Determinazione del compenso del comitato dei creditoriinquadramentoNormalmente l'esercizio delle funzioni del comitato dei creditori avviene in via gratuita. In casi eccezionali, tuttavia, su istanza dello stesso comitato ed acquisito il parere del curatore, il G.D. può riconoscere oltre al rimborso delle spese vive un compenso, che tuttavia non può superare il 10% di quello liquidato al curatore. L'art. 139 c.c.i.i., che prevede tale possibilità, non ha subito modifiche da parte del Correttivo-ter (d.lgs. n. 136/2024). FormulaTRIBUNALE DI .... AL SIG. GIUDICE DELEGATO DELLA PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE .... Oggetto: Richiesta di compenso del Comitato dei Creditori. Si comunica che con delibera allegata, il Comitato dei creditori ha autorizzato lo scrivente .... con sede in ...., nella sua qualità di presidente del comitato dei creditori della procedura in epigrafe a richiedere la concessione di un compenso. La ragione è costituita dall'eccezionale complessità della procedura, che ha già portato nei primi .... mesi dalla nomina a dover riunire il Comitato per ben .... volte. Inoltre, non di rado, i pareri richiesti hanno di fatto comportato per la natura tecnica dei pareri da rendere, il consulto di uno o più professionisti. Con osservanza. Luogo e data .... Firma Presidente del c.d.c. .... Allegato: delibera in data .... del c.d.c. Il Giudice delegato, preso atto della richiesta che precede, visto il parere del curatore .... ritenuto che .... rigetta/accogli la richiesta e per l'effetto liquida il compenso in Euro .... Annui. In nessun caso il compenso potrà cumulativamente considerato superare il 10% di quello liquidato al Curatore all'esito della procedura. Si comunichi all'istante ed al Curatore. Luogo e data .... Firma G.D. .... commentoL'espletamento delle funzioni di componente del comitato dei creditori è di regola gratuito. I membri hanno unicamente diritto al rimborso delle spese. Solo eccezionalmente maturano un diritto al compenso qualora il G.D. lo riconosca (l'attuale norma ha superato la precedente previsione, sostanzialmente disapplicata, che prevedeva che creditori potessero deliberare un compenso con le forme previste dall'art. 37-bis). La norma, pur di rara applicazione, crea il dubbio se la misura così indicata valga per ciascun componente singolarmente considerato o, piuttosto, per tutti i componenti nel loro insieme; deve inoltre ritenersi che questo compenso si aggiunga a quello del curatore, non dovendolo portare in detrazione da quest'ultimo, ex art. 129 c.c.i.i., stante la diversità dei compiti in concreto svolti. Una ulteriore difficoltà applicativa della norma è data dal fatto che, normalmente, la liquidazione del compenso del curatore avviene, salvo acconti, al termine della procedura, mentre nei pochi casi in cui si deve assegnare un compenso al comitato, questo può verificarsi nelle fasi iniziali della procedura concorsuale. Si può pertanto ritenere opportuno attendere che il curatore completi la verifica dello stato passivo e la redazione dell'inventario, in modo da avere quegli elementi dell'attivo e del passivo su cui poi determinare il compenso richiesto, avuto riguardo ai parametri del d.m. n. 30/2012. |