Accordo di separazione o di divorzio avanti all'Ufficiale di Stato civileInquadramentoI coniugi possono concludere un accordo di separazione personale, di cessazione degli effetti civili (o di scioglimento) del matrimonio avanti all'Ufficiale di stato civile, purché la coppia non abbia figli minorenni o maggiorenni incapaci, portatori di grave disabilità o economicamente non autosufficienti. Formula
ACCORDO SEPARAZIONE PERSONALE (O DI CESSAZIONE DEGLI EFFETTI CIVILI/DI SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO) CONCLUSO AVANTI ALL'UFFICIALE DI STATO CIVILE AI SENSI DELL'ART. 12, D.L. N. 132/2014, CONV. IN L. N. 162/2014 A valere ad ogni effetto di legge [1], TRA il Sig./la Sig.ra ...., C.F. ...., nato/a a ...., in data ...., residente in ...., via ...., n. ...., [2] assistito/a dall'Avv. ...., C.F. ...., con studio professionale in ...., via ...., n. ...., PEC .... [3]. - da una parte - E il Sig./la Sig.ra ...., C.F. ...., nato/a a ...., in data ...., residente in ...., via ...., n. ...., assistito/a dall'Avv. ...., C.F. ...., con studio in ...., via ...., n. ...., PEC .... [4]. - dall'altra parte - *** PREMESSO – che in data ...., nel Comune di ...., le parti ebbero a contrarre matrimonio trascritto nel registro dello Stato Civile di quel Comune in data ....; – che dall'unione delle parti non sono nati figli (ovvero sono nati figli ma sono ormai divenuti maggiorenni e non versano né in condizioni di incapacità, né in condizioni di disabilità grave ex art. 3, comma 3, l. n. 104/1992 né di non autosufficienza economica); – che il rapporto matrimoniale è andato via via deteriorandosi al punto da portare i coniugi ad intraprendere il percorso volto ad ottenere la separazione personale [5]; – che, a tale scopo il Sig./la Sig.ra .... e Sig./la Sig.ra .... sono comparse, in data ...., avanti all'Ufficiale di Stato civile del Comune di .... [6] al fine di rilasciare la dichiarazione della volontà di volersi separare (ovvero di far cessare gli effetti civili del matrimonio ovvero di ottenere lo scioglimento del matrimonio), secondo le condizioni concordate; – le parti, su invito dell'Ufficiale di Stato civile ed ai sensi di quanto prescrive l'art. 12, comma 3, ultimo periodo, d.l. n. 132/2014, sono nuovamente comparse avanti all'Ufficiale di stato civile in data .... ed, in tale sede, hanno confermato l'accordo raggiunto. *** Tutto ciò premesso, le parti, ut supra, hanno raggiunto accordo di separazione personale (ovvero di cessazione degli effetti civili del matrimonio ovvero di scioglimento del matrimonio) nei seguenti TERMINI A. Pronunzia sullo status Le parti dichiarano la separazione personale/la cessazione degli effetti civili/lo scioglimento del matrimonio tra di loro contratto in .... il .... e trascritto/iscritto [7] nei Registri dello stato civile del Comune di .... al n. ...., Serie ...., P. ...., ordinando agli Ufficiali dello Stato civile competenti di procedere all'annotazione della sentenza e agli ulteriori incombenti di rito. *** B. Determinazione dell'assegno di mantenimento a favore del coniuge debole La Sig.ra/Il Sig. .... contribuirà al mantenimento di ...., versando, in via anticipata entro il giorno .... di ogni mese, l'importo mensile di Euro ...., con decorrenza del mese di ....; importo sottoposto a rivalutazione secondo gli indici ISTAT, prima rivalutazione mese di .... anno ...., base mese di ...., anno .... [8]. OPPURE Le parti dichiarano di essere economicamente indipendenti e di non svolgere alcuna reciproca domanda di contribuzione e di avere definito ogni reciproco rapporto di ordine economico/patrimoniale non avendo, perciò, nulla da pretendere l'uno dall'altra. *** (in caso di divorzio) B. Determinazione dell'assegno divorzile La Sig.ra/Il Sig. .... contribuirà al mantenimento di ...., versando, in via anticipata entro il giorno .... di ogni mese, l'importo mensile di Euro ...., con decorrenza del mese di ....; importo sottoposto a rivalutazione secondo gli indici ISTAT, prima rivalutazione mese di .... anno ...., base mese di ...., anno .... [9]. OPPURE Le parti dichiarano di essere economicamente indipendenti e di non svolgere alcuna reciproca domanda di contribuzione e di avere definito ogni reciproco rapporto di ordine economico/patrimoniale non avendo, perciò, nulla da pretendere l'uno