Tradimento e pettegolezzi sul luogo di lavoro: ci sono i presupposti per la responsabilità extracontrattuale?

La Redazione
29 Maggio 2025

Una donna, che gestiva una scuola di danza insieme al marito, scopriva che il marito la tradiva, avendo avviato una relazione extraconiugale con un’allieva della scuola. La relazione era venuta ben presto a conoscenza dei colleghi e la moglie era diventata oggetto di “voci di corridoio” e pettegolezzi, finché non aveva scoperto la verità. La donna, quindi, chiedeva la separazione e il risarcimento del danno subito a causa della sofferenza patita per la relazione extraconiugale del marito e dalla diffusione del gossip nell’ambiente lavorativo.

Il Tribunale di Treviso ha statuito che la violazione degli obblighi coniugali può dar luogo a responsabilità extracontrattuale, qualora il comportamento illecito abbia leso diritti fondamentali costituzionalmente garantiti, come la salute, la dignità e la reputazione personale. A tal fine, non basta il mero inadempimento dell’obbligo di fedeltà coniugale, ma è necessario un quid pluris, ossia una condotta del coniuge infedele che superi la soglia della normale tollerabilità, provocando un pregiudizio “effettivo e apprezzabile”. Nel caso in esame, il Tribunale ha ritenuto sussistenti i presupposti per la responsabilità civile, in quanto «il tradimento peraltro reiterato si colloca quando la coppia aveva elaborato una solida progettualità di coppia, rappresentata anche dal fatto che l'attrice aveva intrapreso un percorso per avere un figlio». Inoltre, la diffusione della notizia della relazione extraconiugale nel luogo di lavoro della moglie tra colleghi e allievi ha leso la privacy e il diritto alla riservatezza della donna, nonché ha pregiudicato la sua reputazione e il suo equilibrio psicoemotivo, come confermato in sede istruttoria, integrando i presupposti per riconoscere la responsabilità extracontrattuale. Di conseguenza, il Tribunale ha liquidato il danno in via equitativa ex art. 1226 c.c.

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