Misure urgenti in materia di giustizia: il decreto-legge in Gazzetta Ufficiale
11 Agosto 2025
Con il decreto-legge 8 agosto 2025, n. 117 si intende raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) entro il 30 giugno 2026. Il testo del decreto si compone di 11 articoli e contiene disposizioni che incidono sull'organizzazione giudiziaria e sul processo civile. Di seguito si esamineranno le principali previsioni. Disposizioni in materia di applicazione di magistrati e di giudici onorari di pace L'art. 1 stabilisce che fino al 30 giugno 2026, il primo presidente della Corte di cassazione, al fine di garantire la celere definizione dei procedimenti pendenti in relazione al rispetto dei tempi previsti dalla Missione 1, Componente 1, del PNRR, puo' applicare i magistrati addetti all'ufficio del massimario e del ruolo alle sezioni della Corte per lo svolgimento delle funzioni giurisdizionali di legittimità in materia civile, oltre il limite previsto dall'art. 115, comma 3, del r.d. n. 12/1941 e fino ad un numero massimo di cinquanta magistrati, anche in deroga ai requisiti di anzianità di servizio e alla valutazione di professionalità richiesti dal citato art. 115, comma 3, del r.d. n. 12/1941 (comma 1). Fino al 30 giugno 2026, in deroga all'art. 13 del d.lgs. n. 116/2017, il giudice onorario di pace può essere destinato in supplenza anche per ragioni relative alle vacanze nell'organico dei giudici professionali (comma 3). Incentivi al trasferimento presso le Corti d'appello L'art. 2 del decreto prevede che presso le Corti d'appello che, al 30 giugno 2025, non hanno raggiunto gli obiettivi previsti dalla Missione 1, Componente 1, del PNRR, e che sono individuate dal Consiglio superiore della magistratura con deliberazione adottata entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, possono essere destinati, in numero non superiore a venti, magistrati che abbiano conseguito almeno la prima valutazione di professionalita' e siano provenienti da sedi diverse da quelle individuate dal Consiglio nonche' da distretti di Corte di appello diversi da quelli oggetto della domanda di trasferimento (comma 1). Applicazione a distanza di magistrati ordinari L'art. 3 stabilisce che, in deroga a quanto previsto dall'art. 110 del r.d. n. 12/1941, il Consiglio superiore della magistratura, al fine di agevolare il raggiungimento dell'obiettivo di riduzione della durata attesa dei processi civili previsto dalla Missione 1, Componente 1, del PNRR, dispone un'applicazione straordinaria a distanza, su base volontaria, di magistrati, anche fuori ruolo, fino a un numero massimo di cinquecento, presso gli uffici giudiziari di primo grado individuati ai sensi del comma 2. L'applicazione a distanza ha ad oggetto la definizione da remoto di almeno cinquanta procedimenti civili, individuati secondo le modalita' previste dal comma 9 (comma 1). Poteri straordinari dei capi degli uffici In base all'art. 4 del decreto-legge i capi degli uffici individuati ai sensi degli artt. 2, comma 1, e 3, comma 2, entro dieci giorni dalla comunicazione dei provvedimenti del Consiglio superiore della magistratura previsti dalle medesime norme, predispongono un piano straordinario, anche in deroga alle previsioni dell'art. 37 del d.l. n. 98/2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111/2011, e, in particolare, in deroga ai limiti dei carichi esigibili di lavoro individuati dal Consiglio superiore, che consenta il conseguimento degli obiettivi del PNRR. Il piano straordinario è predisposto tenendo conto del disposto dell'art. 7-ter, comma 2-bis, dell'ordinamento giudiziario di cui al r.d. n. 12/1941, e in maniera tale che la deroga ai limiti dei carichi esigibili non comprometta la qualita' del servizio e della prestazione lavorativa dei magistrati (comma 1). Il piano e i provvedimenti conseguenti cessano di avere ogni efficacia il 30 giugno 2026 (comma 4). Disposizioni in materia di tirocinio di magistrati ordinari L'art. 5 stabilisce che il tirocinio dei magistrati ordinari dichiarati idonei all'esito del concorso bandito con il d.m. 9 ottobre 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 81 del 24 ottobre 2023 e nominati con d.m. adottato a norma dell'art. 8 del d.lgs. n. 160/2006, ha la durata di diciotto mesi e si svolge secondo le modalità indicate dal decreto. Differimento di termini in materia di giustizia e di professioni pedagogiche L'art. 6 dispone “1. All'articolo 49, comma 1, del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, le parole «tre anni» sono sostituite dalle seguenti: «quattro anni». 