giorno .... del mese di .... dell'anno ...., ad ore ...., in ...., presso .... (ovvero in modalità telematica), si terrà incontro di discussione e approfondimento delle reciproche pretese e posizioni; – il giorno .... del mese di .... dell'anno ...., ad ore ...., in ...., presso .... (ovvero in modalità telematica), si procederà alla acquisizione delle dichiarazioni dei terzi; – ove, all'esito del primo incontro o di eventuali incontri successivi, non fosse raggiunto un accordo e non risulti palese l'impossibilità di un'intesa, le parti hanno facoltà di formulare per iscritto proposta di definizione della controversia sulla quale si dovranno reciprocamente pronunciare, per iscritto, entro ulteriori dieci giorni; – successivamente – in data ed orario da convenirsi, e comunque entro il termine concordato per la conclusione della procedura – in .... presso .... si svolgerà nuovo incontro nel quale le parti verificheranno la possibilità del raggiungimento di un'intesa sulla base delle formulate proposte ovvero l'impossibilità della conciliazione. IV. Mancato accordo Dell'eventuale mancato accordo le parti daranno atto con dichiarazione certificata autografa dai rispettivi Avvocati. V. Conclusione di accordo conciliativo L'eventuale accordo che compone la controversia sarà sottoscritto dalle parti e dagli avvocati che le assistono e che certificheranno l'autografia delle firme e la conformità dell'accordo alle norme imperative e all'ordine pubblico. L'accordo sarà trasmesso con modalità telematiche, a cura degli avvocati che assistono le parti, al Procuratore della Repubblica per il rilascio del nullaosta (o per l'autorizzazione nel caso nel caso in cui la coppia abbia dei figli minorenni). A seguito del nullaosta (o dell'autorizzazione) del Procuratore della Repubblica, gli Avvocati, d'intesa, trasmetteranno l'accordo al Consiglio dell'Ordine di competenza e trasmetteranno copia dell'accordo autenticata all'Ufficiale dello Stato Civile del Comune in cui il matrimonio fu iscritto o trascritto. VI. Oneri professionali A meno che non si raggiungano in seguito diverse intese, ciascuna delle parti sarà tenuta a sopportare l'onere dell'assistenza del proprio difensore. Luogo e data .... Firma di una parte .... Io sottoscritto, Avv. .... certifico che la sottoscrizione che precede è autentica ed è stata apposta alla mia presenza dalla Sig.ra/dal Sig. .... da me previamente identificato. Luogo e data .... Firma Avvocato .... *** Luogo e data .... Firma dell'altra parte .... Io sottoscritto, Avv. .... certifico che la sottoscrizione che precede è autentica ed è stata apposta alla mia presenza dal Sig./dalla Sig.ra .... da me previamente identificato. Luogo e data .... Firma Avv. .... [1]L'art. 2, comma 7-bis, d.l. n. 132/2014 prevede che la convenzione di negoziazione assistita deve essere conclusa mediate l'utilizzo del modello elaborato dal Consiglio Nazionale Forense, salvo vi sia un diverso accordo delle parti in tal senso. [2]La giurisprudenza ha escluso che qualora la parte possieda la qualifica professionale di Avvocato possa rappresentare sé stesso (cfr. Proc. Rep. Trib. Palermo 25 marzo 2016). [3]La dottrina ritiene che la stipula della convenzione di negoziazione assistita valga ad inibire alle parti la facoltà di rivolgersi all'Autorità Giudiziaria sino all'esaurimento del procedimento negoziale (M ontanari, sub art. 4 d.l. n.132/2014, in M ontanari-B aroncini, Negoziazione assistita, Bologna, 2018, 178-179). Tuttavia, sarebbe sempre possibile azionare la negoziazione assistita nelle more del procedimento giudiziario (T rapuzzano, Procedura di negoziazione assistita da avvocati, in G iordano, T rapuzzano, La riforma del processo civile, Milano, 2015, 126). [4]Nel caso in cui le parti non abbiamo figli minorenni o figli maggiorenni incapaci, portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti dovranno espressamente indicarlo. Sul punto si ricorda che la presenza di figli minorenni