dall'altra. *** (in caso di separazione personale) C. Divisione dei beni ricadenti nel regime di comunione legale [10][11] I coniugi dichiarano che, alla data odierna, fanno parte del regime di comunione legale dei beni: a) ....; b) ....; c) .... e provvedono alle reciproche attribuzioni come segue: a) a ...., saranno assegnati in piena proprietà i seguenti beni: ....; b) a ...., saranno assegnati in piena proprietà i seguenti beni: ..... I coniugi dichiarano reciprocamente che: a) non sussistono debiti della comunione o debiti personali nei confronti dei terzi che debbano essere soddisfatti, totalmente o parzialmente, con beni della comunione; b) non sussistono ragioni di credito né della comunione né di ciascuno dei comunisti verso l'altro né di ciascuno dei comunisti verso la comunione, anche a titolo di rimborsi e/o restituzione ai sensi degli artt. 192 e ss., c.c.; c) nella ripartizione e attribuzione dei beni i coniugi hanno tenuto conto anche di quanto ricadente nel regime della comunione de residuo, cosicché quanto spettante a ciascuno di essi costituisce perfetta soddisfazione dei diritti aventi causa nel pregresso regime di comunione. *** Luogo e data .... Firma delle parti .... Firma dell'Ufficiale di Stato civile .... [1]Per la procedura è dovuto il diritto fisso di bollo pari ad Euro 16,00. [2]La giurisprudenza ha escluso che qualora la parte possieda la qualifica professionale di Avvocato possa rappresentare sé stesso (cfr. Proc. Rep. Trib. Palermo 25 marzo 2016). [3]L'assistenza da parte di un Avvocato, a mente di quanto dispone l'art. 12, commi 1 e 3, d.l. n. 132/2014 è meramente facoltativa. [4]L'assistenza da parte di un Avvocato, a mente di quanto dispone l'art. 12, commi 1 e 3, d.l. n. 132/2014 è meramente facoltativa. [5]Laddove le parti intendano addivenire ad un accordo di divorzio, l'atto dovrà anche contenere la seguente parte: “- che la Sig.ra .... ed il Sig. .... si sono separati, in data ...., in forza della sentenza di separazione personale n. ...., rep. ...., pronunziata dal Tribunale Ordinario di ...., ad esito del procedimento rubricato R.G. n. ...., passata in giudicato in data .... (Laddove le parti si siano separate personalmente all'esito di un procedimento di negoziazione assistita allora si dovrà indicare: “- che la Sig.ra .... e la Sig.ra .... si sono separati, in data ...., in forza dell'accordo di separazione consensuale concluso a seguito di convenzione di negoziazione assistita, autorizzato dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di ...., in data .... ”); – che, essendo decorso il termine previsto dall'art. 3, n. 2, lett. b), l. n. 898/1970 e convenendo sul fatto che la comunione materiale e spirituale non è, successivamente alla pronunzia di separazione personale, mai stata ricostituita e che non può essere mantenuta o ricostituita, le parti intendono ottenere e regolamentare la cessazione degli effetti civili (o lo scioglimento) del matrimonio”. [6]La competenza prevista dall'art. 12, comma 1, d.l. n. 132/2014 è alternativa nella misura in cui risulta competente sia il Comune di residenza di una delle parti sia il Comune in cui il matrimonio fu iscritto o trascritto. [7]Sul punto occorre ricordare che il matrimonio iscritto è quello celebrato con rito civile la cui iscrizione avviene nel comune di celebrazione; mentre il matrimonio trascritto è quello celebrato con rito religioso (concordatario o di altri culti religiosi) la cui trascrizione avviene nel comune di celebrazione, o quello celebrato all'estero la cui trascrizione avviene nel comune di residenza o di iscrizione all'Anagrafe Italiani residenti all'estero (A.I.R.E.). [8]L'assegnazione della casa familiare ha come presupposto la convivenza di almeno un figlio minorenne (o maggiorenne non autosufficiente) con l'assegnatario (Cass. n. 21334/2013). Tuttavia, tenendo conto dell'ampia autonomia di cui i coniugi godono in sede di separazione consensuale, nulla impedisce l'assegnazione in godimento, in assenza di prole, come contributo in natura dell'obbligo di mantenimento ex art. 156 c.c. Pertanto, l'accordo potrebbe contenere anche la seguente clausola “La casa coniugale sita in ...., via ...., n. ...., così censita al NCEU del Comune di ...., è assegnata con/senza tutti gli arredi alla Sig.ra/al Sig. .... ”. [9]L'assegnazione