Il CdM approva la riforma della professione forense
08 Settembre 2025
Ecco i punti salienti previsti dal testo:
Il Presidente del CNF Greco ha espresso soddisfazione per l’iniziativa governativa: «Esprimiamo grande soddisfazione e apprezzamento per l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del disegno di legge delega per la riforma dell’ordinamento forense, che rappresenta un passo significativo nella valorizzazione dell’avvocatura come custode della libertà e dei diritti». Greco prosegue poi: «Accogliamo questa riforma come un’opportunità per rendere la professione più moderna, inclusiva e vicina ai bisogni della società, nel pieno rispetto dei valori costituzionali che ci ispirano. Particolarmente apprezzabili sono le innovazioni in materia di compensi, l’investimento nella formazione di qualità per accompagnare i giovani nell’accesso e nella crescita professionale, i principi a garanzia dell’indipendenza dell’avvocato nello svolgimento della sua attività, il rafforzamento del segreto professionale, la riscrittura, in una prospettiva più attuale, del regime delle incompatibilità e la riorganizzazione del procedimento disciplinare e istituzionale». «È un testo - conclude il presidente del CNF - che riconosce la funzione sociale della nostra professione, tutela i cittadini e ribadisce la centralità dell’avvocato nel sistema di giustizia». Soddisfazione anche da parte dell’Organismo Congressuale Forense: «si tratta di un risultato importante, che segna una tappa fondamentale nel percorso avviato a seguito del Congresso Nazionale Forense del dicembre 2023, quando l’Avvocatura, unita, decise di elaborare una proposta organica di riforma con l’obiettivo di modernizzare la professione e superare definitivamente la legge n. 247 del 2012. Si tratta di una riforma che riconosce la funzione sociale dell’avvocato, valorizza la sua centralità nel sistema di giustizia e offre strumenti concreti per accompagnare la crescita dei giovani professionisti, tutelandone dignità, autonomia e prospettive di sviluppo. L’approvazione in Consiglio dei Ministri costituisce tuttavia soltanto la prima tappa di un percorso che proseguirà ora in Parlamento e che si completerà con l’adozione dei decreti legislativi da parte del Governo, previsti entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge delega». Fonte: dirittoegiustizia.it |