Il licenziamento di socio di cooperativa
08 Agosto 2025
Bisogna, innanzitutto, partire dal nuovo art. 441-ter c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022 che così recita: “Le controversie aventi ad oggetto l'impugnazione dei licenziamenti dei soci delle cooperative sono assoggettate alle norme di cui agli articoli 409 e seguenti e, in tali casi, il giudice decide anche sulle questioni relative al rapporto associativo eventualmente proposte. Il giudice del lavoro decide sul rapporto di lavoro e sul rapporto associativo, altresì, nei casi in cui la cessazione del rapporto di lavoro deriva dalla cessazione del rapporto associativo”. La nuova normativa prevede che le controversie aventi ad oggetto l'impugnazione dei licenziamenti dei soci delle cooperative sono assoggettate alle norme di cui agli articoli 409 e seguenti del codice di procedura civile e questo comporta l'applicazione integrale del rito del lavoro. Fin qui nulla di nuovo, ma prevede anche, e qui sta la vera innovazione, che il giudice decida anche sulle questioni relative al rapporto associativo eventualmente proposte. Pertanto, il presupposto affinché vi sia la competenza del giudice del lavoro è che la domanda riguardi il licenziamento oltre il rapporto associativo. Questa disposizione rappresenta una deroga significativa ai principi generali della competenza per materia, consentendo al giudice del lavoro di pronunciarsi su aspetti che, in via ordinaria, non rientrerebbero nella sua giurisdizione. La ratio di questa previsione è evidente: evitare la frammentazione del contenzioso e garantire una decisione unitaria su questioni strettamente connesse tra loro. È evidente, infatti, la deroga alla competenza del tribunale delle imprese che, ai sensi dell’art. 3, commi 2 e 3, d.lgs. n. 168/2003, avrebbe competenza anche per le cause connesse, come in questo caso; qui la norma, quale legge speciale, ove sia in ballo anche il rapporto di lavoro, favorisce l’attrazione della competenza in capo al giudice del lavoro. Si afferma altresì, nella seconda parte dell’articolo, che la competenza del giudice del lavoro sussiste anche nei casi in cui la cessazione del rapporto di lavoro derivi dalla cessazione del rapporto associativo (infatti la cessazione del rapporto di lavoro non determina per forza la cessazione del rapporto associativo, mentre la cessazione del rapporto associativo per esclusione del socio determina la cessazione del rapporto di lavoro ai sensi dell’art. 5, comma 2, legge n. 142/2001 il quale prevede che “il rapporto di lavoro si estingue con il recesso o l'esclusione del socio deliberati nel rispetto delle previsioni statutarie e in conformità con gli articoli 2526 e 2527 del codice civile. Le controversie tra socio e cooperativa relative alla prestazione mutualistica sono di competenza del tribunale ordinario”). Questa nuova previsione testimonia la consapevolezza del legislatore circa l'inscindibile legame che spesso sussiste tra la qualità di socio e quella di lavoratore nelle cooperative, particolarmente in quelle di lavoro dove la partecipazione societaria costituisce il presupposto per lo svolgimento dell'attività lavorativa, risolvendo le problematiche antecedenti in merito alla competenza relativa al rapporto di lavoro (attribuita al giudice del lavoro) e la competenza relativa al rapporto associativo (attribuita al giudice delle imprese). |