L’errata declaratoria di irricevibilità del ricorso determina la rimessione della causa al primo giudice
18 Aprile 2025
In primo grado, il T.a.r aveva dichiarato irricevibile per tardività il ricorso proposto dall'appellante sulla base di una qualificazione della situazione giuridica soggettiva in termini di interesse legittimo e non già di diritto soggettivo. Il collegio ha invece qualificato la pretesa dell'appellante di diritto soggettivo e in applicazione delle argomentazioni della sentenza dell'Adunanza plenaria n. 16/2024 ha disposto l'annullamento con rinvio al giudice di primo grado, ai sensi dell'art. 105, comma 2, c.p.a. per aver il primo giudice erroneamente dichiarato irricevibile il ricorso di primo grado sulla base di un'inesatta percezione e qualificazione della posizione soggettiva azionata. Inoltre, il collegio ha affermato che l'annullamento con rinvio al giudice di primo grado ai sensi della citata disposizione può essere disposto anche in assenza di una specifica domanda in tal senso della parte appellante e senza la necessità di previa segnalazione di tale esito alle parti ai sensi dell'art. 73, comma 3, c.p.a., sia perché il giudice che accoglie il motivo di gravame condizionante il regime dell'azione non è vincolato al petitum della parte in relazione alle conseguenze processuali di tale accoglimento (ove esso differisca dalla soluzione indicata dalla norma processuale interpretata alla stregua del diritto vivente), sia perché un simile esito non consegue ad una “questione rilevata d'ufficio”, ma all'accoglimento della questione dedotta dalla parte appellante, cui si ritenga di applicare la conseguente disciplina processuale. |