Trasferimento del personale e criterio dell’anzianità maturata

Teresa Zappia
09 Maggio 2025

In materia di trasferimento del personale, è possibile considerare esclusivamente l'anzianità di servizio maturata in base a rapporti di lavoro a tempo indeterminato, in ragione della continuità che tale articolazione del rapporto comporta, o ciò può ritenersi discriminatorio?

La clausola 4 dell'Accordo quadro sul rapporto a tempo determinato, recepito dalla direttiva 99/70/CE, impone al datore di lavoro di riconoscere, ai fini della progressione stipendiale e degli sviluppi di carriera, l'anzianità di servizio maturata dal lavoratore in esecuzione di contratti a tempo determinato nella medesima misura prevista per il dipendente assunto sin dall'inizio a tempo indeterminato (fatta salva la ricorrenza di ragioni oggettive che giustifichino la diversità di trattamento). Nel caso in cui, ai fini della individuazione del personale da trasferire, venga data rilevanza alla sola anzianità maturata in base a rapporti di lavoro non a termine, la regola sopra riportata verrebbe violata, determinando di fatto una discriminazione a danno dei lavoratori che, in periodi pregressi, sono stati assunti con contratti a tempo determinato. Infatti, un diverso trattamento non potrebbe essere fondato sul mero carattere temporaneo del rapporto o sulla continuità derivante da un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma solo sulle caratteristiche e sulla qualità della prestazione. (Cfr.: Cass., sez. lav., 02 aprile 2025, n. 8706).

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