Notifica dell'atto di pignoramento in estensione

La Redazione
29 Agosto 2025

La Corte di cassazione, nella sentenza del 23 agosto 2025, n. 23756, ha evidenziato che l’elezione di domicilio effettuata dal debitore esecutato presso il legale fornito di procura generale alle liti è valida anche per la notificazione dell’atto di pignoramento in estensione. 

Nella vicenda esaminata dai giudici, la società S. promoveva ricorso per cassazione avverso la sentenza del tribunale di Roma che ne aveva rigettato l’opposizione ex art. 617 c.p.c. avverso l’ordinanza con cui il g.e. presso il medesimo tribunale capitolino aveva assegnato alla società L., con preferenza rispetto alla società ricorrente, quanto ricavato all’esito di una procedura esecutiva presso terzi.

Per quanto di interesse, con il primo motivo di ricorso, la S. censurava la sentenza laddove aveva ritenuto nulla la notifica dell’atto di pignoramento in estensione presso il procuratore generale alle liti e domiciliatario della debitrice esecutata. 

La Corte di cassazione, nella sentenza del 23 agosto 2025, n. 23756, ha accolto il primo motivo di ricorso, evidenziando che l'elezione di domicilio effettuata dal debitore esecutato presso il legale fornito di procura generale alle liti è valida anche per la notificazione dell'atto di pignoramento in estensione. 

Per un verso, infatti, l'ampiezza della procura rilasciata al legale (visto che all'Avv. Ra.Gi. sono state «conferite tutte le necessarie facoltà, comprese quella di spiccare citazioni, eleggere domicili, etc. etc.»), nonché, per altro verso, la circostanza secondo cui l'autorizzazione alla visibilità del fascicolo non richiede alcuna elezione di domicilio, all'uopo bastando il mero conferimento della procura, dimostrano l'erroneità dell'assunto del Tribunale capitolino, il quale pretende di attribuire all'elezione di domicilio efficacia circoscritta a tale adempimento e, poi, di negarla ad ogni altro connesso al medesimo, tra cui, soprattutto, gli atti propri e tipici del processo ai cui atti si è chiesto di accedere.

Inoltre, nelle procedure di esecuzione forzata, l'invito che, ai sensi del comma secondo dell'art. 492 c.p.c., è rivolto al debitore ha ad oggetto, secondo il tenore testuale della disposizione, proprio l'elezione di domicilio (in alternativa alla dichiarazione di residenza) ai fini delle successive notificazioni o comunicazioni a lui dirette; di conseguenza, è coerentemente funzionale all'esigenza di speditezza del procedimento, cui è finalizzata la disposizione e salvo che risultino in maniera chiara ed univoca limitazioni ai poteri conferiti con la procura e all'elezione ad essa connessa o in essa contenuta, che qualsiasi successivo atto del processo esecutivo cui la procura e l'elezione si riferiscono, possa essere validamente notificato nel domicilio eletto.

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