Contraddittorio: il giudice di appello può disporne l’integrazione per la prima volta se non ritiene il ricorso irricevibile, inammissibile, improcedibile o infondato

Redazione Scientifica Processo amministrativo
07 Maggio 2024

Il giudice di appello, che non ritenga il gravame manifestamente irricevibile, inammissibile, improcedibile o infondato, può disporre per la prima volta l'integrazione del contraddittorio.

 Il giudice di appello, qualora non condivida le valutazioni del giudice di primo grado e non ritenga il gravame manifestamente irricevibile, inammissibile, improcedibile o infondato, può disporre l'integrazione del contraddittorio e solo dopo procedere alla valutazione del merito.

L'integrità del contraddittorio, infatti, può e deve essere recuperata in appello, in quanto assume valenza pregiudiziale rispetto a qualsiasi tipo di decisione.

L'integrazione del contraddittorio, tuttavia, non preclude in nessun modo le facoltà e le eventuali scelte difensive dei controinteressati che, all'esito della vocatio in iudicium, possono sempre censurare motivatamente la preclusa partecipazione al procedimento di primo grado, seppure definito con sentenza di contenuto totalmente favorevole agli stessi, rivendicando una diversa lettura delle norme de quibus.

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