Solo la palese erroneità della sentenza che ha dichiarato l’irricevibilità del ricorso consente l’annullamento con rinvio al primo giudice

Redazione Scientifica Processo amministrativo
22 Aprile 2025

Non ricorre un'ipotesi di rimessione della causa al primo giudice, ai sensi dell'art. 105, comma 1, c.p.a., secondo l'interpretazione dell'Adunanza plenaria n. 16/2024, qualora non si sia in presenza di un “palese errore” o di una “motivazione tautologica” della sentenza sul profilo dell'irricevibilità del ricorso, tale da determinare la nullità della sentenza, bensì di un'ordinaria erronea valutazione sul punto; allo stesso modo, quanto le stesse questioni correlate alla ricevibilità del ricorso involgano profili di merito, rispetto ai quali non si versa, dunque, su un piano esclusivamente preliminare alla decisione, bensì compenetrato con i profili sostanziali inerenti al merito delle censure.

All'esito di una procedura di gara l'appellante proponeva ricorso al T.a.r. avverso il provvedimento di esclusione e il conseguente provvedimento di aggiudicazione adottato dalla stazione appaltante.

Il giudice di primo grado dichiarava irricevibile il ricorso per ritenuta tardività, in quanto l'esclusione della ricorrente era stata disposta sulla base di un chiarimento reso dall'amministrazione che recava una clausola immediatamente escludente tale da dover formare oggetto di immediata impugnazione da parte dell'interessata.

L'appellante, avverso tale sentenza, proponeva gravame contestando l'errore commesso dal giudice di primo grado consistente nel ritenere che un chiarimento reso dalla stazione appaltante possa integrare o modificare la documentazione di gara.

Tanto rappresentato, il collegio ha condiviso le censure dell'appellante in relazione alla dichiarata irricevibilità del ricorso di primo grado, posto che il chiarimento fornito dalla stazione appaltante non aveva un portato provvedimentale autonomamente lesivo, né recava nuove clausole autonomamente e immediatamente escludenti soggette a regime di immediata impugnazione.

Pertanto, il collegio ha ritenuto necessario procedere all'esame dei motivi del ricorso di primo grado, non ricorrendo un'ipotesi di rimessione della causa al primo giudice, ai sensi dell'art. 105, comma 1, c.p.a., secondo l'interpretazione datane da ultimo dall'Adunanza plenaria con la sentenza n. 16/2024.

Invero, non ricorre un'ipotesi di rimessione della causa al primo giudice qualora non si sia in presenza di un “palese errore” o di una “motivazione tautologica” della sentenza sul profilo dell'irricevibilità del ricorso, tale da determinare la nullità della sentenza, bensì di un'ordinaria erronea valutazione sul punto; dall'altro, le stesse questioni correlate alla ricevibilità del ricorso involgono profili di merito inerenti al contenuto della lex specialis, rispetto ai quali non si versa su un piano esclusivamente preliminare alla decisione, bensì compenetrato esso stesso con i profili sostanziali inerenti al merito delle censure.

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