Ritardo del volo aereo e responsabilità della compagnia di trasporto estera: la giurisdizione è italiana o straniera?
22 Aprile 2025
Due passeggeri di un volo Ryanair chiedevano al Giudice di pace il rimborso da parte della compagnia aerea per il grave ritardo di un volo all'interno dei confini italiani. Il Giudice di pace accoglieva la domanda, mentre il Tribunale appellato da Ryanair dichiarava il difetto di giurisdizione del giudice nazionale, sostenendo che la domanda dei due passeggeri facesse riferimento al Regolamento n. 261/2004, rendendo così necessaria l'applicazione della disciplina comunitaria anche in tema di giurisdizione, con esclusione quindi della Convenzione di Montreal del 28 maggio 1999, ratificata in Italia con l. n. 12/2004. Mentre il Regolamento disciplinava appunto la speciale compensazione forfettaria per il ritardo del volo, la Convenzione regolava invece il diritto all'eventuale maggior danno sicché, «a seconda della domanda formulata dal passeggero, si individua una disciplina differente anche in punto di giurisdizione»; pertanto, secondo il Tribunale, ricondotta la fattispecie nell'ambito della disciplina UE, rilevava in concreto il fatto che gli attori avessero sottoscritto all'atto dell'acquisto del biglietto aereo, con procedura di compilazione online in tutto equiparabile alla forma scritta, una clausola secondo la quale: «qualunque controversia che dovesse insorgere da o in relazione a questo contratto sarà soggetta alla competenza esclusiva dei tribunali irlandesi», in deroga alla competenza prevista in via generale dall'art. 7, Reg. UE n. 1215/2012. I passeggeri ricorrevano in Cassazione e il ricorso era stato rimesso alle Sezioni Unite sul presupposto che: «le questioni di giurisdizione possono essere decise dalla sezione semplice solo se su quelle questioni c'è stata una decisione regolatrice delle Sezioni Unite, laddove la decisione regolatrice dalla ricorrente invocata (Cass. civ., sez. un., 13 febbraio 2020, n. 3561) è riferita al rapporto che si instaura tra la normativa europea e la Convenzione di Montreal quanto alla disciplina del trasporto internazionale di persone, mentre nella specie la questione posta attiene alla diversa ipotesi se la detta disciplina trovi applicazione anche in caso di trasporto aereo che avviene all'interno di una nazione, dunque non internazionale, su tale questione non risultando che le Sezioni Unite si siano pronunziate in tema di giurisdizione». Le Sezioni Unite hanno rigettato il ricorso come infondato, stabilendo che la competenza giurisdizionale sulla domanda di compensazione pecuniaria per ritardo o cancellazione del volo, di cui agli artt. 5 e 7 del Reg. CE n. 261/2004, si determina in base ai criteri dettati dal Reg. UE n. 1215/2012 (con esclusione dell'applicabilità delle disposizioni in tema di contratti di trasporto conclusi dai consumatori, ai sensi dell'art. 17, par. 3, del regolamento da ultimo citato) mentre, nel caso in cui la domanda abbia ad oggetto il risarcimento supplementare riconosciuto dalla Convenzione di Montreal del 28 maggio 1999 (ratificata e resa esecutiva in Italia con l. n. 12 del 2004), trova applicazione (anche ai fini della ripartizione territoriale della competenza giurisdizionale tra le autorità di ciascuno Stato contraente) l'art. 33 della Convenzione medesima, che consente al passeggero di agire, a sua scelta, dinanzi al tribunale del domicilio del vettore o della sede principale della sua attività o del luogo in cui possiede un'impresa che ha provveduto a stipulare il contratto, ovvero dinanzi al tribunale del luogo di destinazione. Nel caso di specie, si applicherebbe il Reg. UE n. 1215/2012 ma non la Convenzione di Montreal, poiché la domanda oggetto del presente ricorso riguarda il pregiudizio lamentato dai ricorrenti per il ritardo nell'esecuzione di un volo interno (Alghero - Treviso), circostanza che di per sé esclude la possibilità di invocare, ancorché in via integrativa dei criteri di competenza, le previsioni di cui alla Convenzione di Montreal. Inoltre, dato che nel caso di specie le previsioni a tutela dei consumatori ai sensi del Reg. UE n. 1215/2012 sono inapplicabili (in quanto lo stesso Reg. UE n. 1215/2012 stabilisce che la disciplina a tutela dei consumatori «non si applica ai contratti di trasporto che non prevedono prestazioni combinate di trasporto e di alloggio per un prezzo globale»), le parti (vettore e passeggeri) possono validamente pattuire una clausola di deroga ai criteri ordinari di ripartizione delle controversie: quindi nel caso in esame, in cui le condizioni generali di contratto reperibili sul sito web della compagnia aerea includono una clausola che prevede la deroga della giurisdizione a favore dei tribunali irlandesi, i passeggeri di un volo nazionale non possono rivolgersi al giudice italiano se durante la procedura di acquisto online del biglietto hanno spuntato l'apposita casella, secondo il sistema del point and click. Di conseguenza, nel caso di specie le Sezioni Unite hanno riconosciuto la giurisdizione del giudice irlandese. |