incide sull'iter della negoziazione assistita. [5]Tale precisazione dovrà essere inserita solo nel caso in cui le parti abbiano dei figli minorenni o figli maggiorenni incapaci, portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti. [6]Diversamente, in caso di assenza di figli, la convenzione dovrà precisare: “- che, in mancanza di figli minori, di figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave ai sensi dell'art. 3, comma 3, l. n. 104/1992, ovvero economicamente non autosufficienti l'accordo raggiunto all'esito del presente procedimento, sottoscritto dalle parti e dagli avvocati che le assistono, sarà trasmesso al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente il quale, ove non ravvisi irregolarità, comunicherà agli avvocati il nullaosta necessario agli adempimenti successivi”. [7]Le parti potranno anche aggiungere una specifica clausola riservata alla possibilità di avviare un percorso di mediazione familiare. In tal caso la clausola potrà essere formulata nei seguenti termini: “Le parti preliminarmente avvieranno un percorso di mediazione familiare affidandosi a ...., scelto/a di comune accordo, a conclusione del quale entro il termine stabilito per la definizione della procedura, si incontreranno al fine di confrontarsi sulle rispettive posizioni e richieste, nell'ottica di una conciliazione della vicenda. Ove in mediazione non fosse raggiunto un accordo e non risulti palese l'impossibilità di un'intesa, si svolgeranno ulteriori incontri finalizzati ad approfondire il confronto personale onde verificare la possibilità di una conciliazione ovvero l'impossibilità definitiva della soluzione consensuale”. Sul punto si deve evidenziare che «la mediazione familiare non è dunque percepita in termini di incompatibilità ontologica con l'istituto della negoziazione assistita in tema di composizione della crisi familiare, bensì come strumento utilizzabile nella negoziazione» (T rapuzzano, Negoziazione assistita e accordo diretto nella crisi familiare, in G iordano, T rapuzzano, La riforma del processo civile, Milano, 2015, 126). [8]Le parti potranno anche aggiungere una specifica clausola riservata allo svolgimento dell'attività istruttoria prevista dagli artt. 4-bis (acquisizione di dichiarazioni) e 4-ter (dichiarazioni confessorie), d.l. n. 132/2014. In tal caso la clausola potrà essere formulata nei seguenti termini: “Le parti concordano: – che si possa procedere all'acquisizione delle dichiarazioni di terzi – ad esclusione di coloro che non abbiano compiuto il quattordicesimo anno d'età e che si trovino nella condizione di cui all'art. 246 c.p.c. - su fatti rilevanti in relazione all'oggetto della controversia in oggetto ai sensi dell'art. 4-bis, d.l. n. 132/2014. In tal caso ciascun avvocato può invitare il terzo presso il proprio studio o presso il Consiglio dell'ordine degli avvocati, in presenza dell'avvocato che assiste l'altra parte, a rendere dichiarazioni su fatti specificatamente individuati e rilevanti in relazione all'oggetto della controversia, previamente capitolati. L'informatore, previa identificazione, dovrà dichiarare se ha rapporti di parentela o di natura personale e professionale con l'altra parte o se ha un interesse nella causa e dovrà essere preliminarmente avvisato: a) della qualifica dei soggetti dinanzi ai quali renderà le dichiarazioni e dello scopo della loro acquisizione; b) della facoltà di non rendere dichiarazioni; c) della facoltà di astenersi ai sensi dell'art. 249 c.p.c.; d) delle responsabilità penali conseguenti alle false dichiarazioni di cui all'art. 371-ter, commi 3 e 4, c.p.; e) del dovere di mantenere riservate le domande che gli saranno rivolte e le risposte date; f) delle modalità di acquisizione e documentazione delle dichiarazioni. Le domande rivolte all'informatore e le dichiarazioni da lui rese saranno verbalizzate in un documento, redatto dagli avvocati, che dovrà contenere l'indicazione del luogo e della data in