Riassunzione davanti all'autorità giudiziaria del giudizio originariamente proposto dinanzi agli arbitriInquadramentoL'art. 819-bis individua una serie di ipotesi ulteriori rispetto a quella dovuta alla morta o alla perdita della capacità processuale della parte nella quale il giudizio arbitrale può essere sospeso, con ordinanza motivata; una volta disposta la sospensione, il procedimento si estingue se nessuna parte deposita presso gli arbitri istanza di prosecuzione entro il termine fissato dagli arbitri stessi o, in difetto, entro un anno dalla cessazione della causa di sospensione. Inoltre, se la sospensione dipende, come nell'esemplificazione proposta, dalla proposizione di una questione pregiudiziale che deve essere decisa dall'autorità giudiziaria, il procedimento si estingue altresì se entro novanta giorni dall'ordinanza di sospensione nessuna parte deposita presso gli arbitri copia autentica dell'atto con il quale la controversia sulla questione pregiudiziale è proposta davanti all'autorità giudiziaria. FormulaRICORSO [1] IN RIASSUNZIONE PER ... ,in persona del legale rappresentante pro tempore, ... (nato/a a ..., il ... / ... / ..., C.F.: ..., residente in ... ( ... ), via ... - CAP: ... ), con sede legale in ..., via ... (CAP: ... ), Capitale Sociale Euro ... interamente versato, C.F. ... e numero di iscrizione al Registro Imprese di ... : ... e P. IVA: ..., numero REA: ... - ... (se persona fisica sostituire con il/la Sig./Sig.ra ... nato/a a ..., il ... / ... / ..., C.F.: ..., residente in ... ( ... ), via ... - CAP: ... ), rappresentato/a e difeso/a nel presente giudizio, in virtù di procura in calce/a margine di ... depositato in data ... presso il Tribunale di ... nel giudizio R.G. n. ..., dall'Avv. ... (C.F.: ... ) presso il cui studio in ..., via ... n. ... (CAP: ... ) è elettivamente domiciliata/o; il/la quale inoltre dichiara insieme al suo difensore di voler ricevere le comunicazioni e le notifiche relative alla presente procedura a mezzo fax al seguente n. ..., oppure a mezzo posta elettronica certificata al seguente indirizzo: ... . - Ricorrente - CONTRO la Sig./Sig,.ra ... (nato/a a ..., il ... / ... / ..., C.F.: ..., residente in ... ( ... ), via ... - CAP: ... ). - Resistente - PREMESSO CHE 1) L'odierno ricorrente in riassunzione, per il tramite dello scrivente difensore, depositava in data ... domanda dinanzi alla Camera arbitrale di ..., del seguente tenore: ... [2] . - Si costituiva il collegio arbitrale, e con memoria difensiva l'altra parte eccepiva l'incompetenza in favore dell'autorità giudiziaria ordinaria evidenziando che la controversia in essere non poteva ritenersi ricompresa in quelle oggetto della clausola compromissoria in quanto ...; - In data ..., gli arbitri dichiaravano la propria incompetenza aderendo a tale prospettazione difensiva e la relativa ordinanza era comunicata alle parti il ... [3]; RICORRE IN RIASSUNZIONE EX ARTT. 50 [4] e 819-ter c.p.c. all'Onorevole Tribunale di ... affinché, fissata l'udienza Voglia accogliere le seguenti CONCLUSIONI 1) In via preliminare: ...; 2) In via principale: ... . Con vittoria di spese e compensi oltre al rimborso forfettario per le spese generali (15%), oltre C.P.A (4%) e I.V.A. (22%) come per legge. Con riserva di ulteriormente dedurre, precisare e produrre, nonché articolare i mezzi di prova nei modi e nei termini stabiliti dalla legge. Sin da ora si produce la seguente documentazione: Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. La riassunzione deve avvenire in forma di ricorso o citazione a seconda del rito applicabile nella controversia, sebbene trovi applicazione, in questo ambito, il principio dell'equivalenza delle forme che non fa ridondare il relativo errore formale in alcun vizio dell'atto. 2. L'atto di riassunzione deve contenere gli elementi soggettivi ed oggettivi necessari per riattivare il rapporto processuale pur non dovendo rappresentare pedissequamente il contenuto degli atti introduttivi. 3. Dette indicazioni si rendono necessarie per verificare la tempestiva riassunzione in quanto a pena di estinzione la stessa deve avvenire, ai sensi dell'art. 50 c.p.c., nel termine fissato nell'ordinanza dal giudice e, in mancanza, in quello di tre mesi dalla comunicazione dell'ordinanza di regolamento o dell'ordinanza che dichiara l'incompetenza del giudice adito. 