Offerta tecnica: compatibilità tra la clausola di sbarramento e il metodo di valutazione del confronto a coppie

10 Luglio 2024

Non sussiste alcuna incompatibilità ontologica tra clausola di sbarramento e metodo di valutazione del confronto a coppie, poiché la previsione di una soglia di sbarramento dell'offerta tecnica, anche nel contesto di una procedura condotta con il metodo di valutazione del confronto a coppie, non fuoriesce dall'ampia discrezionalità di cui gode l'amministrazione nella predisposizione degli atti di gara, anche per quanto attiene all'introduzione di previsioni atte a ridurre la platea dei concorrenti.

Il Collegio, nel caso di specie, si sofferma sulla compatibilità tra detta clausola di sbarramento e il metodo di valutazione del confronto a coppie, metodo che pone ciascuna offerta in comparazione con tutte le altre e addiviene ad un punteggio finale espressione della sommatoria dei punteggi ottenuti all'esito di ciascun confronto.

Su tale rapporto, il T.A.R. F.V.G. ritiene di discostarsi dalla sentenza del Tar Veneto citata da parte ricorrente a supporto delle proprie tesi (T.A.R. Veneto, Sez. III, 29 dicembre 2023, n. 2023, attualmente oggetto di appello anche con riferimento al capo di cui trattasi). Secondo tale sentenza non sarebbero conciliabili un metodo di valutazione di carattere strettamente relativo, qual è quello operato tramite il confronto a coppie, e un meccanismo teso a selezionare, in termini assoluti, un livello minimo di sufficienza delle offerte, che non potrebbe essere definito in una logica comparativa.

Il ragionamento del T.A.R. Veneto non convince l'adito Collegio. In primo luogo, viene contestata l'idea che la soglia di sbarramento sottenda un livello di “mera sufficienza” dell'offerta non misurabile in termini relativi. Il raggiungimento di un tale livello minimo di qualità delle offerte, oltre ad essere più ragionevolmente perseguibile attraverso la fissazione specifiche tecniche obbligatorie, è sempre e in ogni caso garantito dal potere della stazione appaltante di non aggiudicare il contratto quando nessuna offerta la soddisfi. Secondariamente, neppure è condivisa la premessa secondo cui lo standard qualitativo, al cui raggiungimento la soglia di sbarramento è finalizzata, debba esprimersi necessariamente in termini assoluti, poiché la qualità di un'offerta, tanto più quando la soglia di sbarramento sia concepita unitariamente e non su singoli criteri, può ragionevolmente essere desunta dal suo posizionamento “relativo”, frutto del confronto con le offerte tecniche degli altri operatori.

Inoltre, la stessa inconciliabile dicotomia tra giudizi assoluti e giudizi relativi, tracciata da parte ricorrente, deve, secondo il Collegio, essere stemperata. L'individuazione di un livello qualitativo assoluto dell'offerta viene qualificata come una questione di carattere essenzialmente teorico e difficilmente calabile nella realtà, giacché qualsiasi operazione discrezionale di giudizio sottende un raffronto tra l'oggetto della valutazione e un parametro o una scala di riferimento.

Se è vero, quindi, che in linea teorica un'offerta di qualità comunque “adeguata” – ammesso, come detto, che possa rinvenirsi uno standard assoluto di adeguatezza – potrebbe non superare la soglia di sbarramento solo perché posta a confronto con offerte comparativamente superiori (risultando quindi destinataria di plurimi giudizi “negativi”, in ragione della sua inferiorità relativa), ciò sarebbe comunque significativo di un posizionamento non primario di quell'offerta nel settore di riferimento, che l'amministrazione può legittimamente considerare.

La mancata considerazione delle offerte che si collochino al di sotto di una certa soglia, pur quando questo implichi, per il metodo di valutazione adottato, una loro inferiorità “relativa” rispetto alle altre offerte in gara (e non una loro assoluta inadeguatezza), appare comunque in linea con il principio del risultato (art. 1 del d.lgs. n. 36/2023). In base a tale principio, che ispira la disciplina delnuovo Codice dei contratti pubblici, ma è utile ad illuminare anche l'interpretazione delle disposizioni di cui al precedente Codice (cfr. Cons. Stato, sez. III, 26 marzo 2024, n. 2866), “le stazioni appaltanti e gli enti concedenti perseguono il risultato dell'affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza”. In questa prospettiva, una soglia di sbarramento che consenta alle sole offerte comparativamente migliori di concorrere per l'aggiudicazione velocizza il processo di selezione e garantisce il perseguimento di obiettivi di qualità del servizio.

Può quindi conclusivamente affermarsi che la previsione di una soglia di sbarramento dell'offerta tecnica, anche nel contesto di una procedura condotta con il metodo di valutazione del confronto a coppie, non fuoriesce dall'ampia discrezionalità di cui gode l'amministrazione nella predisposizione degli atti di gara, anche per quanto attiene all'introduzione di previsioni atte a ridurre la platea dei concorrenti (Cons. Stato, sez. III, 20 marzo 2020, n. 2004).

La combinazione risulta anche legittimata non solo dalle previsioni del bando-tipo n. 2 di ANAC (che prevede la possibilità di inserire una clausola di sbarramento, non condizionandola ad un determinato metodo di valutazione delle offerte), ma anche da numerose sentenze che hanno dato per scontata l'ammissibilità di tale coesistenza, ampiamente diffusa nella pratica (cfr. in particolare Cons. Stato, sez. III, 11 aprile 2022, n. 2704, par. 15.8; id., sez. III, 6 febbraio 2023, n. 1261; id., sez. III, 1° marzo 2021, n. 1689).

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