2. All'articolo 32 del decreto legislativo 13 luglio 2017, n. 116: a) al comma 3, le parole «31 ottobre 2025» sono sostituite dalle seguenti: «31 ottobre 2026»; b) al comma 4, le parole «31 ottobre 2025» sono sostituite dalle seguenti: «31 ottobre 2026»” (comma 1). Modifiche al codice di procedura civile L'art. 7 del decreto-legge n. 117/2025 prevede modifiche all'art. 445-bis del codice di procedura civile. In particolare: “1. (..) a) al primo comma, le parole «codice di procedura civile», ovunque ricorrono, sono soppresse; b) il quarto comma è sostituito dal seguente: «Il conferimento dell'incarico al consulente o, se successivo, il giuramento di quest'ultimo, determina la sospensione del procedimento fino alla scadenza del termine previsto dal quarto periodo. La sospensione non impedisce l'espletamento della consulenza. Il deposito della consulenza tecnica di ufficio è comunicato dalla cancelleria alle parti. Queste ultime, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione, se intendono contestare le conclusioni del consulente tecnico dell'ufficio, devono depositare la relativa dichiarazione.». 2. Le modifiche di cui al comma 1, lettera b), si applicano anche ai procedimenti pendenti nei quali, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, non e' stato ancora conferito l'incarico al consulente tecnico di ufficio”. Disposizioni urgenti in materia di pagamento degli indennizzi di cui alla legge n. 89/2001 L'art. 9 incide sulla cd. Legge Pinto, legge n. 89/2001, andando a modificare l'art. 4 e l'art. 5-sexies. Quanto al primo si prevede che all'art. 4, comma 1, dopo il primo periodo, è aggiunto il seguente: «In ogni caso la domanda puo' essere proposta in pendenza del processo quando è superato il termine ragionevole di durata dello stesso.». Per quanto riguarda, invece, l'art. 5-sexies sono apportate diverse modifiche che incidono, anzitutto, sul comma 1-bis. In particolare, al primo periodo, dopo le parole: «domanda di equa riparazione» sono aggiunte le seguenti: «, a pena di decadenza» e il secondo periodo è soppresso. Il comma 2 è sostituito dal seguente: «2. Decorsi due anni dalla dichiarazione precedentemente resa a norma del comma 1, la pubblica amministrazione puo' chiederne il rinnovo. In caso di richiesta di rinnovo il creditore presenta la dichiarazione o la documentazione allegata con le modalita' previste dai decreti di cui ai commi 3 e 3-bis.». Al comma 4, le parole: «Nel caso di mancata, incompleta o irregolare trasmissione» sono sostituite dalle seguenti: «Ferma la decadenza di cui al comma 1-bis, nel caso di incompleta o irregolare trasmissione». Al comma 12, secondo periodo, le parole: «anche in deroga al disposto del comma 9» sono soppresse. Il comma 12-bis è sostituito dal seguente: «12-bis. I creditori di somme liquidate a norma della presente legge fino al 31 dicembre 2021, rinnovano la dichiarazione di cui al comma 1 utilizzando le modalita' disciplinate dai commi 3 e 3-bis, entro il 30 ottobre 2026, a pena di decadenza. Fino al 21 gennaio 2027, i creditori di cui al comma 1 non possono iniziare azioni esecutive o giudizi di ottemperanza e le azioni esecutive e i giudizi di ottemperanza in corso sono sospesi.» Inoltre, dopo il comma 12-bissono aggiunti due ulteriori commi: «12-ter. I creditori di somme liquidate a norma della presente legge nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e l'entrata in vigore della presente disposizione, qualora non vi abbiano provveduto, presentano la dichiarazione di cui al comma 1, utilizzando le modalita' disciplinate dai commi 3 e 3-bis, entro un anno dalla entrata in vigore della presente disposizione, a pena di decadenza. 12-quater. Entro un mese dalla entrata in vigore della presente disposizione, il Ministero della giustizia da' notizia dell'onere di rinnovo o di presentazione della dichiarazione a pena di decadenza, stabilito dai commi 1-bis, 12-bis e 12-ter, mediante avviso pubblicato sul proprio sito internet istituzionale e comunicato telematicamente, presso il domicilio digitale, alle associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello nazionale iscritte nell'elenco di cui all'articolo 137 del codice del consumo di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, e alle organizzazioni e associazioni iscritte nell'elenco di cui agli articoli 840-bis del codice di procedura civile e 196-ter delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile. L'avviso di cui al primo periodo è altresi' comunicato al Consiglio nazionale forense per la diffusione presso gli ordini territoriali.» |