della casa familiare ha come presupposto la convivenza di almeno un figlio minorenne (o maggiorenne non autosufficiente) con l'assegnatario (Cass. n. 21334/2013). Tuttavia, tenendo conto dell'ampia autonomia di cui i coniugi godono, nulla impedisce l'assegnazione in godimento, in assenza di prole, come contributo in natura dell'obbligo di mantenimento ex art. 156 c.c. Pertanto, l'accordo potrebbe contenere anche la seguente clausola “La casa coniugale sita in ...., via ...., n. ...., così censita al NCEU del Comune di ...., è assegnata con/senza tutti gli arredi alla Sig.ra/al Sig. .... ”. [10]Si tratta di una pattuizione eventuale. [11]Ex art. 191, c.c. la comunione legale tra i coniugi si scioglie al momento della sottoscrizione del verbale di separazione consensuale, purché successivamente omologato; i beni acquistati sotto il vigore del precedente regime saranno amministrati secondo le regole della comunione ordinaria; i coniugi, all'atto della separazione possono (ma non debbono) però provvedere alla divisione del compendio comune, nonché agli eventuali rimborsi e restituzioni ex art. 192 c.c. CommentoL'accordo delle parti in tema di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio e di scioglimento del matrimonio può essere raggiunto – non solo ad esito di una procedura di negoziazione assistita – ma anche avanti all'Ufficiale di stato civile – che ai sensi di quanto dispone l'art. 1, commi 2 e 3, d.P.R. n. 396/2000 è il Sindaco di ogni Comune, ovvero chi lo sostituisce a norma di legge e comunque salvo delega –. Tale possibilità è condizionata, a norma di quanto prevede l'art. 12, comma 2, d.l. n. 132/2014 al fatto che dall'unione delle parti non siano nati figli ovvero siano nati dei figli ma sono ormai divenuti maggiorenni e non versano né in condizioni di incapacità, né in condizioni di disabilità grave ex art. 3, comma 3, l. n. 104/1992 né di non autosufficienza economica. L'art. 1, comma 25, l. n. 76/2016 ha esteso l'ambito applicativo dell'art. 12, d.l. n. 132/2014 prevedendo che le parti dell'unione civile possano avvalersene al fine di ottenere, decorsi tre mesi dalla dichiarazione congiunta delle parti di scioglimento dell'unione davanti all'Ufficiale di stato civile ex art. 1, comma 24, l. n. 76/2016 (T ommaseo, Profili processuali della legge sulle unioni civili e le convivenze, in Fam. e dir., 2016, 993), lo scioglimento dell'unione civile. Rispetto alla negoziazione assistita in materia familiare di cui all'art. 6, d.l. n. 132/2014, l'accordo avanti all'Ufficiale di stato civile non prevede l'assistenza necessaria dell'Avvocato e, pertanto, le parti possono agire personalmente. L'iter procedimentale Laddove le parti intendano utilizzare lo strumento di cui all'art. 12, d.l. n. 132/2014, esse devono rivolgersi all'Ufficiale di Stato civile del Comune di residenza di uno dei coniugi ovvero del Comune presso cui è iscritto o trascritto l'atto di matrimonio (art. 12, comma 1, d.l. n. 132/2014). Da ciò deriva che possono fare ricorso all'accordo di cui all'art. 12, d.l. n. 132/2014 anche i coniugi che non siano cittadini italiani, quando almeno uno di essi sia residente in Italia, ovvero i coniugi che non siano residenti in Italia, quando l'atto di matrimonio che li riguarda sia stato iscritto o trascritto in Italia (F i n occhiaro, La parte può chiedere di fronte al sindaco l'assistenza del legale, in Guida dir., 2015, f. 6, 15). Le parti personalmente – senza, quindi, la possibilità di delega ad un procuratore speciale e nemmeno ad un eventuale avvocato che avrebbe la sola funzione di assistenza e non anche quella di rappresentanza (V accari, Negoziazione assistita da avvocati e procedure stragiudiziali di soluzione delle crisi familiari, in Giordano, Vaccari, Masoni, Arbitrato deflattivo, negoziazione assistita, mediazione, Milano, 2016, 203 e circolare Min. Interno 15 novembre 2016, n. 19. ContraTrib. Milano 24 settembre 2015 e Trib. Milano 9 gennaio 2016) – dovranno comparire avanti all'Ufficiale di stato civile al fine di rilasciare la dichiarazione della volontà di volersi separare (ovvero di far cessare gli effetti civili del matrimonio ovvero di ottenere lo scioglimento del matrimonio), secondo le condizioni concordate. Tali condizioni, a mente di quanto dispone l'art. 12, comma 