Concessioni demaniali marittime con “finalità turistico-ricreative”: disapplicazione delle “norme legislative nazionali” di proroga automatica

Redazione Scientifica Processo amministrativo
22 Agosto 2024

In base al principio di diritto enunciato dall'Adunanza plenaria nelle sentenze nn. 17 e 18 del 9 novembre 2021, devono essere disapplicate le “norme legislative nazionali” che hanno disposto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime con “finalità turistico-ricreative”.

Con la sentenza in commento, il TAR per la Sicilia, Catania nel richiamare il principio di diritto dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 17 e 18 del 2021 (“Le norme legislative nazionali che hanno disposto - e che in futuro dovessero ancora disporre - la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, compresa la moratoria introdotta in correlazione con l'emergenza epidemiologica da Covid-19 dall'art. 182, comma 2, d.l. n. 34/2020, convertito in legge n. 77/2020, sono in contrasto con il diritto eurounitario, segnatamente con l'art. 49 TFUE e con l'art. 12 della direttiva 2006/123/CE. Tali norme, pertanto, non devono essere applicate né dai giudici né dalla pubblica amministrazione”), ha affermato che devono essere disapplicate le “norme legislative nazionali” che hanno disposto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime aventi “finalità turistico-ricreative”.

Il collegio ha, quindi, precisato che la nozione di “concessione di beni demaniali marittimi con finalità turistico-ricreative”, secondo quanto previsto dall'art. 1 del d.l. n. 400/1993 e dalla norma di interpretazione autentica di cui all'art. 13 della l. n. 172/2003, deve riferirsi alle concessioni per l'esercizio delle seguenti attività:

a) gestione di stabilimenti balneari;

b) esercizi di ristorazione e somministrazione di bevande, cibi precotti e generi di monopolio;

c) noleggio di imbarcazioni e natanti in genere;

d) gestione di strutture ricettive ed attività ricreative e sportive;

e) esercizi commerciali;

f) servizi di altra natura e conduzione di strutture ad uso abitativo, compatibilmente con le esigenze di utilizzazione di cui alle precedenti categorie.

In tale elencazione, cui la giurisprudenza riconosce carattere tassativo, nel senso che solo le fattispecie di cui alle lettere da a) ad f) dell'art. 1, comma 1, del d.l. n. 400/1993 sono riconducibili alla nozione di “concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative”, non vi rientrano le concessioni riguardanti i punti di ormeggio né le concessioni di cantieri navali e scali d'alaggio e neppure le concessioni dei servizi di biglietteria per trasporto pubblico marittimo.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.