La mediazione obbligatoria è esperita anche se le parti in prima udienza non vogliono dare corso alla procedura?
09 Aprile 2025
Due eredi citavano in giudizio Tizia, per chiedere la nullità della donazione effettuata dal de cuius alla convenuta per incapacità di intendere e di volere, con obbligo di restituzione dei beni oggetto della donazione e della somma di euro 24.674,00. Vertendo la controversia sulla validità di un contratto di donazione avente ad oggetto un diritto reale immobiliare, parte attrice introduceva il procedimento di mediazione obbligatoria ex art. 5, comma 1-bis e 2, d.lgs. n. 28/2010, che aveva esito negativo poiché le parti, alla prima comparizione, dichiaravano di non voler dar corso alla mediazione. Il giudice di primo grado accoglieva le domande attoree e la Corte d'appello confermava la decisione, rigettando peraltro l'eccezione di nullità del procedimento per il mancato esperimento del tentativo di mediazione, in quanto il tentativo era stato svolto ma non aveva avuto buon esito per il rifiuto, opposto proprio dalla parte appellante, di non voler dar corso al procedimento, aggiungendo che l'obbligo di attivare la mediazione può trasformarsi in un obbligo di accordo. Tizia ricorreva in Cassazione, per quanto qui rileva dolendosi del rigetto dell'eccezione di nullità della sentenza e dell'intero procedimento di primo grado per mancato esperimento del tentativo obbligatorio di mediazione, essendosi la procedura conclusa, dopo la fase informativa, con la mera dichiarazione delle parti di non voler dar corso alla mediazione. La ricorrente evidenziava che, secondo parte della dottrina e della giurisprudenza, dopo la fase informativa, si debba dar corso al procedimento di mediazione, ai fini della procedibilità della domanda. La Cassazione ha rigettato il motivo in quanto infondato, dando atto dell'orientamento giurisprudenziale più recente e consolidato (Cass. civ., sez. III, 27 marzo 2019, n. 8473, Cass. civ., sez. II, 14 dicembre 2021, n. 40035 e Cass. civ., sez. III, 8 luglio 2024, n. 18485) secondo cui, per considerare espletato il procedimento di mediazione obbligatoria, quale condizione di procedibilità per le controversie nelle materie indicate dall'art. 5, comma 1-bis, d.lgs. n. 28/2010, è sufficiente che una o entrambe le parti comunichino al termine del primo incontro davanti al mediatore la propria indisponibilità a procedere oltre. Difatti, sia il testo della norma sia la necessità di non rendere troppo complesso l'accesso alla tutela giurisdizionale indicano che l'onere della parte attrice di dar corso alla mediazione obbligatoria possa ritenersi adempiuto con l'avvio della procedura di mediazione e con la comparizione al primo incontro davanti al mediatore. La manifestazione da parte di una o di entrambe le parti della volontà di non procedere ad alcun accordo è compatibile con la ratio della legge istitutiva della mediazione obbligatoria, che obbliga le parti ad una occasione istituzionale di possibile accordo prima di adire l'Autorità Giudiziaria, ma non le obbliga a percorrere necessariamente la via dell'accordo. Una volta comparsi innanzi al mediatore, che fornisce le necessarie informazioni in merito alla funzione e alle modalità di svolgimento della mediazione, la parte può liberamente manifestare il suo parere negativo sulla possibilità di utilmente proseguire la procedura di mediazione. |