Tabelle di Milano: il danno morale va riconosciuto e liquidato autonomamente

La Redazione
15 Aprile 2025

La Corte di Cassazione ribadisce il principio per cui il danno morale sia un’autonoma voce di giudizio che debba essere liquidata autonomamente: non può infatti essere considerata un elemento per calcolare la personalizzazione del danno biologico

Tizio, alla guida di un motociclo, veniva investito da un'auto ignota, il cui conducente non si fermava per prestare i dovuti soccorsi, scappando via. Adiva dunque il Tribunale per ottenere il risarcimento nei confronti della Generali Assicurazioni Spa, quale impresa designata per la Campania dei sinistri a carico del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada. Il Tribunale accoglieva parzialmente la domanda, ritenendo sussistente la colpa concorrente dell'attore, commisurata alla percentuale del 60%, per il mancato utilizzo del casco protettivo al momento del sinistro. La Corte d'appello confermava la sentenza. Tizio allora ricorreva in Cassazione.

La Suprema Corte, dopo aver ritenuti infondati i motivi di ricorso afferenti al concorso di colpa del danneggiato e al mancato riconoscimento del danno patrimoniale futuro da perdita o riduzione della capacità lavorativa (poiché la Corte territoriale aveva correttamente ravvisato la prova della «disoccupazione volontaria, ovvero di un consapevole rifiuto dell'attività lavorativa», cfr. Cass. civ., sez. III, 21 gennaio 2020, n. 1163 e Cass. civ., sez. III, 26 maggio 2020, n. 9692), ha accolto la doglianza relativa al mancato riconoscimento del danno morale quale autonoma voce di pregiudizio, danno morale che il giudice di merito ha considerato invece quale elemento di personalizzazione del risarcimento del danno biologico. Sul punto, la Cassazione ha ribadito che «in tema di danno non patrimoniale da lesione della salute, il danno morale consiste in uno stato d'animo di sofferenza interiore del tutto prescindente dalle vicende dinamico-relazionali della vita del danneggiato (che pure può influenzare) ed è insuscettibile di accertamento medico-legale, sicché, ove dedotto e provato, deve formare oggetto di separata valutazione ed autonoma liquidazione rispetto al danno biologico». 

In applicazione del suddetto principio, la Corte ha cassato sul punto la sentenza impugnata poiché nel liquidare il danno non patrimoniale subito dalla vittima di un incidente stradale sulla base delle Tabelle di Milano del 2018, ha negato il riconoscimento del danno morale quale autonoma voce di pregiudizio, ritenendo che la considerazione della sofferenza interiore patita dal danneggiato potesse incidere unicamente sulla personalizzazione del risarcimento del danno biologico.

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