Separazione giudiziale e violenza: la Cassazione conferma l’addebito
11 Giugno 2025
L’ex marito aveva avviato il giudizio di separazione, sostenendo di aver lasciato la casa coniugale nel 2017 per l’insopportabilità della convivenza. Il Tribunale respingeva le reciproche domande di addebito, ma la Corte d’appello riformava la decisione, ravvisando plurimi episodi di violenza fisica e psicologica da parte dell’uomo e dichiarandolo responsabile della crisi. In Cassazione, la difesa del marito ha contestato la valutazione fondata anche su fatti successivi alla cessazione della convivenza, ritenendo insussistenti le aggressioni e lamentando una ricostruzione dei fatti incentrata su eventi non causativi della crisi. La Suprema Corte ha respinto il ricorso: i giudici hanno ribadito che l’accertamento di condotte violente, anche se emergenti da documenti successivi all’allontanamento, illumina le dinamiche pregresse e può fondare l’addebito, se di gravità tale da rendere intollerabile la convivenza. In buona sostanza, le ripetute violenze fisiche e morali commesse da un coniuge nei confronti dell’altro rappresentano violazioni di tale gravità dei doveri matrimoniali da giustificare, di per sé sole, non solo la pronuncia di separazione personale – per l’intollerabilità della convivenza che ne deriva – ma anche l’attribuzione dell’addebito al responsabile di tali condotte. L’accertamento di simili comportamenti dispensa il giudice dal dover confrontare la condotta della vittima, poiché atti di tale gravità possono essere paragonati solo a comportamenti della stessa natura. Questo principio trova applicazione anche quando la violenza si sia manifestata in un solo episodio di percosse. Quanto, poi, alla circostanza che le violenze siano avvenute dopo l’insorgere della crisi, è comunque da sottolineare che ogni atto violento resta inammissibile nel rapporto coniugale e mantiene una rilevanza causale preminente rispetto a qualsiasi altro fattore preesistente di crisi dell’affectio coniugalis, come evidenziato dalla Cassazione. |