cui sono acquisite le dichiarazioni, le generalità dell'informatore e degli avvocati e l'attestazione che sono stati rivolti gli avvertimenti di cui sopra. Tale documento, previa integrale lettura, verrà sottoscritto dall'informatore e dagli avvocati e rilasciato in originale all'informatore stesso e a ciascuna delle parti. Le parti vengono informate che il verbale farà piena prova di quanto gli avvocati attesteranno essere avvenuto in loro presenza, potrà essere prodotto nell'eventuale giudizio e sarà valutato dal giudice ai sensi dell'art. 116, comma 1, c.p.c. L'acquisizione delle dichiarazioni non potrà essere svolta con modalità telematica né con collegamenti audiovisivi da remoto. Qualora l'informatore non si dovesse presentare o dovesse rifiutarsi di rendere dichiarazioni e la negoziazione si dovesse concludere senza accordo, la parte che riterrà necessaria la sua deposizione potrà chiedere che ne sia ordinata l'audizione davanti al giudice. Le parti concordano altresì: – che ciascun avvocato potrà procedere all'acquisizione delle dichiarazioni dell'altra parte sulla verità dei fatti specificatamente individuati e rilevanti in relazione all'oggetto della controversia, previamente capitolati, ad essa sfavorevoli e favorevoli alla parte nel cui interesse sono richieste ai sensi dell'art. 4-ter, d.l. n. 132/2014. Le dichiarazioni confessorie verranno rese e sottoscritte dalla parte e dall'avvocato che la assiste anche ai fini della certificazione dell'autografia. Il documento contenente le dichiarazioni di cui sopra farà piena prova di quanto l'Avvocato attesterà essere avvenuto in sua presenza e potrà essere prodotto nell'eventuale con l'efficacia di cui all'art. 2735 c.c. Il rifiuto ingiustificato a rendere dichiarazioni sui fatti di cui sopra potrà essere valutato dal giudice ai fini delle spese del giudizio, anche ai sensi dell'art. 96, commi 1, 2 e 3, c.p.c.”. [9]Si tratta di una clausola eventuale. [10]Nella convenzione, le parti possono stabilire le modalità di negoziazione, relativamente al numero di incontri, alle modalità di comunicazione, ai documenti da depositare e scambiarsi. Degli incontri potrà anche essere redatto verbale: scelta consigliata al fine di evitare che informazioni assunte da una parte prima della negoziazione non possano poi essere utilizzate nel corso successivo giudizio. CommentoLe parti, al fine di comporre una controversia in tema familiare, scambiato l'invito e l'adesione, dovranno stipulare una convenzione di negoziazione assistita con cui si impegnano a cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere in via amichevole la controversia. La procedura si distingue dalla negoziazione assistita disciplinata in via generale dall'art. 2, d.l. n. 132/2014 nella misura in cui, da un lato, non è mai condizione di procedibilità della domanda giudiziale e, dall'altro lato, l'eventuale accordo raggiunto dalle parti potrà produrre effetti solo ove il Procuratore della Repubblica rilasci il nulla osta ovvero, in presenza di figli minorenni, maggiorenni incapaci, portatori di handicap grave o non economicamente autosufficienti, l'autorizzazione. Nel caso in cui la controversia riguardi una questione familiare rientrante nelle materie previste dall'art. 6, d.l. n. 132/2014, la convenzione dovrà essere ugualmente stipulata e, non essendovi previsione specifiche dettate per la negoziazione assistita in materia familiare, si applicherà la disciplina di cui all'art. 2, d.l. n. 132/2014 che fissa i requisiti che una convenzione deve possedere. La convenzione di negoziazione dovrà essere redatta, a pena di nullità, in forma scritta (art. 2, comma 4, d.l. n. 132/2014) e conclusa con l'assistenza di almeno un Avvocato per parte (art. 2, comma 5, d.l. n. 132/2014). La conclusione della convenzione di negoziazione assistita senza l'assistenza degli Avvocati rende la pattuizione viziata: secondo alcuni si tratta di una ipotesi di nullità (B olognesi, Il “contratto” sulla