Piano concordatario con falcidia del credito garantito da ipoteca

La Redazione
01 Aprile 2015

In sede di esecuzione del concordato preventivo, indipendentemente dall'esito della liquidazione del bene (nel caso di specie, la vendita di un immobile ipotecato) sul quale grava la causa di prelazione, il creditore privilegiato non potrà ottenere né più né meno di quanto indicato nella proposta di concordato e nella relazione giurata di cui all'art. 160 comma 2 l. fall., salvo che il debitore, nel formulare la proposta, preveda la destinazione al creditore privilegiato dell'eventuale surplus ricavato dalla liquidazione del bene.

In sede di esecuzione del concordato preventivo, indipendentemente dall'esito della liquidazione del bene (nel caso di specie, la vendita di un immobile ipotecato) sul quale grava la causa di prelazione, il creditore privilegiato non potrà ottenere né più né meno di quanto indicato nella proposta di concordato e nella relazione giurata di cui all'art. 160 comma 2 l. fall., salvo che il debitore, nel formulare la proposta, preveda la destinazione al creditore privilegiato dell'eventuale surplus ricavato dalla liquidazione del bene.

Ai fini della falcidia dei crediti garantiti da ipoteca, occorre fornire la prova che dalla vendita del bene in sede concordataria sia ricavabile un valore apprezzabilmente superiore a quello ricavabile in sede fallimentare, ai sensi dell'art. 160, comma 2, l. fall., non essendo sufficiente richiamare circostanze generiche e meramente ipotetiche come i presunti vantaggi derivanti dalle modalità di vendita ordinarie (possibilità di vendere come un normale operatore di mercato; assenza dei ribassi tipici delle aste fallimentari, possibilità di prestare le garanzie per vizi).

Potrebbe interessarti anche:
Tribunale di Treviso - 26 febbraio 2015

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.