PTT: notifica a mezzo PEC e validità della firma in formato Pades
10 Ottobre 2024
La parte ricorrente impugnava con ricorso la comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria adducendo, tra i vari motivi, l'inesistenza della notifica effettuata a mezzo PEC e l'allegazione di un atto in formato pdf privo di firma digitale. Proponeva, in seguito, appello avverso la sentenza pronunciata dalla CTP di Parma in primo grado, cui seguiva la costituzione dell'Agenzia delle Entrate – Riscossione e l'Agenzia delle Entrate di Parma. La Corte di giustizia tributaria di secondo grado dell'Emilia Romagna evidenzia che il principio operante in materia di perfezionamento è il medesimo per la notifica a mezzo PEC e quella a mezzo posta, come stabilito dall'art. 26 d.P.R. n. 602/1973, per il quale: “la notifica della cartella può essere eseguita, con le modalità di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68, a mezzo posta elettronica certificata, all'indirizzo del destinatario risultante dall'indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (INI-PEC), ovvero, per i soggetti che ne facciano richiesta, diversi da quelli obbligati ad avere un indirizzo di posta elettronica certificata da inserire nell'INI-PEC, all'indirizzo dichiarato all'atto della richiesta. In tali casi, si applicano le disposizioni dell'art. 60 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600." La notifica a mezzo PEC fornisce così il medesimo grado di certezza di quella realizzata tramite servizio postale, in ordine al giorno e all'orario della spedizione e della ricezione, nonché all'integrità del contenuto e degli eventuali allegati. Proprio nel caso di specie, la notifica è avvenuta correttamente all'indirizzo PEC del destinatario, come dimostrato dall'emissione della ricevuta di avvenuta consegna che costituisce prova a favore del mittente. La Cassazione ha, inoltre, più volte ribadito come la responsabilità per la mancata lettura sia da attribuirsi al destinatario se conseguenza di un negligente controllo della casella di posta. In merito all'allegazione in formato pdf anziché p7m, bisogna evidenziare che, accanto al formato Cades, di uso comune nel PCT e riferibile all'estensione p7m, esiste anche la firma digitale in formato Pades, che presenta il limite di consentire la firma solo su documenti di tipo pdf. Tuttavia, tale firma è di più largo accesso a imprese e professionisti, che potrebbero non essere dotati di un programma in grado di leggere file firmati in p7m. L'utilizzo della firma Cades da parte dell'Ente di esazione è causato proprio dalla necessità di rendere gli atti inviati accessibili a tutti i destinatari e, in ogni caso, l'art. 22 d.lgs. n. 82/2005 stabilisce che i documenti informatici contenenti copia di atti pubblici, scritture private e documenti in genere hanno piena efficacia (ex artt. 2714 e 2715 c.c.) se ad essi è associata o apposta una firma digitale o altra firma elettronica qualificata, non specificando che questa debba essere esclusivamente in formato Cades. Ne deriva la mancanza assoluta di vizi nell'avvenuta notifica. |