Iscrizione di ipoteca giudiziale mediante ordinanza ex art. 183-ter: da quando e come si applica?

Lorenzo Balestra
11 Dicembre 2024

L'ordinanza ex art. 183-ter c.p.c., a seguito del correttivo alla riforma Cartabia, prevede che questa è titolo valido ai fini dell'iscrizione dell'ipoteca giudiziale. Tale norma si applica anche nel caso in cui il provvedimento sia stato emesso prima dell'entrata in vigore del Correttivo e cioè prima del 26 novembre 2024?

La travagliata riforma al codice di rito ha di recente visto la sua correzione in base al d.lgs. n. 164/2024, che ha posto mano a numerosi articoli già oggetto della riforma.

Fra questi vi è anche l'art. 183-ter c.p.c. il quale, al quarto comma, ha previsto che l'ordinanza che accoglie la domanda, se non è reclamata o se il reclamo è respinto, è valido titolo per l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale.

La norma è fra quelle che si rendono applicabili anche ai procedimenti già pendenti alla data del 28 febbraio 2023, in deroga alla previsione generale contenuta nel primo comma dell'art. 7 del Correttivo che prevede l'entrata in vigore per i procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023.

Pertanto, ove un procedimento introdotto anche prima del 28 febbraio 2023 sia ancora pendente alla data di entrata in vigore del correttivo, cioè il 26 novembre 2024, l'ordinanza emessa ai sensi dell'art. 183-ter c.p.c. varrà come titolo per l'iscrizione di ipoteca giudiziale.

Cosa succede nel caso in cui all'entrata in vigore del correttivo, il 26 novembre 2024, l'ordinanza ex art. 183-ter c.p.c. di un procedimento introdotto dopo il 28 febbraio 2023 sia già stata emessa e, quindi, il procedimento non sia più pendente?

Il titolo così formato potrà essere utilizzato per l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale ai sensi della norma novellata?

Partiamo dalla norma generale introdotta dall'art. 7 del Correttivo che prevede la sua entrata in vigore per i procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023.

Teniamo anche presente che l'art. 183-ter c.p.c., come introdotto dalla riforma Cartabia, si applicava ai procedimenti introdotti a decorrere sempre dal 28 febbraio 2023.

In tal caso, ove il procedimento sia stato introdotto dopo il 28 febbraio 2023, il novellato art. 183-ter c.p.c. si renderà certamente applicabile e l'ordinanza emessa varrà come titolo per l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale.

Lo stesso dicasi per i procedimenti già pendenti alla data del 28 febbraio 2023 e non ancora conclusi alla data di entrata in vigore del correttivo, cioè il 26 novembre 2024.

In definitiva, il discrimine è dato dall'entrata in vigore della riforma al codice di rito, pertanto, ove il procedimento sia stato introdotto dopo il 28 febbraio 2023 l'ordinanza comunque emessa sarà titolo valido per l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale, anche se questa sia stata emessa prima dell'entrata in vigore del correttivo e cioè prima del 26 novembre 2024.

Lo stesso, ove il procedimento sia stato introdotto prima del 28 febbraio 2023 e alla data del 26 novembre 2024 sia ancora pendente, la norma troverà applicazione; allo stesso modo ove il giudizio sia definito alla data del 26 novembre 2024 ed introdotto dopo il 28 febbraio 2023 (data di entrata in vigore dell'art. 183-ter c.p.c. previsto dalla riforma Cartabia), l'ordinanza sarà titolo valido per l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale.

Al di fuori di tali casi la norma, come novellata, non potrà ritenersi applicabile.

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