4. Nel senso che in detta situazione il giudizio arbitrale può proseguire, con salvezza degli effetti sostanziali e processuali correlati alla proposizione della domanda dinanzi agli arbitri di fronte al giudice competente v. Cass. n. 26949/2021. CommentoL'art. 819-ter c.p.c. non prevedeva nella formulazione originaria una possibilità di translatio iudicii tra arbitri e autorità giudiziaria. La norma è stata peraltro oggetto di un'importante pronuncia additiva con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 819-ter, comma 2, c.p.c., nella parte in cui esclude l'applicabilità, ai rapporti tra arbitrato e processo, di regole corrispondenti all'art. 50 c.p.c. In motivazione, la Corte ha evidenziato che sul piano della disciplina positiva dell'arbitrato, con la riforma attuata con il d.lgs. n. 40/2006 il legislatore ha introdotto una serie di norme che confermano l'attribuzione alla giustizia arbitrale di una funzione sostitutiva della giustizia pubblica che mutua da quest'ultima alcuni meccanismi al fine di pervenire ad un risultato di efficacia sostanzialmente analoga a quella del dictum del giudice statale. Inoltre, ha osservato che anche dall'esame della disciplina sostanziale emerge che, sotto molti aspetti, l'ordinamento attribuisce alla promozione del giudizio arbitrale conseguenze analoghe a quelle dell'instaurazione della causa davanti al giudice. Infatti, il codice civile, sia in materia di prescrizione (artt. 2943 e 2945), sia in materia di trascrizione (artt. 2652, 2653, 2690, 2691), equipara espressamente alla domanda giudiziale l'atto con il quale la parte promuove il procedimento arbitrale. Di qui la Corte costituzionale ha ritenuto che, nell'ambito di un ordinamento che riconosce espressamente che le parti possano tutelare i propri diritti anche ricorrendo agli arbitri la cui decisione (ove assunta nel rispetto delle norme del codice di procedura civile) ha l'efficacia propria delle sentenze dei giudici, l'errore compiuto dall'attore nell'individuare come competente il giudice piuttosto che l'arbitro non deve pregiudicare la sua possibilità di ottenere, dall'organo effettivamente competente, una decisione sul merito della lite, con conseguente necessità che l'ordinamento giuridico preveda anche misure idonee ad evitare che tale scelta abbia ricadute negative per i diritti oggetto delle controversie stesse. La pronuncia di illegittimità costituzionale è di qui seguita al rilievo che una di queste misure è quella diretta a conservare gli effetti sostanziali e processuali prodotti dalla domanda proposta davanti al giudice o all'arbitro incompetenti, la cui necessità ai sensi dell'art. 24 cost. sembra porsi alla stessa maniera, tanto se la parte abbia errato nello scegliere tra giudice ordinario e giudice speciale, quanto se essa abbia sbagliato nello scegliere tra giudice e arbitro. Ed invece la norma censurata, non consentendo l'applicabilità dell'art. 50 c.p.c., impedisce che la causa possa proseguire davanti all'arbitro o al giudice competenti e, conseguentemente, preclude la conservazione degli effetti processuali e sostanziali della domanda. Si segnala nel recente panorama giurisprudenziale Cass. n. 23984/2023, la quale ha evidenziato che, in tema di arbitrato, in mancanza di una specifica disposizione normativa che preveda in pendenza del giudizio arbitrale il trasferimento dell'azione civile in sede penale, il rapporto tra procedimento arbitrale e processo penale in cui vi sia costituzione di parte civile, stante la disciplina generale dei rapporti tra gli arbitri ed autorità giudiziaria prevista dall'art. 819-ter c.p.c., è disciplinato dalle stesse regole che governano il rapporto tra procedimento arbitrale e procedimento civile e, dunque, nel caso in cui sia pendente il giudizio arbitrale e la medesima causa venga instaurata davanti al giudice penale mediante la costituzione di parte civile, il procedimento continua ugualmente davanti all'arbitro e, se il giudizio arbitrale non è stato promosso dopo la costituzione di parte civile o dopo la pronuncia in primo grado del giudice penale, tale giudizio non è neppure sospeso. |