3, d.l. n. 132/2014, dovranno essere redatte successivamente alle dichiarazioni e sottoscritte dalle parti e dall'Ufficiale di Stato civile. Tuttavia, appare sicuramente possibile che le parti consegnino all'Ufficiale di Stato civile una dichiarazione scritta congiunta, contenente le condizioni di separazione o di divorzio. Tale dichiarazione, però, dovrà essere sottoscritta avanti all'Ufficiale di Stato civile, il quale dovrà apporre la propria firma in calce all'accordo. La dottrina sottolinea che l'intesa raggiunta rimane priva di effetti fino a quando non sia consacrata davanti all'Ufficiale di Stato civile che è da ritenersi a tutti gli effetti parte del procedimento (D anovi, Il d.l. n.132/2014: le novità in tema di separazione e divorzio, in Fam. e dir., 2014, 953). L'Ufficiale di Stato civile svolge una funzione meramente notarile, dovendo limitarsi a verificare che l'accordo rientri nell'ambito di applicazione dell'art. 12, d.l. n. 132/2014. In particolare, si dovrà verificare: – che l'accordo abbia ad oggetto la separazione personale o il divorzio; – che la coppia non abbia figli minorenni o maggiorenni incapaci, portatori di grave disabilità o economicamente non autosufficienti (circostanza che dovrà, alla luce di quanto prevede la circolare min. Interno del 28 novembre 2014, n. 19, essere dimostrata dalle parti attraverso la produzione di una dichiarazione sostitutiva ex art. 46, d.P.R. n. 445/2000); – che, in caso di divorzio, si versi nell'ipotesi contemplata dall'art. 3, comma 1, n. 2, lett. b), l. n. 898/1970; – che l'accordo non contenga atti di trasferimento patrimoniale. Inoltre, l'Ufficiale di Stato civile dovrà anche verificare che le parti comparse davanti a lui corrispondano a quelle interessate dall'accordo e che non emergano palesi condizioni di incapacità di intendere e di volere e che risulti la spontaneità del loro intervento e della loro volontà, senza che sia dato percepire stati di violenza o costrizione. Pertanto, all'Ufficiale di Stato civile risulta preclusa ogni possibilità di controllo riguardante il merito dell'accordo e le singole pattuizioni ivi contenute. L'accordo non può, per espressa previsione dell'art. 12, comma 3, d.l. n. 132/2014, contenere patti di trasferimento patrimoniale. Secondo l'interpretazione prevalente – confermata anche dalla giurisprudenza (Cons. St. n. 4478/2016) e dalla circolare min. Interno del 24 aprile 2015, n. 6 – il divieto contenuto nell'art. 12, d.l. n. 132/2014 deve considerarsi riferito agli accordi traslativi della proprietà o di altri diritto reali ed alla previsione della corresponsione, in unica soluzione, dell'assegno periodico di divorzio (c.d. liquidazione una tantum). Da ciò deriva che l'accordo concluso ex art. 12, d.l. n. 132/2014 potrà contenere pattuizioni relative all'assegno di mantenimento per il coniuge debole ed all'assegno di divorzio. L'art. 12, comma 3, ultimo periodo, d.l. n. 132/2014 prevede che l'Ufficiale di Stato civile debba invitare le parti a comparire nuovamente decorsi trenta giorni dal rilascio e dalla sottoscrizione dell'accordo al fine di confermare l'accordo raggiunto. Da ultimo occorre evidenziare che laddove l'Ufficiale di Stato civile si rifiuti di ricevere le dichiarazioni di cui all'art. 12, comma 3, d.l. n. 132/2014, le parti potranno, applicando in via analogia le norme di cui agli artt. 95 ss., d.P.R. n. 396/2000 (C asaburi, Separazione e divorzio innanzi al sindaco: ricadute sostanziali e processuali, in Foro it., 2015, V, 50 e Trib. Milano 24 settembre 2015), proporre ricorso al Tribunale Ordinario nel cui circondario si trova l'ufficio dello stato civile presso il quale si chiede che sia eseguito l'adempimento ed il Tribunale – a cui è riconosciuta la facoltà di assumere informazioni, acquisire documenti e disporre l'audizione dell'Ufficiale dello stato civile senza particolari formalità – provvederà, sentite le parti, in camera di consiglio con decreto motivato (artt. 737 ss. c.p.c.). L'accordo, potrà essere invece impugnato nelle forme del processo di cognizione con l'azione di nullità, se concluso fuori dei casi previsti dalla legge, o con quella di annullamento per vizi del consenso ovvero con l'azione di simulazione (F inocchiaro, Con i classici «vizi» scatta l'impugnazione, in Guida dir., 2014, ff. 49-50, 75). |