Assegnazione della casa familiare in presenza di figlio maggiorenne portatore di handicap grave

La Redazione
27 Agosto 2025

Quali elementi rilevano ai fini dell’assegnazione della casa familiare in presenza di figlio maggiorenne portatore di handicap grave? Può essere disposta l’assegnazione della casa familiare allo scopo di garantire al figlio la futura disponibilità dell’abitazione? La Corte di cassazione, nella sentenza 18 agosto 2025, n. 23443, risponde a tali domande.

Nella vicenda esaminata dai giudici, il padre aveva promosso ricorso per cassazione contro la pronuncia della Corte di appello che aveva confermato il provvedimento di assegnazione della casa familiare alla madre, allo scopo di garantire alla figlia la futura disponibilità dell’abitazione.

Il ricorrente, in particolare, contestava tale provvedimento in difetto di una stabile convivenza della madre con la figlia, atteso che quest’ultima, maggiorenne portatrice di handicap grave, nel corso del giudizio di primo grado, nel 2018, era stata inserita in strutture residenziali adibite alla cura dei soggetti con disabilità psichiche, ove ancora si trovava, nel 2023, al momento della decisione del gravame.

La Corte di cassazione, nella sentenza del 18 agosto 2025, n. 23443, ha accolto il gravame affermando il seguente principio: «in tema di statuizioni riguardanti i figli maggiorenni portatori di disabilità grave, l'assegnazione della casa familiare ad uno dei genitori richiede la verifica del legame tra il figlio, la casa familiare e il genitore che vive in essa insieme al figlio, provvedendo alla sua assistenza, in base ad un accertamento che deve essere effettuato in concreto e nell'attualità, senza che abbiano rilievo possibili future sistemazioni».

Secondo i giudici di legittimità, dunque, ha errato la Corte d’appello nella decisione impugnata, atteso che  l'accertamento avrebbe dovuto riguardare, non la possibilità, in un futuro più o meno prossimo, di un rientro della figlia nella casa familiare, ma l'esistenza, al momento della decisione, di quel collegamento tra la figlia maggiorenne con grave disabilità, la casa familiare e il genitore a cui viene assegnata la casa, in grado di giustificare, nel caso concreto, l'assegnazione dell'abitazione alla madre.

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