procedura di negoziazione assistita da uno o più avvocati, in Judicium.it, 2014), mentre altri ritengono che la convenzione stipulata in assenza di avvocati integrerebbe l'ipotesi di convenzione di negoziazione direttamente perorata dalle parti (Trapuzzano, Procedura di negoziazione assistita da avvocati, cit., 63 e Z ingales, sub art. 4 d.l. n.132/2014, in Aa .V v., La nuova riforma del processo civile. Degiurisdizionalizzazione, processo e ordinamento giudiziario neld.l. n.132/2014 conv ., inl. n.162/2014, a cura di Santangeli, Napoli, 2015, 56 ss.). Sotto il profilo contenutistico, la convenzione di negoziazione assistita dovrà precisare il termine concordato dalle parti per l'espletamento della procedura, in ogni caso non inferiore a un mese e non superiore a tre mesi, prorogabile per ulteriori trenta giorni su accordo tra le parti (art. 2, comma 2, lett. a), d.l. n. 132/2014), potendo la convenzione essere conclusa per un periodo di tempo determinato (art. 2, comma 3, d.l. n. 132/2014). La mancata indicazione del termine – non essendo prevista una specifica sanzione in termini di nullità della convenzione – non si risolverà nell'invalidità della convenzione, ma determinerà l'applicazione ex lege del termine massimo di tre mesi. Secondo la più attenta dottrina, un accordo raggiunto prima dello spirare del termine minimo di trenta giorni dovrebbe essere ritenuto ugualmente valido. La convezione di negoziazione assistita deve anche indicare l'oggetto della controversia (art. 2, comma 2, lett. b), d.l. n. 132/2014). Per quanto riguarda l'indicazione dell'oggetto si deve notare che nulla vieta che, all'esito dell'eventuale dibattito tra le parti seguito all'invito, venga precisato rispetto al contenuto del precedente invito. Con riferimento alla convenzione stipulata in relazione alla separazione personale, si ritiene che l'oggetto possa essere più ampio rispetto all'ambito di applicazione indicato dall'art. 6, d.l. n. 132/2014: le parti, infatti, possono decidere di negoziare in relazione agli aspetti tipici della cessazione degli effetti civili (o di scioglimento) del matrimonio (affidamento e collocamento della prole; assegnazione della casa coniugale; an e quantum degli eventuali contributi economici dovuti da una parte all'altra) sia questioni differenti da quelle tipiche della separazione, fermo ovviamente il limite dei diritti non disponibili previsto dall'art. 2, comma 2, lett. b), d.l. n. 132/2014. L'oggetto della negoziazione assistita in tema di cessazione degli effetti civili (o di scioglimento) del matrimonio può riguardare unicamente il divorzio fondato su una pregressa separazione personale nella misura in cui l'art. 6, d.l. n. 132/2014 richiama espressamente ed unicamente l'art. 3, n. 2, lett. b), l. n. 898/1970 e, dunque, per le ipotesi che non conseguano ad una pronuncia di separazione con sentenza passata in giudicato o all'omologa della separazione consensuale prima del decorso del termine di legge dalla comparizione dei coniugi dinnanzi al presidente del tribunale. Pertanto, la negoziazione assistita non può essere utilizzata per tutti gli altri casi di scioglimento e cessazione degli effetti civili del matrimonio contemplati dall'art. 3, l. n. 898/1970 (cfr. Trib. Torino VII, 1 giugno 2018) o per i casi di divorzio in applicazione di normativa di Stato estero (Trib. Torino VII, 1 giugno 2018, in Ilfamiliarista.it, 15 ottobre 2018, con nota di Calabrese e, in dottrina, C rescenzi, La degiurisdizionalizzazione dei procedimenti di famiglia, in www.questionegiustizia.it, 14 gennaio 2015, 4). Sulla base di tale impostazione il legislatore ha previsto che il conseguimento dello status di divorziato non dipenda più dalla valutazione da parte del giudice sull'avvenuto dissolvimento del menage familiare ma sia invece rimesso ad un mero controllo formale, senza attività ponderativa alcuna, della sussistenza dei presupposti di legge da parte del procuratore della Repubblica. La