Nuovo Codice dei contratti pubblici e cause di esclusione dalla gara: applicazione del principio di tassatività agli appalti di forniture

16 Luglio 2024

Anche nella vigenza del d.lgs. n. 36/2023, non può predicarsi il dovere di escludere un concorrente in relazione al mancato adempimento di obblighi non espressamente previsti dalla legge di gara.

Il caso. La società Azienda Regionale per l'Innovazione e gli Acquisti – A. S.p.A. indiceva una gara d'appalto con procedura aperta per la stipulazione di una convenzione per la fornitura di guanti chirurgici e non e servizi opzionali a favore degli enti del servizio sanitario regionale.

Successivamente all'espletamento della procedura di gara, l'impresa non aggiudicataria impugnava innanzi al Tar Milano l'aggiudicazione disposta in favore dell'operatore economico classificatosi primo in graduatoria, deducendo, tra le altre cose, che quest'ultimo sarebbe dovuto essere escluso per aver presentato un'offerta priva dei requisiti minimi essenziali previsti dalla lex specialis.

Ad avviso della ricorrente, nello specifico, la stazione appaltante avrebbe dovuto escludere l'aggiudicataria dalla gara poiché quest'ultima non aveva dimostrato l'assenza di additivi allergizzanti sui prodotti medici oggetto di offerta, limitandosi a presentare una dichiarazione di assenza di tali additivi.

Sulle regole di interpretazione della legge di gara. Nella pronuncia in esame, il Giudice amministrativo rammenta innanzitutto le regole che devono permeare l'interpretazione della legge di gara.

Al riguardo, è noto che la lex specialis debba essere interpretata alla luce delle norme sull'interpretazione dei contratti, di cui agli articoli 1362 e seguenti del Codice civile.

Proprio la disposizione di cui all'art. 1362 c.c., come viene ricordato, impone di partire da un'interpretazione letterale delle clausole di un bando di gara.

Sul principio di tassatività delle cause di esclusione. Dopo aver rammentato che nell'interpretazione della legge di gara occorre partire da una esegesi letterale della stessa, il Tar Milano ha ricordato che le clausole di esclusione da una procedura ad evidenza pubblica sono soltanto quelle espressamente contemplate dalla lex specialis, aggiungendo al riguardo che il principio di tassatività delle cause di esclusione, in piena continuità con il previgente codice dei contratti pubblici, è oggi espressamente codificato all'interno dell'art. 10 del d.lgs. n.  36/2023.

Fatte tali premesse, il Giudice amministrativo ha rilevato che nel caso di specie la lex specialis non richiedeva alcun specifico test da effettuare sui prodotti oggetto di offerta in relazione all'assenza di additivi allergizzanti, bensì soltanto che tali prodotti fossero privi di additivi potenzialmente allergizzanti.

Sulla scorta di tali considerazioni, osservando che l'aggiudicataria aveva regolarmente presentato una dichiarazione di assenza di additivi allergizzanti sui prodotti oggetto di offerta, ha respinto il ricorso proposto.

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