negoziazione assistita in materia di cessazione degli effetti civili (o scioglimento) del matrimonio pone un problema in relazione al decorso del termine necessario per poter conseguire un pronunciamento sul divorzio. Posto che l'unica ipotesi di divorzio che può essere oggetto della procedura stragiudiziale è quella prevista dall'art. 3, n. 2, lett. b), l. n. 898/1970, si pone il problema dell'individuazione del dies a quo a partire da quale inizia a decorrere il termine semestrale (o annuale) nel caso in cui la separazione personale sia raggiunta a seguito di un accordo stipulato in sede di negoziazione assistita. Infatti, da un lato vi è chi sostiene che il termine iniziale debba essere identificato nella conclusione dell'accordo, senza che rilevi la successiva fase di controllo da parte del Pubblico Ministero e (eventualmente) del Presidente del Tribunale; secondo altra e preferibile dottrina, invece, il dies a quo deve individuarsi nel momento in cui l'accordo raggiunto dalle parti sia divenuto definitivo e, dunque, ad esito della procedura di controllo giudiziale prevista dall'art. 6, d.l. n. 132/2014 (M ontanari, sub art. 4 d.l. n.132/2014, in M ontanari -B aroncini, Negoziazione assistita, Bologna, 2018, 184-185). Si noti che anche la disposizione generale sulla durata della procedura di cui all'art. 2, comma 2, lett. a), d.l. n. 132/2014 risulta compatibile con i tempi della negoziazione assistita familiare, derivanti dal coinvolgimento di organi giudiziari (procuratore della Repubblica ed eventualmente anche presidente del Tribunale), poiché questa fase è successiva alla conclusione dell'accordo di separazione o divorzio, che, a sua volta, segue l'eventuale convenzione di negoziazione assistita (contra C arratta, Le nuove procedure negoziate e stragiudiziali in materia matrimoniale, in Giur. it., 2015, 1290 e T ommaseo, La separazione e il divorzio: profili processuali e «degiurisdizionalizzazione» alla luce delle recenti riforme, in Corr. giur., 2015, 1143). Accanto ai contenuti obbligatori che la convenzione deve possedere, le parti possono inserire clausole che regolamentano sia la possibilità di svolgere gli incontri della negoziazione assistita in modalità telematiche sia l'attività istruttoria in sede di negoziazione assistita. Su quest'ultimo aspetto occorre richiamare l'art. 2, comma 2-bis, lett. a) e b), d.l. n. 132/2014 che prevede la possibilità di acquisire dichiarazioni di terzi su fatti rilevanti in relazione all'oggetto della controversia e la possibilità di acquisire dichiarazioni della controparte sulla verità di fatti ad essa sfavorevoli e favorevoli alla parte nel cui interesse sono richieste –. Con riferimento alle modalità telematiche, l'art. 2, comma 2-bis, lett. c) e d), d.l. n. 132/2014 precisa che vi è possibilità di svolgere la negoziazione con modalità telematiche e di svolgere gli incontri con collegamenti audiovisivi a distanza. Nonostante il tenore letterale della norma, si ritiene che le parti possano, sempre previo accordo, optare per la negoziazione assistita a distanza anche nelle more del procedimento stragiudiziale, purché tale previsione sia contenuta in un addendum alla convenzione originale e ne rispetti i requisiti di forma (S imeone, I procedimenti su accordo delle parti, in Aa .V v., La riforma del diritto di famiglia: il nuovo processo, a cura di Giordano e Simeone, Milano, 2023, 286). Laddove le parti prevedano che gli incontri si svolgano con collegamento da remoto o in modalità mista, si deve avere cura di utilizzare sistemi di collegamento audiovisivi che siano in grado di assicurare la contestuale, effettiva e reciproca udibilità e visibilità delle persone collegate. Da un punto di vista formale, la convenzione di negoziazione assistita deve essere sottoscritta personalmente dalle parti e dagli Avvocati che dovranno anche certificare l'autografia delle sottoscrizioni apposte dalle parti (art. 2, comma 6, d.l. n. 132/2014). |